Sono rientrato a Racalmuto esattamente un mese dopo le dissennate elezioni del 25 maggio. Io non ho votato; per non sentirmi accusare di avere favorito questo o quello o di avere danneggiato questo o quello me ne ero ritornato nella Capitale tre giorni prima, rimettendoci 500 euro per una residenza che non ho potuto sfruttare manco elettoralmente. Lo giuro: l'ho fatto non per avere un posticino alla CmC ravennate in conto contingente del Comune di Racalmuto, e manco per andare a fare il press agent letterario. A me di intestare un tronco di una costosissima ed equivoca autostrada a Camilleri contornato dai vari Pirandello o Leonardo Sciascia non me ne frega un cazzo; uno perché insignificante e gli altri perché sublimi come sono vengono in tal modo dileggiati. Beh!, specie Sciascia finire da coperchio di certi subappalti empedoclini non se lo merita proprio. Ma tanto in fin dei conti procurò un bel posto ad un giovane aspirante giornalista . Deo gratias!!
Arrivo a Racalmuto e quel miracolato dai due auspicati podestà di Buttafuoco me lo trovo persino nella squadra assessoriale. Ma se è vero, già è burrasca visto che non ha voglia alcuna di rinunciare alle mance assessorili comunali.
Ma torniamo al 25 maggio: chi viene eletto? ma come qualche volta sussurravo, il meno peggio. Non viene eletto all'unanimità dei nicodemici partiti che lo sostenevano ma viene eletto. Il primo atto che mi fa? accoglie i questuanti di locupletanti aggregati grottesi che hanno il monopolio degli emigranti. Li ammassano nel nostro palazzetto, li disseminano nei locali aventi altra testamentaria specifica destinazione, li mettono in mano a propri sempiterni assenti familiari, manco racalmutisi, e tuttu bbuonu e binidittu.
Censuro ed ecco un certo Manueli violentarmi irriverente, oltraggioso, dissacrante. Avrei parlato male degli emigranti, peggio che parlare male di garibaldi. Non mi va neppure di smentirlo. Mi dicono che il ragazzuolo sarebbe entrato in Banca d'Italia addirittura nell'amministrazione centrale. Se ciò è verità non ha incontrato nessuno della vecchia guardia che mi conoscesse? Veste politica e astuzia professionale gli sarebbero state segnalate e gli avrebbero impedito di toppare. Il fatto è che il ragazzuolo credeva che aggredendomi si costituiva un merito col nostro avvocato cassazionista neo nostro sindaco e così salvaguardava le grosse possibilità del padre dirigente comunale.
Dal mattino si vede il buon giorno e lecchini e non lecchini a parte il nostro neo sindaco guazza male. I suoi asfittici puerili diari lo mostrano. E chi glielo fa fare? Cravatte scordate, ritardi per protratte dormite, beffe dell'Anas, e l'Ato che vuole un altra milionata di euro e il cimitero che chiude alle quattro, e baristi che mettono troppe sedie fuori ed altre quisquile del genere ed altri guai tipo entrate che non entrano e tasse monnezzare che si aggiungono oltre l'asfissiante prelievo del passato, questo e nient'altro si affastella in quegli stanchi diari sindacali.
Ma quel che si tace è ancor più grave. Pare che il Sindaco richiamasse all'ordine il nugolo di spazzini a carico del comune... e questi con un unico certificato medico collettivo si danno ammalati. Ma atterriti dalla loro protervia si presentano ma senza scopa in mano. Allora dì là, la comica della pulizia di tutte le lampadine comunali e qualcuno che non voleva salire sugli elevatori perché gridava che lui soffriva di vertigini l'ho visto (mi pare) accanto alla Matrice ad avvitare lampade. E, al colmo delle cose, due pingue signorine con le spazzole lì alla Piazzetta a ripulire il fondo della famigerata Fontana sotto l'ombra della grande palma.
Ma quello che più paradigmaticamente mi impressiona sono quei quattro occhi spettrali delle due torri campanarie della Matrice. Nelle foto, che i laudatores subito diffondono, davvero mi sembrano spettri male auguranti. Dov'è Maietta la Billizza per i soliti scongiuri liberatori e cioè livarini la fattura?
Nessun commento:
Posta un commento