mercoledì 15 febbraio 2017

Ettore Giuseppe Tancredi Messana di Racalmuto

Mi va di ripubblicare questa saliente lettara del mio compaesano S.E. Ettore Giuseppe Tancredi MESSANA. Ne ho gustato lo stile narraivo, la prosa fluida ed efficace pur nella stringatezza del rapporto ufficiale di Polizia. E costui a dire di Malgradotutto sarebbe un insignificante poliziotto di mezzo secolo fa? Pur citata dallo storico Rosario Mangiamemeti nel ponderoso volume dell'Einaudi sulla SICILIA, non vi stanno qui i passi 'filosofici' che l'accademico di Catania attrivìbuisce al Messana.
La lettera fra due giorni compie settantuno anni. Dimostra un grand commis dello Stato. Acuto, abile, con enormi capacità organizzative, con destrezze strategiche.
Il Li Causi che opoi per sue rabbie politiche ha voglia di dirlo il capo del baditismo siciliano si macchia di gravi infamie calunniatrici.
Messana monarchico? Forse, ma guardate qui come tratta la propaganda monarchica dicendola inquinata dalla mafia.
E Messana sa che "Ufficiali Americani" sono in combutta con movimenti eversivi, speciosamente monarchici, sobillatori e mestatori a loro volta.
E il 'vinto' Mesana nulla può contro codesti "vincitori" che in un primo tempo fiancheggiavano anche le ecrescenze rosse dei vari Li Causi e Montalbano. Da che pulipo le accuse al Messana!!!
Come racalmutese sono fieroi di un così grande capo della polizia siciliana.
Calogero Taverna
Ministero dell'Interno - ISPETTORATO GENERALE DI P. S. PER LA SICILIA
N. 713-Ris. ------------- Palermo, 17 febbraio 1946
Oggetto: Formazioni E.V.I.S. e bande armate.
RISERVATA---- Al CAPO DELLA POLIZIA ROMA
A seguito della mia relazione in data 6 andante pari numero, mi pregio comunicare che dalle notizie fiduciarie e dai risultati dei servizi finora eseguiti, posso affermare che la situazione va, man mano, migliorando.
Le popolazioni manifestano la loro fiducia nell'opera del Governo e delle autorità ed è ormai generale la convinzione che ben presto sarà ovunque ridata la tranquillità e la pace.
Le operazioni, iniziatesi nella zona di Montelepre, si spostano . con un sistema girevole, da me suggerito all'Autorità Militare - in quelle località dove viene segnalata la presenza di qualche gruppo sospetto.
Elementi utili alla preparazionie delle azioni sono anche quelli che si desumono dalla modalità dei delitti (sequestro di persona, rapine, ecc.) che si consumano dalla banda Giuliano, per procurarsi i mezzi (denaro e generi alimentari) data che le è venuta meno la fonte da cui attingeva il finanziamento e cioè il C.R.I.S., dopo l'arresto dei suoi maggiorenti e la fuga di altri, tuttora irreperebili (vuolsi che il principale responsabile, Giuseppe Tasca di Lucio, viaggi verso il confine, per riparare in Svizzera).
Non appena giunsero qui i primi rinforzi, la banda Giuliano tolse le sue tende dal Monte Sagana sovrastante il Comune di Montelepre, roccaforte delle formazioni, ma ciò nonostante siamo riusciti a rastrellare qualche elemento importante. gregario della banda ed a sequestrare armi automatiche, munizioni, cavalli e materiale chimico e sanitario, nascosto in grotte, abilmente simulate.
In tutte le zone delle operazioni funzionano stabilmente servizi di blocco sugli stradali ed in qualche importante mulattiera, per il controllo delle persone e dei carichi che entrano ed escono dai vari Comuni.
Continuano gli arresti di emissari e di affiliati del C.R.I.S. in diverse città e Comuni dell'Isola ed un Ufficio speciale, da me costituito a Palermo, a cui ho preposto il Vice Questore Ferrante, venuto qui in missione, provvede agli interrogatori, a stabilire le varie responsabilità ed al rilascio di quanti, incappati nei vari rastrellamenti, non risultano implicati nell'attività del C.R.I.S. e delle bande armate.
Dalla Sicilia Orientale, specie da Catania (zona Paternò-Castel di Judica) è stata segnalata la presenza di gruppi armati, con propositi criminosi ed allora, di accordo con la Autorità Militare, ho ritenuto di fare eseguire una vasta operazione - tuttora in corso . in una zona comprendente le Provincie di Catania e Caltanissetta, impegnando le forze della Divisione Militare di Messina e quelle della Polizia delle due Provincie.
Nello stesso tempo, da un Funzionario della Questura di Palermo, da me inviato con apposite istruzioni a Messina ed a Catania, ho fatto procedere all'arresto di sette elementi di prim'ordine del movimento, stroncando così tutta una attività organizzativa e di reclutamento di gregari destinati ad ingrossare le fila dei gruppi già noti, per un'azione violenta con tre Comuni e carceri già individuati.
Importanti altre indagini sono in corso e tassative disposizioni ho impartito per eseguire arresti di persone di una certa notorietà, implicate gravemente in tutto il movimento.
Questa mia azione ha tranquillazzato i centri abitati, dove non son si è più verificato alcun inconveniente. Nelle campagne, invece, continua il movimento di gruppi, capeggiati da banditi e da ricercati per reati comuni che, favoriti dall'omertà innata in questa terra, e , muniti di avalcature, si spostano da una zona ad un'altra, rendendo sempre più difficikle l'azione dell''Autorità.-
Esaurito il primo ciclo di operazioni, con l'impiego di forze in massa, vedrò di prendere accordi con le Autorità Militari per l'adozione di un sistema che si contrapponga alla guerriglia, fatta dalle bande armate, ingrossate dagli elementi del C.R.I.S.- Piccoli reparti dovranno dislocarsi nelle campagne, con istruzioni di battere le località dove si aggirano le bande armate, eseguire appostamenti, tendere agguati e sorprendere fattorie ancora per qualche tempo, oltre i 25 giorni fissati dal Ministero della Guerra.
Circa le finalità politiche del movimento, varie sono le correnti: alcuni ritengono che esso, traendo origine dal "Separatismo", miri a conquistare con la violenza il potere della regione, annientando, sul nascere, ogni tentativo di autonomia: altri lo considera come una forza intimidatoria che possa avere ripercussioni sull'imminente periodo elettorale in favore della maffia e dei gruppi di separatisti, ai quali essa si affanca.
Credo opportuno trasmettere copia di alcune scritte apparse, nelle prime ore di stamane, su alcuni muri della Città. In esse si inneggia al Re, alla Indipendenza Siciliana, all'E.V.I.S.-
 
In questi ultimi tempi, poi, "separatisti" e maggiori esponenti della maffia isolana (che si tengono in stetto contatto con Ufficiali Americani qui di stanza) hanno largamente propugnato propaganda Monarchica.
Dedito principalmente al campo operativo per ridare tranquillità a queste terre, non trascuro di seguire le correnti politiche che possono avere influenza sugli attuali movimenti e di ogni emergenza terrò informata la S.V. Ill/ma
Con ossequio.
L'Ispettore Generale di P.S.
F.to Dr. Ettore Messana.

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