martedì 1 settembre 2015

lu mbruogliu di Gammigglieddra



non posso scrivere mi piace perché lo spettacolo fotograficamente documentato è soltanto vomitevole. Ma mi chiedo: ma questi racalmutesi (io non posso più ritenermi tale avendo l'altro giorno dismesso per disgusto la residenza) non sanno manco postulare a 'Ngilino almeno uno sguardo critico atto a dismettere un sindaco inidoneo persino a tenere sufficientemente pulito il suo paese, alle autorità


sanitarie locali provinciali regionale e nazionali i doverosi provvedimenti di rigore, alle procure locali l'adempimento dei loro doveri d'ufficio per situazioni davvero d'alta mafia.




ma alla gente non passa minimamente per la capa che è stata la piazzetta la vera cosa postisticcia che un commissario militare sì indusse a fare dopo che il Cavaliere Benito Mussolini mandò doverosamente a casa certi signorotti racalmutesi con la catenina d'oro nel panciotto che si erano  ti arricchiti con l'abigeato pascolante all'ARMI SANTI. Fu una inguacchio tra il graduato militre in pensione e Gammigglieddra- Che bella sfilza di negozi atti a richiamare le donnette timorose e vergognose prima di imbucarsi nella vaniddruzza di Matrona- E finalmente che speculazione con i primi piani che potevano ora usufruire di belle vedute dai balconi che pur umidi per l'esposizione a Nord. la taliata  di lu ciliu tutta la potevno fare sino a vedere l'orologio della matrice. Se non si sa perché non si tace? La storia non è una pagina di evirata poesia.

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