Lillo
Taverna In questo giorno di grande bruma racalmutese, come dire
contrappositiva al giulivo sole di Sicilia ritorno al mio Tchaikowky, alle sue
contrapposte ma consone brume esistenziali. Oggi sabato mentre qualche mia
virtuale giovane troppo giovane amica si commuove ai pedagocici versi
danteschi del non potere vivere come bruti ma solo per seguire "virtude e
conoscenza", io mi rannicchio nella mia torbida scorticante malinconia,
reduce da sonni turbolenti del duro letto schiacciante le mie artrotiche ossa
che mi stanno piegando la schiena che per tutta la mia ormai lunga vita ho
tenuto dritta costi tutto quanto mi è costato.
Lillo
Taverna Ieri Racalmuto ha vissuto una ilare beffa. Ha avuto
l'onore di ospitare per mezza giornata (meno male) la seconda "carica
dello Stato". Racalmuto di solito neghittoso è divenuto ancor più apatico.
Se ne è stato a casa ed ha lasciato il diafano signore con gentile
consorte in mezzo alla folla della sua guardia del corpo più o meno celata.
Pare che quello che fu il magistrato alla fine gradito a Berlusconi sol perché
tamponava l'ostile Caselli si mise a parlare di palme che si seccano e di
pulizia mafiosa in quella cattedrale nel deserto che dicono Fondazione
Sciascia, osannato dal solito estraneo Felice Cavallaro, l'inventore dei
quattro scrittori della comunista superstrada sempre più collabente,
sperperatrice di fondi che consentono a sette o ad otto ineffabili imprese
cementizie di fare buoni affari in questi calamitosi tempi descritti in
perniciosa crisi di liquidità delle famiglie, come acutamente redarguì l'inclito
Baffetto Massimo di rossa estrazione in piena televisione. Povero Nanà Sciascia
ridotto a far da tappo alla più invereconda speculazione paraautostrafale,
dissolvitrice di arcgheologici beni e di preziosi bacini acquiferi in questo
esordio di millennio!
Lillo
Taverna Ironia della sorte: avevo una palma bella florida
chiomata: l'ho lasciata rigogliosa per la gioia degli occhi e per l'esultanza
dello spirito ed ecco che appena Grasso parla di palme in decomposizione la mia
vera unica palma. E la mafia pare che non si sia seccata, anzi! L'altro
giorno di primissima mattina un racalmutese su una imponente macchina stava
recandosi a Canicattì. Trova sassi per la strada. Scende per levarli. Si vede
puntata una pistola. E' costretto a consegnare le chiavi del suo mezzo.
Quattro banditi che avevano lasciato il furgone pieno di refurtiva ad un posto
di blocco, rimasti a piedi, avevano con un siffatto marchingegno da far west
trovato di che ritornarsene tranquilli a casa loro. E le forze dell'ordine che
so ormai dotati di sofisticate tecnologie da monotorizzarci tutti? Ieri se ne
stavano nella Centrale elettrica di Racalmuto a gambe scompostamente a
cavalcioni come argutamente ha immortalato con la sua infallibile macchina
fotografica il dottore Alfano.
Frattanto a Racalmuto
siamo condannati a cellofanare i nostri rifiuti solidi urbani: la megaraccolta
coffariana di Siculiana si è supersaturata e
Profumo Di Terra Ti saranno pesanti le ossa, ma non la
bocca.
Buongiorno!
Coltivatore di pensieri piuttosto che di palme direi.
Mi piace che mi definisci "amica giovanissima" quasi ci credo!
Dante era un presuntuoso antipatico ma, in quel pensiero ci ha azzeccato.
Ti abbraccio col pensiero.
·
Lillo
Taverna non accoglie più - o non lo permette - la ulteriore
monnezza. Noi a Racalmuto abbiamo pagato per certa sudditanza di vecchi
consiglieri comunali fior di milioni per questo dissennato smaltimento dei
nostri rifiuti. Il pietoso nuovo sindaco si accolla supplice l'insorgenza di
circa un milione e mezzo di euro per arretrati monnezzari che benevolmente la
Corte dei Conti di Palermo pare ci abbia spalmato nei prossimi due anni. Io per
una ventina di giorni che sporco Racalmuto vengo quest'anno chiamato a pagare
per monnezza il doppio di quello che mia moglie paga a Roma in pieno quartiere
signorile e per una dimora estesa 150 mq. tanti quanti il catasto ha detto a
Vittorio Lauricella per questa ia abitazione fuori paese, senza acqua perché
hanno fatto un ripartitore più basso rispetto a queste case al Serrone sorte
con concessione comunale quali abitazioni in verde stagionale ma dopo aver pagato
fior di Bucalossi e ciò nonostante restino prive di fogne e anche di gas. Dico
e ripeto al Sindaco, se prono dinanzi ad ignari magistrati della Corte dei
Conti di Palermo, hai riconosciuto il debito pregresso per oneri né certi né
liquidi, perché non hai fatto emergere i 15 milioni di crediti comunali certi
liquidi ed esigibili? Ma il mio Caro Emilio si è messo ad esaltare quei
commissari viminaleschi che in articulo mortis, il 21 maggio 2014, eruditi dal
costituzionalista Vittorio Lauricella che letteramente scrive che
"l'imposta municipale propria (IMU) [è] di natura PATRIMONIALE”
Profumo Di Terra Aiuto! .. Se non ci riesci tu a
farti valere Calogero, possiamo tutti alzare bandiera bianca.
