Fabio Colonna
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Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Era figlio di Girolamo Colonna, antiquario e filologo, editore dei frammenti del poeta latino Ennio. Studiò giovanissimo latino e greco, quindi si laureò in giurisprudenza all'università di Napoli nel 1589. A causa di problemi di salute, in quanto affetto da epilessia, fu costretto ad abbandonare l'attività in campo giuridico e si dedicò a studi eruditi su testi antichi di medicina, quindi di botanicae di storia naturale.
Negli anni dal 1606 ed il 1616, Fabio Colonna effettuò una serie di indagini sui fossili, riuscendo a mettere in risalto la natura organica di questi elementi.
In seguito alla pubblicazione dei suoi primi lavori di argomento botanico, quali il De purpura, raggiunse tra i naturalisti una tale notorietà da essere accolto tra i primi iscritti all'Accademia dei Lincei di Napoli, aperta da Federico Cesi nel 1612. La sua attività presso i Lincei, anche in veste di consigliere e procuratore, fu particolarmente intensa negli anni seguenti. In particolare, oltre a varie pubblicazione scientifiche, curò la stesura dell'Apiario e del Tesoro Messicano, pubblicati dai Lincei rispettivamente nel 1625 e nel 1628.
Successivamente Colonna intensificò i suoi studi sia nell'infinitamente grande, grazie all'invenzione dei telescopi, sia nell'infinitamente piccolo, sfruttando i nuovi microscopi.[1]
Si occupò altresì di musica: ideò uno strumento, il pentecontachordon, dotato di 50 corde, nel quale l'ottava è suddivisa in 17 parti e il tono in 3.[2]
Opere[modifica | modifica wikitesto]
- Φυτοβασανος sive plantarum aliquot historia (Φυτοβασανος, Phytobasanos, cioè "tortura delle piante"), pubblicata a Napoli nel 1592.[3]
- Minus cognitarum […]
- Minus cognitarum rariorumque nostro coelo orientium stirpium εκφρασις [sic], 1616 — Eκφρασις è ekphrasis.
- Minus cognitarum stirpium pars altera, 1616. Seconda parte. P. 85: Erucæ rutaceæ, eiusque chrysalidis & papilionis observatio.
- Ekphrasis altera, pubblicata a Roma nel 1616, corredata da centocinquantasei tavole disegnate dallo stesso autore e con due appendici: il De Purpura e il De glossopetris dissertatio, in cui disserta sulle glossopetre dimostrandone l'origine animale.
- Purpura, 1616, sulla porpora.
- La sambuca lincea, ovvero dell'istromento musico perfetto, edita a Napoli nel 1618, in cui si descrive la costruzione del pentecontachordon.
- « De glossopetris ». In: De corporibus marinis lapidescentibus quae defossa reperiuntur, auctore Augustino Scilla — Addita dissertatione Fabii Columnae De glossopetris, Roma, 1747.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Fabio Colonna - Accademia dei Lincei
- ^ « Pentecontachordon. Istrumento fuor d'uso a guisa di cembalo, inventato dal napoletano Fabio Colonna al principio del secolo XVI. Le voci vi erano divise in quattro parti e cadauna avea il suo proprio tasto e la sua propria corda, onde poter esprimere i naturali rapporti de suoni in tutte le scale. L'inventore chiamò siffatto strumento lincea ed anche pentecontachordon essendo composto di 500 corde ineguali. » (Peter Lichtenthal, "Pentecontachordon". In: Dizionario e bibliografia della musica, 1836).
- ^ « Φυτοβασανος sive plantarum aliquot historia in qua describuntur diversi generis plantæ veriores, ac magis facie, viribúsque respondentes antiquorum Theophrasti, Dioscoridis, Plinii, Galeni, aliquorúmque delineationibus, ab alijs hucusque [sic] non animaduersæ etiam piscium aliquot, plantarúmque novarum historia eodem auctore. »
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Questo testo proviene in parte dalla relativa voce del progetto Mille anni di scienza in Italia, opera del Museo Galileo. Istituto Museo di Storia della Scienza di Firenze (home page), pubblicata sotto licenza Creative Commons CC-BY-3.0
- Augusto De Ferrari, COLONNA, Fabio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 27, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1982.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Fabio Colonna
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fabio Colonna
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
Fabio Colonna (1567-1640), in math.unipa.it.
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