farsi pubblicità dovunque e comunque è diritto costituzionale che io difendo ad oltranza. Ribattere se si è di opinione opposta è uguale diritto. Mi chiedo che diritto hanno questi anticostituzionali sindacatini gialli di parare il sacco ad una riforma retributiva e carrieristica di sedicente valore 'storico'. Se prima non si stabilisce legislativamente la natura di questo istituto centrale dell'economia nazionale quale la BI come si può sovvertire un rapporto di lavoro, una remunerazione, l'attribuzione di speciali carte di credito a conclamati dirigenti. Questione che oggi mi assilla: la Vigilanza sulle aziende di credito è solo emanazione delle direttive comunitarie o deve primariramente ispirarsi ed atteggiarsi alla tutela del risparmio di cui all'articolo 37 della Costituzione. Di conseguenza gli addetti a siffatta Vigilanza, quale io sono stato per oltre un decennio, che natura giuridica hanno e che disciplina li sovraordina e di conseguenza quale retribuzione loro compete. Non credo che giammai i sindacatini interni, anche confederali, se ne siano occupati e preoccuopati. Ma credo che ora è giunto il suo tempo. Viva l'associazionismo sindacale della Banca d'Italia, ma ne vorrei una crescita culturale, un salto di qualità, una capacità promozionale, un superamento dell'angusta visione forse andreiniana solamente questuante. Calogero Taverna
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