sabato 20 luglio 2013

Per me Sciascia per quella violenza ci ha rimesso la vita. Una volta si sarebbe detto: vittima della violenza di Stato. Mi piacerebbe che Racalmuto, Regalpetra facesse una manifestazione di solidarietà verso il suo grandissimo figlBorsellino insinua una sorta di omertà da parte di Sciascia che non faceva nomi. Se si tratta del celebre concittadino dell'articolo dell'Espresso, quel nome Sciascia l'aveva fatto (anzi l'aveva dovuto fare) ad un certo Falcone. Con quale tutela del suo buon nome? Con quale rispetto delle guarentigie costituzionali, con quale riservatezza istruttoria? Bazzecole

RISPOSTA ALL'ULTIMO POST DI PIERO CARBONE

Perché se Sciascia in letteratura faceva un nome era come fare una raccomandazione indebita. In altri campi, idem. La cifra etica di Sciascia fu incommensurabile. Onore a Sciascia! Nel mio piccolo, Scimé non ebbe ritegno a pubblicare un anonimo che dileggiava me e la mia famiglia perché non avevo fatto raccomandazioni. Sì, ma se quando potevo facevo una raccomandazione cosa si pretendeva in cambio da me e sicuramente niente di lecito. Ma nel paese della ragione che importano i valori etici quando di mezzo ci sono i piccoli interessi della propria famiglia?  Per me Sciascia per quella violenza ci ha rimesso la vita. Una volta si sarebbe detto: vittima della violenza di Stato. Mi piacerebbe che Racalmuto, Regalpetra facesse una manifestazione di solidarietà verso il suo grandissimo figlBorsellino insinua una sorta di omertà da parte di Sciascia che non faceva nomi. Se si tratta del celebre concittadino dell'articolo dell'Espresso, quel nome Sciascia l'aveva fatto (anzi l'aveva dovuto fare) ad un certo Falcone. Con quale tutela del suo buon nome? Con quale rispetto delle guarentigie costituzionali, con quale riservatezza istruttoria? Bazzecole?io. E potrei fornire dati, elementi prospettare misteri sinora ignoti per tanti, oscurati da tanti.

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