mercoledì 9 ottobre 2013

Chi si appropria di Lorca sono proprio io e un po' la dice lunga sul mio ormai vetusto vezzo di insolentire donne in foia in pre e post stop definitivo dei loro fastidiosi cicli. Nessuno può accusarmi di linguaggio scurrile; spesso è solo vagamente allusivo, ma il contenuto osè lo è proprio oltre il limite della decenza, del riguardo alle cose di santa romana chiesa ai novelli papi cicciu dei poverelli argentini ed anche a monacali usi solitari.


Chi si appropria di Lorca sono proprio io e ciò un po' la dice lunga sul mio ormai vetusto vezzo di insolentire donne in foia in pre e post stop definitivo dei loro fastidiosi cicli. Nessuno può accusarmi di linguaggio scurrile; spesso è solo vagamente allusivo, ma il contenuto osè lo è proprio oltre il limite della decenza, del riguardo alle cose di santa romana chiesa ai novelli papi cicciu dei poverelli argentini ed anche a monacali usi solitari.


Mi chiedo: se alla Chiesa romana non gliene importava niente se un Bernini, avesse o non avesse un recondito arcano nobile mistero alla Sciascia, era esplicito nel deliziarsi delle solitarie delizie di monache romane o di sante spagnole, se, via!, Tiziano era ancora più libertino, se non so dove ma in quel periodo maniaci dipintori soddisfacevano il loro voyeurismo con certi loro immaginifici approcci lesbici, dicevamo, alla Chiesa nulla importava, bastava pagare lauti censi o elemosine redentrici, allora perché laiche bigotte mi aggrediscono credendomi indulgente alla blasfemica zozzeria sol perché ho diffuso quadri divini e commenti ironici come quelli che seguono?





·       Una soave affabile signora romana, affascinante più del sole che sorge nella mia natia Racalmuto da dietro il Castelluccio, quando è estate, sia pure indirettamente mi vuol disorientare dalle mie anguste, pedestri, ironiche visioni delle opere dell'arte propinandomi questo particolare berniniano.
 Credo che alle donne che non possono vedersi in certi loro declivi dei terminali singulti d'amore il Bernini può far loro pensare che abbiamo una santa, che digiuna, che gli affanni di un corpo giovane sono stati mortificati e libera dagli artigli della carne salgono sino ai cieli e vedono e dantescamente si immergono nelle paradisiache luminarie della suprema potestà divina. Estasi di santa, dunque, estasi di Santa Teresa d'Avila. Per i tanti incolti come me, propino qui sotto anch'io la cultura in pillole delle enciclopedie virtuali (ma poco virtuose)..
 Ma ad un maschio come me, aduso a considerar peccato le gioie del sesso sin dai suoi 12 anni e mezzo, ma un peccato di cui non ha mai potuto fare a meno e piano piano ha dismesso di pensare che godendo su questo pianeta può davvero finire all'inferno perché offenderebbe de sexto et de nono quel suo padre celeste che, via, è stato poi lui a mettergli quel piacevole fuoco nelle vene che dal gioco solitario piano piano ma sempre più piacevolmente e partecipativamente l'ha potuto infondere ad un'altra creatura del signore, molto pù bella ma meno irosa nelle gioie d'amore. E davvero quello sguardo, quella bocca languidamente socchiusa l'ha affascinato per essere anche lui il coautore dell'orgasmo femminile. E non se n'è più confessato come del resto non faceva neppure con i suoi primi e solitari atti impuri, anche se il prete confessore birichino voleva sapere, curiosava.
 Ma qui la santa è vestita, e le donne nei giacigli del peccato per arrivare lì dove in due ci si arriva con un insaziabile cimento erano ignude e a dir vero non del tutto monde (per parafrasare il D'Annunzio del Piacere). E allora chissà forse le sante sogliono godere sole e vestite. VERGINE SERAFICA. Vergine chi - per giunta con sangue ispano - ebbe "travagliato percorso", un po' arduo a convenirne; SERAFICA, a dilettar gli occhi su questo splendido viso "in estasi" , non si è molto disposti a credere. Ma questa è arte barocca e al barocco possiamo ascrivere ascetezze alla Borromini ma anche devianze alla Bernini, almeno a Roma, città davvero libera, anche se sede d papi, o appunto per questo
       4 maggio
·       Calogero Taverna


