Tengo ad annotare che questo Ispettorato Speciale a Trieste istituito nel 1942 dissolve ancor di più il ruolo dell'Ispettore Generale di PS Ettore Giuseppe Messana, già malvisto dalla alta gerarchia fascista secondo quello che ci testimonia il capo della polizia Carmine Senise.
Quello che poté essere il rapporto ostile tra i due siciliani è facilmente intuibile. Peraltro pare che Messana stava procedendo, d'accordo con Senise, ad un rastrellamento di tutti i gerarchi triestini.
Racconta Senise: "In una circolare telegrafica che io diressi ai questori, feci alcune raccomandazioni sul modo con cui i piani dovevano essere fatti, e prescrissi che, indipendentemente dai piani, ogni questura compilasse e tenesse sempre aggiornato l'elenco delle abitazioni e dei recapiti abituali di tutti i gerarchi della provincia 'per poterli efficacemente tutelare in caso di disordini'.
"Così dissi nella circolare; in realtà lo scopo della disposizione era ben diverso: il questore intelligente che leggeva il telegramma (e devo riconoscere che in quella benemerita categoria non uno mancava di tale requisito) avrebbe compreso benissimo che al posto del verbo 'tutelare' doveva leggere 'arrestare'.
"Qualche giorno dopo infatti venne da me il bravo questore di Trieste, Messana, che proprio non aveva l'animo del fascista. Egli nel sentire da me l'interpretazione autentica del telegramma, che aveva perfettamente intuito, lasciò esplodere l'intima gioia, all'idea di quegli arresti che auspicava di cuore!
"Quando ritornò a Trieste compilò l'elenco, comprendendovi tutti i gerarchi, a cominciare dal suo prefetto Tamburini e senza omettere nessuno dei capoccia che deliziavano la provincia.
"Per la delazione di alcuni funzionari infedeli la cosa si seppe in federazione e poi a Roma alla segreteria del partito. Si può immaginare cosa avvenne, contro il questore e contro di me."
In quell'elenco c'era Gueli? Noi pensiamo di sì:
Ma soprattutto c'era quell'infame e delatore e soprattutto scherano della Politica fascista di Trieste, il questurino Feliciano Ricciardelli?
Preso in un primo tempo dalla Gestapo, per chissà cosa a favore degli ebrei, fu subito restituito al suo infame ruolo di addetto alla Politica fascista triestina ora addirittura sotto il calcagno di Pavolini.
Feliciano Ricciardelli, che quell' animo del fasista ce l'aveva tutto, così come Giuseppe Gueli, e peraltro era 'il clssico capoccia che delizianva la provincia di Trieste' non poteva non esserci nell'elenco Messana.
Dopo l'8 settembre Messana dovette abbandonare ufficio stipendio e mettendo a rischio la sua vita riparare a Roma ospite di nascondigli VATICANI, in uno con suoi amici ebrei.
L'addetto alla Politica fascista di Trieste Feliciano Ricciardelli, se ne restò beato a Trieste e addirittura poté farvi carriera divenendo capo della Divisione criminale investigativa della polizia della Venezia Giulia in quel tempo della extraterritorrialità di Trieste.
Così nel 1946 credette di potersi togliere il sassolino dalla scarpa vendicandosi del suo ex superiore, il questore Messana, contro cui scribocchia insinuazioni calunnie maldicenze per fare magari fucilare il Messana come 'criminale di guerra' spalleggiando la scurrile United Nations - War Crimines Commission INGLESE quella infame consorteria rea della 'ignominia del furto ai danni di Sloveni e del loro rimpatrio in Slovenia con l'inganno, e con ciò [mandando] a morte certa circa 12.000 'demobranci' che furono vittime di massacri efferati una volta rientrati in patria'.
Che una disinvolta giornalista, la triestina Cernigoi, si vada a tuffare nella congerie infame del Ricciardelli si può spiegare protesa nel suo scoop giornalistico del 2006; ma che ci sia cascato il Casarrubea ne siamo francamente contrariati.
Calogero Taverna
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