Credo che nessuno possa tacciarmi di leccaculismo nei confronti del
compagno Sindaco Emilio Messana. Gliene ho dette tante e chissà quante glie ne
dirò.
Purtuttavia, leggendo, con molto senso critico, questa confessione
sincera, non retorica, non magniloquente debbo per una volta tanto, magari solo
per ora dichiararmi soddisfatto del mio sindaco, il compagno Emilio Messana.
Con umiltà ma con caparbietà che chi ben lo conosce gli riconosce è
riuscito per il momento a tamponare una congiuntura monnezzara davvero allucinante,
determinata da tanti che magari ora stanno indossando il saio del Savonarola e
predicano il nuovo (loro) ordine sociale.
Conosco bene la macchina statale, pubblica e comunale per non dovere
ammettere che per il momento Emilio Messana ha compiuto un miracolo.
Ma a questo punto mi andrebbe di dirgli: tu la legge la conosci bene;
tu ora conosci bene quanta monnezza può produrre un paesino semideserto come
Racalmuto, tu sai come hanno locupletato tanti.
E tanto non è stato con certa
compiacenza con questa ditta monnezzara che chiude i telefonini quando deve
risponderti di interruzione di un pubblico servizio e che li riapre tutti e
anche di più appena si alza la voce del Diomede prefetto?
Ma perché non ti scaraventi
intanto contro codesto manovratore giurgintano dei compattatori monnezzari?
Quante inadempienze presenti e
passate, quanti atti furbi, quante manipolazioni, quante manovre con operai a
lui devoti?
Ma denuncia, ma denuncia, ma denuncia.
Chiedi sequestri cautelativi, fai valere le ragioni della sovraordinata
autorità municipale di oggi ed anche di quel passato che resipiscenze oratorie
e tribunizie non possono obnubilare.
Frattanto chi ti può impedire di dare appalti temporanei a ditte molto
meglio attrezzate di questi camionisti improvvisatisi imprenditori di rifiuti
più o meno solidi, più o meno putridi, più o meni urbani.
Non credo che abbia paura della mafia.
Senti a me: lascia stare l'antimafia; la mafia in Sicilia e a Racalmuto è finita con il
prefetto Mori. Oggi è solo tracotante delinquenza, feroce con i paurosi e cacasotto con i
coraggiosi.
E tu caro Messana hai il dovere
del coraggio.
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