 Una soave affabile signora romana, affascinante più del sole che sorge nella mia natia Racalmuto da dietro il Castelluccio, quando è estate, sia pure indirettamente mi vuol disorientare dalle mie anguste, pedestri, ironiche visioni delle opere dell'arte propinandomi questo particolare berniniano.
 Credo che alle donne che non possono vedersi in certI loro declivi dei terminali singulti d'amore il Bernini può far loro pensare che abbiamo una santa, che digiuna, che gli affanni di un corpo giovane sono stati mortificati e libera dagli artigli della carne salgono sino ai cieli e vedono e dantescamente si immergono nelle paradisiache luminarie della suprema potestà divina. Estasi di santa, dunque, estasi di Santa Teresa d'Avila. Per i tanti incolti come me, propino qui sotto anch'io la cultura in pillole delle enciclopedie virtuali (ma poco virtuose)..
 Ma ad un maschio come me, aduso a considerar peccato le gioie del sesso sin dai suoi 12 anni e mezzo, ma un peccato di cui non ha mai potuto fare a meno e piano piano ha dismesso di pensare che godendo su questo pianeta può davvero finire all'inferno perché offenderebbe de sexto et de nono quel suo padre celeste che, via, è stato poi lui a mettergli quel piacevole fuoco nelle vene che dal gioco solitario piano piano ma sempre più piacevolmente e partecipativamente l'ha potuto infondere ad un'altra creatura del signore, molto pù bella ma meno irosa nelle gioie d'amore. E davvero quello sguardo, quella bocca languidamente socchiusa l'ha affascinato per essere anche lui il coautore dell'orgasmo femminile. E non se n'è più confessato come del resto non faceva neppure con i suoi primi e solitari atti impuri, anche se il prete confessore birichino voleva sapere, curiosava.
 Ma qui la santa è vestita, e le donne nei giacigli del peccato per arrivare lì dove in due ci si arriva con un insaziabile cimento erano ignude e a dir vero non del tutto monde (per parafrasare il D'Annunzio del Piacere). E allora chissà forse le sante sogliono godere sole e vestite. VERGINE SERAFICA. Vergine chi - per giunta con sangue ispano - ebbe "travagliato percorso", un po' arduo a convenirne; SERAFICA, a dilettar gli occhi su questo splendido viso "in estasi" , non si è molto disposti a credere. Ma questa è arte barocca e al barocco possiamo ascrivere ascetezze alla Borromini ma anche devianze alla Bernini, almeno a Roma, città davvero libera, anche se sede d papi, o appunto per questo.


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 E’ bastato che una certa ambasciatrice della cultura nel mondo mi insolentisse ed ecco cosa è scoppiato

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·       chi è? .. mi dispiace così tanto per lei..

·       Lunedì alle 21.59 · Mi piace

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·       ELetizia Prosperini · Tra gli amici di Di Terra Profumo

·       dal punto di vista religioso è un'immondizia

·       Lunedì alle 22.08 · Mi piace · 1

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·       Calogero Taverna ma dal punto di vista umano è una verità sacrosanta.
·       Martedì alle 2.13 · Mi piace

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·       Calogero Taverna religioso ci si vuol mettere il prosciutto sugli occhi, prego si accomodino, andranno di sicuro in paradiso: beati i poveri di spirito perché di loro è il regno dei cieli. Quanto alle femmine si sa lo spirito è l'alcool di cucina. Plaudino plaudino, ti conosco mascherina!

·       Martedì alle 2.16 · Mi piace

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·       ELetizia Prosperini · Tra gli amici di Di Terra Profumo

·       Lei mi ha preso per bigotta pensando che io sia come Lei quando io dicevo il contrario: sesso si fa in modo regolare e non così.

