Gentilissima signora, la mia fu una missiva intenzionalmente
provocatoria al sommo grado. Mi irritava (e mi irrita) un disinvolto giudizio
su personalità che non si conoscono: Bersani e Berlusconi. Se io stravedo per
Bersani, sono stellarmente lontano da Berlusconi. Ma costoro oiggi
rappresentano due grandi immedesimazioni organiche in quello tutto hegeliano
che dicesi Stato Etico. Morallità pura di una idea creatrice pura. Cose
quest'ultime che ai miei tempi, pensi un po' anche in seminario, si insegnavano
(anche se eravamo troppo imberbi per capire: mi ci son voluti sessant'anni per
decifrar qualcosa) e che oggi la scuola(pubblica e privata - il seminario ad
Agrigento, è chiuso - non fa differenze) è talmente a picco che manco a
parlarne. Vittima da un assistenziale precariato, di cui grande colpa ha la Chiesa
perché preferisce le sue pecore ignoranti, meglio se nostalgiche di dugenteschi
saj (poverelli).
Detta così la cosa è molto apodittica: ne convengo. Non parlo né - per fortuna - mi è permesso di parlare ex cathedra.
E' ora di pranzo e quindi interrompo qua. Dopo sarò ancora più tedioso.
Detta così la cosa è molto apodittica: ne convengo. Non parlo né - per fortuna - mi è permesso di parlare ex cathedra.
E' ora di pranzo e quindi interrompo qua. Dopo sarò ancora più tedioso.
La donna in politica? Nelle vostre terre ai miei tempi vi fu
una Margherita Bontade; non era da buttar via; Ines Curella, bella e sagace, la
Clinton si fa rispettare, la Merkel oggi ci tiene a tutti noi italiani sotto
striglia. Devo continuare? Ma non è questo il problema: il problema è che vedo
tante galline starnazzanti in televisione far propaganda per Berlusconi; non so
se ne sono innamorate o se usano quel tremendo richiamo della donna sul
maschietto per riscuotere alla fine pingui compensi; ma non è manco questo il
problema: il problema vero è che in atto la politica è ancora tutta al maschile
e le donne o ne vengono espulse o vengono omogeneizzate. Lei con la sua
intelligenza, con la sua verve, con il suo caratterino (ma il mio è peggiore)
davvero esplicita il suo peniero politico, autoctono? ma vi sono condizinamenti
di varia natura - MASCHILISTI - che glielo impediscono. Nessuna la seguirebbe
sa? se volesse esternare un pensiero politico al femminile. Quello che io
scrivo, se ben compreso, è pro donne, non contro. E so che nel breve gito di
decenni il pensiero politico sarà tutto al femminile.E si ribalteranno i
termini della questione.
Il voto alle donne nel '45? Diciamo che è solo un problema
storico. E quanto a storia mi sento imbattibile. Il voto ai non abbienti,
prima: grande merito dei socialisti, ma sodale un tal Giolitti; il voto alle
donne? questione femminile portata avanti nel mondo dalle suffragette (e la
chiesa che faceva?); oggi direi questione della Sinistra. Poi a De Gasperi e
oltre tevere non sembrò vero di accordare il suffraggio alle donne e così
ridimensionare il blocco del popolo o magari passare da minoranza a maggioranza
ed acchiappare tutto il potere in Italia. Fu lungimiranza delle reazione
clericale allora. Onore al merito . se questo è un merito. Ma diciamo: è storia
morta e sepolta. Con il vangelo direi: lascia che i morti seppelliscano i
morti. Altri sono i cocenti problemi di oggi. E se avrò tempo (e voglia) li
sciorinerò.
Altro corollario: quello della natura delle donne. Siccome
quando scrivo neppure mi rileggo ma seguo il vorticoso baluginare del mio
scoppiettio polemico posso aver detto qualche paradosso nom adeguatamente
suffragato da argomentazioni razionali.Se parlo della "legge del
compenso" la invoco tutta a favore delle donne. Iniziamo col dire che
tutto va inquadrato nell'alveo dell'evoluzionismo. Non siamo stati sempre gli
stessi. Veronesi ora arriva a dimostrare che il nostro cervello (come dire la
nostra anima) cambia di giorno in giorno. Per tanti versi in effetti quello che
provavo, sentivo a cui credevo quando attorno agli anni '50 avevo 20 anni non
ha nulla a vedere a quello che sono oggi. (In peggio s'intende). Pare che per i
primi tre o quattro secoli dell'esordio della razza umana ci fosse solo un sesso
(femminile) che procreava per partenogenesi. Che bellezza, quanti problemi di
innmoramento, di iniziazione (e per pudore mi fermo qui) non esistevano. Poi il
processo evolutivo si indirizzò per una divisione dei sessi per migliorare il
DNA (se gliene ho parlato altra volta, mi scusi). E vi è stata un'altra corsa
evolutiva che se ne è inventate di leggi del compenso: a chi dà una cosa a chi
un'altra. Niemte di discriminatorio. Io constato che poetesse a livello di
Dante o di Goethe l'altra metà del cielo di sesso femminile non ne ha sfornato
(ove si eccettui Saffo, che guarda caso è quella che è: se vuole le propino una
sublime poesia di codesta abitante nell'isola di Lesbo, magari in sintonia con
qualche canto di Catullo). Compositrici di musica sinfonica alla Bach Beethovem
Ciajkowskij all'Auditorium di Roma non me ne hanno mai fatto ascoltare; in
pittura poi di Michelangelo, Raffaello Guercino,Caravaggio in gonnella non ne
rinvengo. La solita Artemisia. Un mio amico grande pittore ha dovuto convenire
con me che se la poverina non avesse avuto le disavventure violente che ebbe,
l'avremmo detta una buona pittrice ma nulla di più, simile magari a Novella
Parigini. Ed allora? Mi si spieghi il fenomeno? Un mio amico, collega di banca
coetaneo ed ora grande consulente bancario mi controbatteva proprio oggi che è
stata questione di inopportunità, di questione femminile, insomma. Può darsi,
ma io non ne son convinto. Perché in altri campi la donna eccelle?. Del resto
guardi poesia, pittura e musica, manco i maschi normali sono all'altezza della
genialità irragiungibile. O sono dei grandi depravati o tendono a confondere i
sessi.Da Saffo (ma questa l'abbiamo messa tra le donne) a Leonardo da Vinci a
Michelangelo, a Ciajkovskij a Garcia Lorca (ci vado pazzo) a Pasolini, a
Quasimodo e via discorrendo. Se parlo di "leggi del compenso" sono
irriguardoso verso le donne? Capisco che mi son addentrato in gineprai saccenti
e dispersivi.Quindi chiudo l'argomento.
Visualizzato alle 17:58
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