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Credito
Prot. n. 123/18
Al Direttore Generale
della Banca d’Italia
Dott. Salvatore Rossi
Oggetto: problematiche Sidief Spa
Con il passaggio dalla Banca d’Italia alla Sidief Spa di parte della proprietà immobiliare -
peraltro posta a garanzia del trattamento previdenziale integrativo dei lavoratori dell’Istituto -
abbiamo assistito ad un crescente aumento di comportamenti vessatori ed arroganti da parte
della nuova società nei confronti dei dipendenti e pensionati inquilini degli immobili.
Tale comportamento della Sidief Spa ha indotto questa O.S. a segnalare e denunciare con
ben due lettere, datate 6 giugno e 2 ottobre 2017, sia l’atteggiamento assolutamente di parte
dei responsabili della Sidief Spa sia “la difformità dei modelli contrattuali proposti, in senso
peggiorativo, per le locazioni a dipendenti e pensionati”.
A tali segnalazioni ha risposto il 4 ottobre 2017 il Segretario Generale della Banca d’Italia
con una lettera in cui si dichiarava che dal 1° gennaio 2018 sarebbe stato applicato un
nuovo schema contrattuale delle locazioni “in un’ottica di semplificazione e di attenzione agli
inquilini”.
Rileviamo che i contratti oggi sottoposti alla sottoscrizione degli inquilini non contengono più
le criticità denunciate da questa O.S..
In questi ultimi tempi, per quanto ci risulta, sono state presentate denunce (anche in sede
legale) da parte di numerosi inquilini che avevano richiesto alla Sidief Spa di poter visionare
la documentazione relativa alle richieste di pagamento di conguagli di oneri accessori (per
cifre a volte superiori ai 1.000 euro e relativi all’anno 2013 e seguenti); il tutto senza ricevere
alcuna risposta o chiarimento.
Siamo venuti a conoscenza di “intimazione di sfratto e contestuale citazione per la convalida
con richiesta di decreto ingiuntivo” nei confronti di una pensionata ultraottantenne e vedova
alla quale sono state imputate presunte morosità per oltre 5.000 euro tra cui il canone di
locazione del gennaio 2018 (con un atto peraltro datato 21 gennaio 2018). In un altro caso,
alla richiesta di chiarimenti con esplicita disponibilità ad estinguere il debito degli oneri
accessori, ove la richiesta fosse stata supportata dalla relativa documentazione così come
previsto dai contratti validi nell’anno 2013, la Sidief Spa ha risposto con un decreto ingiuntivo
del Tribunale di Roma.
Altra questione riguarda gli alloggi di Venezia i quali, del tutto inspiegabilmente, non sono
stati inseriti in alcun bando; o meglio, una spiegazione sembrerebbe esserci, e circola per i
corridoi della Sede, e sarebbe che la Sidief Spa intenderebbe affittarli ai turisti in quanto
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soluzione economicamente più vantaggiosa. Non possiamo credere che la Sidief Spa, e
dunque la Banca d’Italia, arrivi a tanto, ragion per cui ci aspettiamo una smentita di queste
voci ed il rapido inserimento in un bando degli alloggi esistenti sulla piazza di Venezia: siamo
certi che diversi colleghi avrebbero interesse a concorrere per l’assegnazione di un alloggio.
Abbiamo voluto sinteticamente citare solo alcuni casi che evidenziano in modo chiaro il
comportamento inqualificabile della Sidief Spa nonché l’arbitraria interpretazione (e quindi
applicazione) degli impegni presi con la convenzione sottoscritta relativamente a punti che,
qui di seguito parzialmente, evidenziamo:
- L’indebita richiesta ai conduttori della dichiarazione di appartenenza all’Istituto;
- La richiesta in sede di rinnovo di depositi cauzionali non previsti in forza del 3°
capoverso e seguenti della Sezione IV, art.8 della convenzione che sarà in vigore fino
al 31 dicembre 2020;
- La strumentale definizione tra canone d’affitto degli appartamenti, pertinenze, box e
posti auto che permettono alla Sidief Spa, in sede di rinnovo alla scadenza dei
contratti di locazione, aumenti illegittimi.
Dichiarandoci disponibili ad un incontro, dove potranno essere illustrati nella loro totale
ampiezza i motivi alla base di un contenzioso (nel tempo sempre più ampio) tra inquilini e
Sidief Spa, ci attendiamo comunque un nuovo intervento nei confronti della Sidief Spa
stessa e un riscontro, quanto più sollecito, alla presente.
Infine ci permettiamo di mettere in evidenza due preoccupazioni:
- la prima relativa ai rischi per l’immagine dell’Istituto - che in questi ultimi tempi è stato
già oggetto di ingiustificati e strumentali attacchi della mala politica al suo ruolo, alla
sua autonomia e indipendenza - ove dovesse ampliarsi un contenzioso in sede
legale. Tale rischio potrebbe di molto attenuarsi ove fosse, nelle liti, prevista una sede
di conciliazione con il ruolo attivo di arbitro da parte della Banca d’Italia;
- la seconda che ci spinge a chiedere di avere una pronuncia da parte dell’Istituto sul
futuro del patrimonio immobiliare attese, anche, le contestuali preoccupazioni
largamente presenti tra i dipendenti i pensionati affittuari degli immobili oggi di
proprietà della Sidief Spa.
Si resta in attesa di riscontro e si inviano distinti saluti.
Roma, 14 marzo 2018
La Segreteria Nazionale
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