·       Martedì alle 4.11 · Mi piace

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·       ELetizia Prosperini · Tra gli amici di Di Terra Profumo

·       Hai capito Profumo, ha preso una donna come me per cattolicotta,spaghettotta e non sa neanche che vuol dire "poveri in spirito".

·       Martedì alle 5.13 · Mi piace

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·       Calogero Taverna Che io non sappia cosa significhi poveri di spirito è un gran bel paradosso, che io sappia anche come distorcono la lingua italiana i poveri di spirito purtroppo rientra nei mei non limitati orizzonti eruditi. Se lei è lei si introduce incautamente nella bacheca di chi a nulla crede e tutto irride. Inferno sicuro. Non pontifichi però sulle faccende di sesso il quale se è sesso comunque, dovunque, anche in convento; anche in un convento femminile ove se di certo oggi non è come ieri il Bernini aveva irriguardosi pensieri sull'autoerotismo (SESSO) delle donne più audace forse di quanto scrisse l'Aretino Pietro. Qui si va cultura Signora, alta cultura, se ha voglia di intromettersi - chiunque Ella sia - non dica fesserie.

·       Martedì alle 8.20 · Mi piace

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·       Calogero Taverna Francamente debbo ammettere che non ho capito il suo commento su Santa Teresa d'Avila e che cosa voleva dire per "immondizia". Aggiunga che un plsudente commento rendeva ancor più ambiguo quello che forse ambiguo non era. Adogni modo stia certa che non l'ho presa per "bigotta2; per dare un giudizio su qualcuno debbo conoscerlo. E lei per me è davvero del tuttoignota. Il mio giudizio vertva su un giudizio che mi sembrava e mi sembra non del tutto pertinente. Tutto qua.

·       Martedì alle 8.49 · Mi piace

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·       Di Terra Profumo La signora Eletizia l'hai fatta scappare...
Con lei sì che potevi parlare invece! Con lei potevi condividere la cultura.
 La signora, e' stata ambasciatrice della cultura italiana nel mondo..
Va be', tutto tranne che bigotta.. Vado a lavorare..

·       Martedì alle 8.57 tramite cellulare · Mi piace

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·       Calogero Taverna Non mi far fare battute, va!

·       Martedì alle 9.01 · Mi piace

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·       ELetizia Prosperini · Tra gli amici di Di Terra Profumo

·       "povero in spirito" è uno che pur essendo ricco è capace di vivere di poco.In quanto alle battute che voleva fare le immagino,tipico di un dato ambiente.L'amica Manuela voleva dire che sono stata addetto culturale e le Scritture le ho studiate all'Università Gregoriana.Ribadisco che una delle cose oscene del cristianesimo storico,sconfessate dall'ultimo concilio, fu il sostituire una regolare attività psicofisica con manie che sono contro natura e contro religione,Che poi il Bernini ne abbia fatto un'opera d'arte, è un'altra cosa.

·       Martedì alle 12.15 · Mi piace

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·       ELetizia Prosperini · Tra gli amici di Di Terra Profumo

·       ciao Manuela tesoro,io non scappo.

·       Martedì alle 12.16 · Mi piace

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·       Calogero Taverna Avevo chiesto "amicizia" alla signora Prosperini che ovviamente non me l'ha accordata. Per evitare che FB mi punisse per la terza volta con un moltiplicatore geometrico per il mio vizietto (dicono loro) di chiedere amicizia a chi non conosco (non è vero lo giuro) ho subito revocato la richiesta.

·       Martedì alle 14.31 · Mi piace

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·       Calogero Taverna Del resto mi pare che non perdo molto: sarà ambaciatore (al maschile) non so di che, ma se scade nella inesattezza linguistica, mi fa pensare: "poveri di spirito" significa "poveri di spirito", senza "tenace concetto" direbbe Sciascia. Io le scritture non l'ho studiate alla Gregoriana: non mi faccio infinocchiare da preti e cardinali sempre bramosi de sexto e  di mammona. Ma le farei alla signora una domandina semplice, semplice "un Jeovha. una specie di genialotto folle e fannullone di Palestina ha mai detto DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO? Va da sé che io quello là l'adoro perché anch'io amo suonare la mia corda pazza e magari dire date a Cesare quello che è di Cesare ma non mi rompete gli zebedei come qualche orso in vena di fantasia.

