Mister Carrara fu personaggio estroso, loquace, allusivo, sublime, efficace, solare, sempre elegante, magnifico capace di ammaliare nell'uno e nell'altro sesso. Ora che non c'è più, questo fascinoso esemplare in contrasto con le tetraggini racalmutesi, dico che eravamo profondamente amici, e da vivo questo era noto a tutti. Mai due diversissimi potevano compiacersi della loro diversità come avveniva tra me e Carmelo Carrara. Mi doveva narrare e persino nei particolari - ma in assoluto anonimato - il suo lieto vivere. Fingevo di seguirlo. E lui inarrestabile nel descrivermi usi costumi e malcostumi racalmutesi. Ho trasfuso la sua vis amandi in alcune pagine dei miei conati narrativi. Grazie Carrara, sei stato grande, maestro Carrara, col tuo strumento musicale erto, quasi a simbolo di ben altro, capelli a cresta come vi potesse essere un cedrone umano, ironico dissacrato. E mi ricordo la passata festa del monte mentre gioivi in elegante abito con farfalla vezzosa seguendo ammirato il figliolo dirigere addirittura la sicula Norma al palco. Questa Racalmuto si è inchinata dinanzi alle
tue funeree esequie, ti ha omaggiato eleggendoti emblema del suo essere sornione ed umano, ilare e compunto. Ave Carmelo. fiore reciso di questa grande terra ricca di tanta umana varietà!
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