Carissimo Alfredo, figlio mio selettivo,
le due tue ultime lettere che solo ora, di ritorno da Santa
Lucia, ho potuto riscontrare mi riempiono di angoscia. Ti vedo per la prima
volta virilmente scoraggiato. Ti dovrei dire: ma su col morale. Non me la
sento.
Il mio razionale ottimismo mi dice che nel tunnel tremendo
della tua disumana espiazione sta per
giungere il punto della svolta, della
speranza, della fine di una lunga notte che dura da 24 anni.
So che hai forze intime tali che ti permetteranno di non
soccombere.
In definitiva tutti ti abbiamo lasciato solo. Il senatore
pietoso Della Vdova e quelli furbarstri dell’agrigentino, le signore pietose
che cercavano solo soldi per i loro mariti avvocati in decadenza, gli scrittori
racalmutesi che hanno tanto speculato sul tuo caso, i blog di una inesistente
regalpetra libera ed anche Malgrado Tutto, ora giornaletto fatuo per la vanesia
borghesia della terra di Pirandello e di Sciascia che pur quel giornaletto l’aveva
tenuto a battesimo credendo (sperando) che potesse essere cosa diversa dai
soliti strumenti servizievoli rispetto
al potere di turno.
Io qui ritorno a pubblicare questa mia e le lettere tue che
mi arrivano. Credo che una terza lettera di cui tu parli sia andata smarrita (e
non saprei perché).
Da tempi mi chiedevi libri d’arte su Roma dal 1400 al 1700,
come dire una biblioteca. Intanto mi sono affrettato a mandarti un pacco con
sette chili e mezzo di libri. Una piccola sintesi il libraio me l’ha
commissionata ma a stasera non era ancora
arrivata. E domani ritorno in quello che chiamo il mio esilio volontario. Vado
a Baccarecce fraz. di Pescorocchiano per cercare di rendere almeno igienico un
palazzetto signorile che mia moglie ha ereditato dai suoi.
Capisco la tua desolazione e mi compenetro ma vorrei fare
qualcosa di concreto. Se penso al tuo collega ostativo di Porto Empedocle che
senza manco pentirsi può pubblicare libri e farsi intervistare vestito da
Armani, mi riempio d rabbia. Quanto ha contribuito Savatteri o Cavallaro per un
empedoclino ed ora nulla sono capaci di
fare per rend
erti “costituzionale” la tua eterna condanna? E anche quel
Mangiameli, furbo furbissimo, scrivendo e contumeliando ha benefici carcerari
che tu manco te li sogni.
E allora, perché non mi riempi di corrispondenze dal carcere
di Opera nella tua pessima calligrafia
che io ben leggo? Le pubblicherei nel mio BLOG CONTRA OMNIA RACALMUTO
che è diffuso in mezzo mondo. Posso vantare 570 mila e rotti visitazioni. Inoltre
rompendo le palle al mio amico compagno Furfaro credo che diverse tue
corrispondenze anche Articolo21 potrebbe
pubblicare e là avresti eco sufficiente per diventare anche tu un caso
nazionale e credo che giudici, direttori carcerari, secondini e ruffiani dell’antimafia
avrebbero di che temere. Non per amore o convinzione, ma per paura finirebbero
per concederti quello che ti spetta di cui tu nelle lettere che mi hai inviato e che mi
accingo a pubblicare sciorini in modo per me persino incomprensibile. Ti abbraccio.
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