·       Martedì alle 14.37 · Mi piace

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·       Calogero Taverna Se disse quello che qualche evangelista dice che disse, tradotta la frase suona in latino: da nobis hodie panem TRANSUSTANTIALEM che è tutt'altra cosa signora bella. Gliel'hanno mai spiegato alla Gregoriana?

·       Martedì alle 14.38 · Mi piace

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·       Calogero Taverna Io scrivo così come mi viene e specie in dattilografia dacché non posso più godere delle graziose mani di dattilografe da Banca d'Italia , mi arrangio e non mi va di rileggermi perché ad 80 anni non ho più tempo da perdere.

·       Martedì alle 14.40 · Mi piace

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·       ELetizia Prosperini · Tra gli amici di Di Terra Profumo

·       inesatto linguisticamente è "poveri di spirito" che il personaggio non disse mai. Lui si chiamava Yeshua. Yhwh era sui padre.

·       Martedì alle 14.41 · Mi piace

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·       Calogero Taverna Ho visto proprio oggi la mostra di Tiziano: purtroppo non c'era la celebre masturbazione femminile. Che delusione: non ho potuto scandalizzare le donne che mi accompagnavano spiegando la bella triade: Tiziano, il Benini di Santa Teresa, e il Bernini della Ludovica Albertoni. In quel tempo i maschi, poveretti, erano davvero appassionati all'autorotismo delle femmine, ignude o sontuosamente intabarrate, sante, o monache o anche (mi si perdoni il termine, ma quando ci vuole ci vuole) celeberrime bagasce. Era un bel tempo, ne ho nostalgia. Certo che poi col Concilio di Trento e soprattutto con quel pruriginoso di Alfonso de' Liquori, un santo pornografo, ma in latino, tutto mi pare cambiò, anche se di questi ultimi tempi, un pizzico di resipiscenza comincia a serpeggiare.

·       Martedì alle 14.46 · Mi piace

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·       Calogero Taverna Per caso ha consultato l'anagrafe di Nazareth dell'anno 0?

·       Martedì alle 14.47 · Mi piace

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·       Calogero Taverna Diu nni scanza e llibbira quannu ci iè nna fimmina ca si cridi sapienti; acchiana 'n cattrida e sunnu ... nivuri. Possibilmente non sa che c'è anche una questione dei Settanta. Sarebbe? eccola (in stralcio). Ecco allora che Tolomeo II Filadelfo, dopo a...Altro

·       Martedì alle 16.31 · Mi piace

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·       ELetizia Prosperini · Tra gli amici di Di Terra Profumo

·       Manuela !

·       Martedì alle 16.43 · Mi piace

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·       Calogero Taverna Me ne stavo per i fatti miei a sollazzarmi sull'autoerotismo delle monache versione Bernini quando vengo "violentato" da un paio di donne ad ottant'anni fra quattro giorni. Non sono abituato a vedermi tagliare la strada (dell'erudizione in cui mi sent...Altro

·       Martedì alle 17.06 · Mi piace

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·       Calogero Taverna <per la signora Eletizia trascrivo questo passo di Tacito:Nero subdidit reos et quaesitissimis poenis affecit , quos per flagitia inisusos vulgus.

·       11 ore fa · Mi piace

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·       Calogero Taverna Christianos appellabat. auctor nominis eius Christus Tiberio imperitante per procuratorem Pontium Pilatum supplicio adfectus erat.

·       11 ore fa · Mi piace

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·       Calogero Taverna Pare che la storicità di Cristo stia tutta qui, ammesso che non si tratti di una interpolazione. Mi pare di ricordare che qualcosa c'è in Giuseppe Flavio. Puntualizzare è presumere.
P.S. Quando si è imbecilli si è anche stronzi: offendere ANONIMAMENTE l'autore di un pezzo di somma intelligenza e di somma cultura come questo è solo mania meschina di qualche evirato o sadica lesbica.
 

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