LA SICILIIA IL SUO CUORE
Come Chagall, vorrei cogliere questa terra
Contro l’immobile occhio del bue.
Non un lento carosello di immagini,
un raggiera di nostalgie: soltanto
queste nuvole accagliate,
i corvi discendono lenti,
e le stoppie bruciate, i radi alberi,
che s’incidono come filigrane.
Un miope specchio di pena, un greve destino
Di piogge: tanto lontana è l’estate
Che qui distesela sua nudità
Squamosa di luce – e tanto diverso
L’annuncio dell’autunno ,
senza le voci della vendemmia.
Il silenzio è vorace sule cose,
s’incrina, se il flauto di canna
tanta vena di suono: e una fonda paura dirama.
Gli antichi a questa luce non risero,
strozzata dalle nuvole, che geme
sui prati stenti, sui greti aspri,
nell’occhio melmoso delle fonti;
le ninfe inseguite
qui nn si asosero agli dei, gli alberi
non nutrirono frutti agli eroi.
Qui la Sicilia ascolta la sua vita.
[Leonardo Sciascia]
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