Il nostro galantuomo compila una lista di duecento nomi – tutti quelli che odiava o di cui si voleva vendicare o per un motivo o per un altro - e lo porta a Canicattì per il confino in Africa. Tra questi vi era Nardu Sciascia e don Pino Matina; vi era pure un altro giovane che mi pare fosse Fofu la Gadda. Ne ebbe sentore il neo sindaco, il celeberrimo – per i racalmutesi, e celebrato da Tanu Savatteri – don Ballassaru Tinebra. Questi si precipitò a Canicattì e bloccò arrabbiatissimo il provvedimento. Sarà stato quello che si dice (e si scrive), sarà stato ammazzato da ignoti, o da C. come credo, il mandante sarà stato ignoto oppure - e pare – certo, sarà stato l’ex affittuario di Gibillini, sarà stato quel che volete, ma Sciascia, don Pino Matina ed altre centinaia di Racalmutesi si risparmiarono un paio di anni di confino in Africa per la solerzia e l’umanità di questo primo sindaco imposto dagli americani, tramite il solito Guarino Amella di Canicattì. Questa era allora mafia; questa era allora infiltrazione mafiosa, ma non risulta che si avesse voglia di inviare a Racalmuto prefette in gonnella per sbaragliare le nostre cosche mafiose.
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