venerdì 12 aprile 2013

e CONTINUA COSI'


Gentilissima signora, la mia fu una missiva intenzionalmente provocatoria al sommo grado. Mi irritava (e mi irrita) un disinvolto giudizio su personalità che non si conoscono: Bersani e Berlusconi. Se io stravedo per Bersani, sono stellarmente lontano da Berlusconi. Ma costoro oiggi rappresentano due grandi immedesimazioni organiche in quello tutto hegeliano che dicesi Stato Etico. Morallità pura di una idea creatrice pura. Cose quest'ultime che ai miei tempi, pensi un po' anche in seminario, si insegnavano (anche se eravamo troppo imberbi per capire: mi ci son voluti sessant'anni per decifrar qualcosa) e che oggi la scuola(pubblica e privata - il seminario ad Agrigento, è chiuso - non fa differenze) è talmente a picco che manco a parlarne. Vittima da un assistenziale precariato, di cui grande colpa ha la Chiesa perché preferisce le sue pecore ignoranti, meglio se nostalgiche di dugenteschi saj (poverelli).
Detta così la cosa è molto apodittica: ne convengo. Non parlo né - per fortuna - mi è permesso di parlare ex cathedra.
E' ora di pranzo e quindi interrompo qua. Dopo sarò ancora più tedioso.




14:02




La donna in politica? Nelle vostre terre ai miei tempi vi fu una Margherita Bontade; non era da buttar via; Ines Curella, bella e sagace, la Clinton si fa rispettare, la Merkel oggi ci tiene a tutti noi italiani sotto striglia. Devo continuare? Ma non è questo il problema: il problema è che vedo tante galline starnazzanti in televisione far propaganda per Berlusconi; non so se ne sono innamorate o se usano quel tremendo richiamo della donna sul maschietto per riscuotere alla fine pingui compensi; ma non è manco questo il problema: il problema vero è che in atto la politica è ancora tutta al maschile e le donne o ne vengono espulse o vengono omogeneizzate. Lei con la sua intelligenza, con la sua verve, con il suo caratterino (ma il mio è peggiore) davvero esplicita il suo peniero politico, autoctono? ma vi sono condizinamenti di varia natura - MASCHILISTI - che glielo impediscono. Nessuna la seguirebbe sa? se volesse esternare un pensiero politico al femminile. Quello che io scrivo, se ben compreso, è pro donne, non contro. E so che nel breve gito di decenni il pensiero politico sarà tutto al femminile.E si ribalteranno i termini della questione.




14:28




Il voto alle donne nel '45? Diciamo che è solo un problema storico. E quanto a storia mi sento imbattibile. Il voto ai non abbienti, prima: grande merito dei socialisti, ma sodale un tal Giolitti; il voto alle donne? questione femminile portata avanti nel mondo dalle suffragette (e la chiesa che faceva?); oggi direi questione della Sinistra. Poi a De Gasperi e oltre tevere non sembrò vero di accordare il suffraggio alle donne e così ridimensionare il blocco del popolo o magari passare da minoranza a maggioranza ed acchiappare tutto il potere in Italia. Fu lungimiranza delle reazione clericale allora. Onore al merito . se questo è un merito. Ma diciamo: è storia morta e sepolta. Con il vangelo direi: lascia che i morti seppelliscano i morti. Altri sono i cocenti problemi di oggi. E se avrò tempo (e voglia) li sciorinerò.




16:48




Altro corollario: quello della natura delle donne. Siccome quando scrivo neppure mi rileggo ma seguo il vorticoso baluginare del mio scoppiettio polemico posso aver detto qualche paradosso nom adeguatamente suffragato da argomentazioni razionali.Se parlo della "legge del compenso" la invoco tutta a favore delle donne. Iniziamo col dire che tutto va inquadrato nell'alveo dell'evoluzionismo. Non siamo stati sempre gli stessi. Veronesi ora arriva a dimostrare che il nostro cervello (come dire la nostra anima) cambia di giorno in giorno. Per tanti versi in effetti quello che provavo, sentivo a cui credevo quando attorno agli anni '50 avevo 20 anni non ha nulla a vedere a quello che sono oggi. (In peggio s'intende). Pare che per i primi tre o quattro secoli dell'esordio della razza umana ci fosse solo un sesso (femminile) che procreava per partenogenesi. Che bellezza, quanti problemi di innmoramento, di iniziazione (e per pudore mi fermo qui) non esistevano. Poi il processo evolutivo si indirizzò per una divisione dei sessi per migliorare il DNA (se gliene ho parlato altra volta, mi scusi). E vi è stata un'altra corsa evolutiva che se ne è inventate di leggi del compenso: a chi dà una cosa a chi un'altra. Niemte di discriminatorio. Io constato che poetesse a livello di Dante o di Goethe l'altra metà del cielo di sesso femminile non ne ha sfornato (ove si eccettui Saffo, che guarda caso è quella che è: se vuole le propino una sublime poesia di codesta abitante nell'isola di Lesbo, magari in sintonia con qualche canto di Catullo). Compositrici di musica sinfonica alla Bach Beethovem Ciajkowskij all'Auditorium di Roma non me ne hanno mai fatto ascoltare; in pittura poi di Michelangelo, Raffaello Guercino,Caravaggio in gonnella non ne rinvengo. La solita Artemisia. Un mio amico grande pittore ha dovuto convenire con me che se la poverina non avesse avuto le disavventure violente che ebbe, l'avremmo detta una buona pittrice ma nulla di più, simile magari a Novella Parigini. Ed allora? Mi si spieghi il fenomeno? Un mio amico, collega di banca coetaneo ed ora grande consulente bancario mi controbatteva proprio oggi che è stata questione di inopportunità, di questione femminile, insomma. Può darsi, ma io non ne son convinto. Perché in altri campi la donna eccelle?. Del resto guardi poesia, pittura e musica, manco i maschi normali sono all'altezza della genialità irragiungibile. O sono dei grandi depravati o tendono a confondere i sessi.Da Saffo (ma questa l'abbiamo messa tra le donne) a Leonardo da Vinci a Michelangelo, a Ciajkovskij a Garcia Lorca (ci vado pazzo) a Pasolini, a Quasimodo e via discorrendo. Se parlo di "leggi del compenso" sono irriguardoso verso le donne? Capisco che mi son addentrato in gineprai saccenti e dispersivi.Quindi chiudo l'argomento.

Visualizzato alle 17:58

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