Giovanni dal minuscolo, dall'incerto, da istanti di umana disattenzione trae ispirazione, e fa emergere, sommergendo, scalinate infinite, onirici sogni spaziali, metafisici colloqui, emozionati rimpianti, gioiose revocazioni; sa di rima e di musicalità espressiva, traduce la parola colta del diuturno linguaggio del suo natio paese ma racimola il termine antico, prelibato, poetico dei suoi antenati che so da secoli qui dimoranti, in questa ricchissima, spiritualmente, Racalmuto. Mi chiedo che farà il nuovo sindaco: lui incolto non è non è medico con voglie locupletanti, non maestro alla cerca di lucri furbi, non proviene da Roma, ignaro, come in missione per arrotondare magri stipendi. Avrà l'estro di acquisire, organare, proporre, richiamare, produrre, fare cultura? Penso che so ad una olimpiade di poeti dialettali alla Salvo o di poeti raffinati alla Calogero Restivo, e intessere tra siffatta scrittura erede del grande Sciascia e la tanta pittura estrosa, nobile, nostrana, mirabile alla Accursio Vinti, alla Piero Baiamonte, al singolare Nicolò Rizzo, al fuori classe Agnello, al liliale Enrichetto di Puma. Attorniato da filodrammatiche alla Grizzanti e da coreografie danzanti per l'estro di Rosetta Carrara e col corredo di musiche alla Mannella ed altro ed altro ancora un siffatto evento, quale centro di cultura e quale attrattiva turistica e quale spintai motivo occupazionale potrebbe essere il dispendioso CANNONE o castello Chiaramontano che dir si voglia. Il nostro avvocato cassazionista vorrà solo collaboratori che gli assicurano pace se non acquiescenza politica? Non credo: una volta credetti in Emilio Messana!!
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