Tempo fa proponemmo di edificare sotto la Barona un micropaese che
rievocasse l'ex voto del Monte. Vi si doveva aggiungere un anfiteatro che ora
mi si dice progettato entro il poco verde di via Fra Diego La Matina (se non erro, vicino
la Fondazione
insomma) e giù nello sprofondo un parco floreale ed erbaceo (ne fornivo persino
la nomenclatura linnea), anche a risanamento dei fetori delle acque reflue
all'aperto.
Apriti cielo! Fui dannato da redenti ex pastori
foraggiati dall'AIMA. Dopo se il silenzio si addice ad Elettra, figuramoci alle
mie proposte. Il silenzio fu d'oro anche per Regalpetra Libera che manco mi pubblicò per la speciosa motivazione
(scrittami in privato) della lungaggine delle mie cose. Se ora ci si lamenta
della mancanza di lavoro, un po' di colpa non ce l'ha chi mi ha boicottato? Non
ci guadagnavo nulla io. Potevo però agevolare richieste serie di fondi europei.
E non è detto che non si possa fare ora. Un progetto? Lo si può redigere GRATIS
in quattro e quattro otto. Pensate che lo schizzo è dovuto ai pennarelli del
pittore-preside prof. Agato Bruno. Tutte "le favole della dittatura"
(inesistente) di Sciascia ha riesumato, dipinto, cromatizzato, poeticamente e
pittoricamente rievocate. Gli si concederà di esporre quelle sue tavole nei
luoghi deputati (e finanziati) alle cose d'arte dal Comune o il volpino ufficio
sarà ancora drasticamente ostativo?
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