Carissimo e apprezzatissimo Santo
Petruzzella,
sai bene con quanto interesse io ti
seguo, come sai bene illustrarmi gli intrighi monnezzari racalmutesi,
come riesci ad essere moderato didattico e costruttivo.
Ma anche tu come me finisci con le
vacuità della vox clamantis in deserto. Mi confidano che
tronfiamente un principe consorte di una elevata nostra
rappresentante al comune vada dicendo: gridate, gridate, gridate, noi
andiamo dritti per la nostra strada e ce ne fottiamo di voi tutti.
Noi sappiamo di far bene.
Bene come? Grida e rigrida, Aro e non
Aro, illegali accertamenti con adesione, 290 avvisi revocati per
fasullità accertative, 2700 accertamenti fanfaroni squinzagliati ( e
poi vorrebbero farmi credere che non vi è stata folle persecutoria
indebita dissennata attività accertativa, il tutto in favor fisci:
noi mandiamo e dichiariamo la gente evasore fiscale e se hanno
regione gliela riconosciamo. Così 2700 cittadini finiscono in on
line come evasori fiscali e voglio vedere quale banca dà loro un
euro di fido); una volta il sindaco grida che ha recuperato oltre 230
mila mq. evasi un'altra limita il danno a manco 56 mila mq. (e
nell'uno e nell'altro caso gli intoccabili restano intoccabili:
fondazioni, stabili organizzazioni, castelli ancora al catasto
rurale, 580 case rurali finite non so come, alti dirigenti comunali,
mancati sindaci, ex sindaci e amministratori vari di vario e pur
contrastante colore). Dei 15 milioni di euro che la dissennata
attività accertativa resa a suo tempo nota dal nostro sindaco,
secondo i miei calcoli, al giorno d'oggi pare che il recupero non
superi i 170 mila euro: tanto rumore per nulla.
Per nulla forse no! Se il Sindaco, come
credo, ha fatto un atto furbo, ha il mio plauso. Se a quei
rompicoglioni dei sedicenti giudici della corte dei conti
palermitana, tra un articolo scandalistico avverso qualche loro
stretta congiunta e l'altro, il nostro Sindaco può turlupinarli
dicendo che ha fatto tutti gli atti di rigore possibili per il
recupero di crediti precorsi, salva l'anima sua e in definitiva la
nostra.
Ma caro Santo, facciamo un po' di
autocritica anche noi. Sai bene quanta simpatia ho per il M5S. Non ne
posso far parte solo perché vetero comunista tutt'altro che
pentito, ma dimmi non merito per lo meno un vaffanculo dai tuoi
rappresentanti regionali e nazionali? Ho ricevuto nel mio casolare di
campagna un tuo deputatino regionale. L'ho fatto sbadigliare per due
ore. Alla fine mi ha chiesto se c'era un bagno. Vi ha fatto pipì e
chi si è è visto vi è visto. Non gli chiedevo favori personali.
Grazie a Dio non ne ho bisogno; cercavo solo di condurlo per la retta
via quanto alla questione monnezzara di Racalmuto. Cribbio: Guagliano
dice che con seicento mila euro all'anno la monnezza sarebbe più che
ben pagata (ed io sono una tantum d'accordo con lui). Il Sindaco ora
ci dice che no, ne occorrono un milione e trecento mila di euro e
sino al mese scorso nel suo ARO diceva che bastavano meno di un
milione di euro. E anche ora ci dice che avere i COMMISSARI fatto
gravare sulla pelle dei racalmutesi un esorbitante onere di un
milione e ottocentomila euro hanno proprio esagerato. Bene: e il tuo
rappresentante regionale manco un chiarimento chiede alla Regione
Siciliana. Non è manco capace di costringere gli organi di controllo
ad un serio accertamento perché - è inutile negarlo - qui gatta ci
cova, qualcuno mangia e forte magari tramite lucrose assunzioni di
mogli in organismi collaterali.
E una tua brava senatrice molti mesi
mesi fa mi ascolata per un altro paio di ore, acquisisce una mia
proposta di interrogazione parlamentare, ha sul tavolo un vostro
faldone documentale tra cui non c'è il famigerato regolamento del
millennio scorso ma c'è il perduto, secondo Petrotto, allegato della
perimetrazione. Beh! dopo tanti mesi almeno un vaffanculo da parte
della senatrice me lo merito o no? Già mi offende molto il silenzio
iattante del nostro beneamato sindaco Emilio Messana; il silenzio di
una senatrice di un partito che entro tre anni avrà in mano il
comune di Racalmuto, la provincia di Agrigento, la Regione Siciliana,
lo Stato Nazionale ed anche il COMUNE DI ROMA ove abito, mi accascia.
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