Trovare negli ARCHIVI SEGRETI VATICANI un foglio di tal fatta, leggerlo, capirlo, inquadrarlo e trarne i succhi gastrici della storia racalmutese non credo sia faccenda semplice, immeritevole. Io credo di esserci riuscito ed ecco cosa poi ho scritto nel mio (ignoto per il Comune di Racalmuto) testo RACALMUTO NEI MILLENNI (libro stampato a mie spese), pag. 84:
Nel 1308 e nel 1310, Racalmuto è tanto grande da consentire a due religiosi di riscuotervi pingui rendite. Da Avignone, per disposizione del papa - colà rifugiatosi nel 1300 - arrivano ordini per la tassazione di quei due redditieri per quelle due precorse annate. L'Archivio Segreto Vaticano ci conserva le registrazioni di quei prelievi fiscali. A leggerli, vien fuori qualche dato sulla Universitas di Racalmuto del primo decennio del XIV secolo. Nel registro Rationes Collectoriae Regni Neapolitani - 1308 - 1310 COLLECT. n. 161 f. 97v abbiamo :
presbiter Angelus de Montecaveoso pro officio suo sacerdotali, quod impendit in Casali Rachalmuti, solvit pro utraque tt. ix
E qui stacco con la citazione. Chi vuol saperne di più consulti il mio RACALMUTO NEI MILLENNI (se lo trova). Il libro che pur ha incontrato il favorevole stupore del seduto commissario Galeani, presente Volpe, non solo non riceve un qualche contributo che sarebbe follia sperare dato che i disponibili fondi si dirottano per finanziare i festeggiamenti a pizzette taralli e spumante ed altro del noto scultorello dell'alabastrino in quel del Castello Chiaramontano, ma neppure costà un semplice incontro di presentazione, come invece succede per qualunque cosa qualche amico e qualche amica dei soliti dirigenti e sedicenti direttori plurincaricati abbiano l'uzzolo di dare alle stampe.
A me l'onta di sentirmi redarguire su Malgrado che avrei impapocchiato sui Del Carretto non sapendo neppure avvalermi dei grandi studi di un loro zio.
Se poi perdo le staffe, ho diritto ad incazzarmi?
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