Lillo
Taverna quei commissari, dunque, mandano al macero il vecchio regolamento
che sino al giorno prima figurava nell'Albo Pretorio come fonte giuridica di
tutti i gravami monnezzari e così l'articolo primo " il gettito complessivo
della tassa non può superare il costo del servizio, a carico dell'utilizzatore
[ed è] destinato alla copertura integrale dei costi relativi al servizio di
gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo
smaltimento".
Lillo
Taverna Che pacchia per i signori commissari ed anche per il
solitario loro predecessore, che pacchia per l'Ufficio tributi di Racalmuto,
che pacchia per l'ufficio ragioneria di Racalmuto. Qualsiasi onere di qualsiasi
natura ora è legittimo basta che abbia una larvata attinenza all'opera
monnezzara! Prima no? Prima c'era il vincolo per il quale "il gettito
complessivo della tassa non poteva superare il costo del servizio ...
determinato in base a legge ]. LSU si erano rifiutati di passare sotto i
signori di Agrigento, restavano come inutilizzabili spazzini del comune e
questo per me è per affare loro; ma se ne rivenivano costi aggiuntivi per 420
mila euro davvero codesti "costi" potevano finire tra quello della
spazzatura e venire anche ripartiti tra gli onesti fruitori del servizio
monnezzaro? No. Il meno che ti poteva capitare era che qualcuno - e non mi
escludo - considerava quello un onere non inerente del bilancio pubblico del
Comune e invocava sanzioni penali durissime. Infatti i Commissari quella stecca
pare che l'abbiano lasciata a questi liliali fanciulletti e fanciullette del
nuovo consiglio comunale; almeno la minoranza aveva in primo momento aveva
contestato (e guarda caso il rifiuto di approvare cose altrui non poteva costituire
colpa per la destituzione) ma poi aveva approvato all'unanimità dei presenti.
Sennonché mi vengono a
dire che l'hanno fatto per "senso di responsabilità" in quanto
diversamente avrebbero riconsegnato il Comune a nuovi commissari. Ma non fatemi
ridere, lo avete fatto perché temevate di perdere il posticino che continuate a
sostere essere gratis.
Lillo
Taverna Il vecchio articolo due prevedeva ben tre classi di
riduzioni a seconda dalla distanza dalla perimetrazione dei cassonetti (che
invero se l'avevano fatta non la resero pubblica) di meno di 500 metri, tra
cinquecentun metri e 1000 metri e oltre
mille metri. Sornionamente ora scrivono "per le utenze ubicate fuori dalla
zona servita, purché di fatto non servite dalla raccolta, il tributo da
applicare è RIDOTTO del 60% se la distanza dal più vicino punto di raccolta
ubicato nella zona perimetrata di fatto servita è superiore a 1.000 metri
lineari , calcolati su strada carrozzabile”
I furbi: san bene che non vi è alcuna zona perimetrata ufficiale: poco male: hanno insidiosamente aggiunto quel "o di fatto servita"! Quale certezza del diritto? nessuna. Comma Impugnabile di certo. Ma chi lo fa? Costa chiedere giustizia in Italia. E poi cosa è la "strada carrozzabile". Certo la superstrada lo è. Ma i viottoli interpoderali lo sono visto che oggi vi passano anche auto sgangherate?.
Profumo Di Terra Ne
convieni Calogero, che a questo punto siamo in uno stato dittatoriale?
Profumo Di Terra Ne
convieni che a questo punto, i lupi non sono né di destra né di sinistra?
Profumo Di Terra Ora
io da giovine qual sono, mi rimetto ai tuoi consigli, se ne hai..
Lillo Taverna Domanda:
da quando è in vigore un siffatto punitivo regolamento? Mi risponderebbero:
"articolo
60: il presente regolamento ha effetto dal primo gennaio 2014" E così ecco
retroattivamente tutta una serie di gravami tributari. Non vi è dubbio che sino
al maggio 2014 le obbligazioni tributarie monnezzare dei racalmutesi erano
quelle molto più agevolative del regolamento del 1995, riaffisso peraltro sotto i Commissari in questa
primavera nell’Albo Pretorrio.
Ma si era in incubazione, si doveva prodromicamente restare in attesa che
arrivasse il parto afflittivo dei signori commissari datato 21 maggio 2014. E
il brocardo recepito
persino dalla Costitizione del “nulla poena sine lege”? Il signor Presidente del
senato, già insigne magistrato, invece di passeggiare a piede dal Municipio
alla brutta statua di Sciascia con rischio mafioso suo e nostro, non ci poteva
sciogliere almeno questo dilemma di legittimità persino costituzionale?
Lillo Taverna Mi
sono stancato e per il momento mi fermo qui. Devo non solo continuare il mio
discorso ma soprattutto correggere e unificare. Promesso, lo farò;datemi un po'
di tempo- Del resto credo che il succo del discorso l'avete afferrato. Per la
sciatteria delle bozze scusatemi se vorrete. Se no? vuol dire che alle prossime
elezioni non mi voterete.
Profumo Di Terra E
va be' ... Attenderemo i tuoi aggiornamenti. O meglio, i racalmutesi
attenderanno l'evoluzioni scritte, provate inoppugnabili che andrai a
srotolare..
Tutto il mondo e' paese!
Io mi limito a recintarlo nel mio.
Tu, ti ostini a recintarlo nel tuo (molto più piccolo) .
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