Rapsodia in nero
Oggi
Risultati elettorali sorprendenti, direi travolgenti. Mi sembra patetico Mitraglia che pare immemore di quanto andava sciorinando ogni lunedì annunciando la parola del suo signor sondaggista, ricordate quel bel mezzobusto tutto supponenza e sornioneria; già due prefiche annuncianti la fine del PD. Una cosa era certa, Berlusconi aveva scavalcato e umiliato il PD di Bersani; e Grillo con i suoi presenti-assenti anticastali 162 giovinastri e signorine sempre lì, qualche piccola scollatura. Anche qui scavalco del PD. E quel vecchio vecchissimo nostro signor Presidente, saldo come una roccia, rinnovato persino come certe nozze del mio paese in articulo mortis, ormai giubilatore di Bersani, impositore dell'avv. Pitruzzella di Palermo, proprietario assoluto di questo Stato ormai sul ciglio del baratro per dichiarazione squinziana, poteva - e si doveva ubbidirgli - dare incarichi condizionati e l'incaricato a priori e pur essendoci certi risultati elettorali che erano quelli che erano, poteva ritornare da lui per accettare l'incarico solo se portava una solida maggioranza impossibile (appunto per responso elettorale). Certo tra gli applausi della stampa nel frattempo, quel vecchio vecchissimo nostro signor presidente poteva chiamare 10 suoi fidi, dargli la patente di SAGGI e ordinar loro di elucubrare il programma governativo del futuro impossibile governo. E già da allora il governo doveva essere di "larghe intese". insomma un iuciucio commissionato dall'alto, come se già fossimo uno stato presidenziale ancor più in là dell'America. E Mitraglia sempre ad applaudire ad osannare, capace di inchiodarsi nella sua poltrona televisiva per dieci ore consecutive senza aver bisogno di alzarsi per andare a pisciare. Beato lui che è così giovane, io ad esempio se non corro ogni due ore devo farmi un assortito guardaroba di calzoni.
A dire il vero i colleghi concorrenti di Mitraglia erano ancor più sussiegosi. E se Grillo parla di golpe - parola acconcia alla bisogna- apriti cielo, persino il redivivo candidato presidenziale grillino deve redarguire l'audace Grillo.
Tutto questo spazzato via nell'ultima domenica di maggio. Vincente soprattutto Bersani appunto perché perdente. Con l'invenzione delle primarie dappertutto ha spazzato via il vecchiume ormai indolente del suo partito (per fortuna il mio) e sindaco di Rom sarà al 90% un clerical-comunista di scialba professione ma di onestissimi intenti che l'ha già detto (e lo farà) e si accoppierà con i grillini romani che non penso avranno più voglia di seguire i veti (di dubbio disinteresse) di chi da comico scende a far comica politica. E ciò in ossequio della designazione che abbiamo voluto in sei mila a Roma (pochi ma sempre tanti rispetto alle imposizioni di un Berlusconi o di un socio affaristico del più votato comico d'Italia e anche del mio adorato Baffetto Massimo che pare volesse un soave dicitor televisivo capo della più ingarbugliata amministrazione comunale d'Italia. Certo così anche il mio preferito Marchini scende dal piedistallo di un ultratifoso romanista per un posticino di riserva nella lunghissima panchina di questa mia Roma politica. Voleva fare addirittura un partito... anche per lui ne ultra crepitam.
A questo punto non si può che ritornare al doveroso rispetto della ultima volontà politica nazionale. Niente governo di larghe intese: l'ottanta per cento del popolo italiano non lo volevamo. Il vecchio vecchissimo presidente viene beffeggiato. Se è un vecchio d'onore forse persino monarchico torni a galleggiare nel suo migliorista in mezzo al guado ma da solo in via Panisperna.
L'ottanta per cento del popolo italiano non volevamo più Berlusconi e non perché chiava troppo: se ad ottant'anni ce la fa ancora, beato lui, ma non c'è da credergli. Ma solo perché a noi non ce ne fotte un cazzo di salvare l'industria delle ombre della televisione targata la buonanima di Mike Buongiorno.
E questo loquace giovinastro, il trentenne nipote dello zio o meglio della moglie dello zio lasci il posto a chi puà reggere il barcone arduo della settima potenza del mondo. Come dire largo ai vecchi, immuni da manie per le quote rosa. Lasciamo le donne a continuare ad innamorarsi dell'amore. Non sono fatte per gestire uno stato, specie dopo le menopause.
Calogero Taverna
Risultati elettorali sorprendenti, direi travolgenti. Mi sembra patetico Mitraglia che pare immemore di quanto andava sciorinando ogni lunedì annunciando la parola del suo signor sondaggista, ricordate quel bel mezzobusto tutto supponenza e sornioneria; già due prefiche annuncianti la fine del PD. Una cosa era certa, Berlusconi aveva scavalcato e umiliato il PD di Bersani; e Grillo con i suoi presenti-assenti anticastali 162 giovinastri e signorine sempre lì, qualche piccola scollatura. Anche qui scavalco del PD. E quel vecchio vecchissimo nostro signor Presidente, saldo come una roccia, rinnovato persino come certe nozze del mio paese in articulo mortis, ormai giubilatore di Bersani, impositore dell'avv. Pitruzzella di Palermo, proprietario assoluto di questo Stato ormai sul ciglio del baratro per dichiarazione squinziana, poteva - e si doveva ubbidirgli - dare incarichi condizionati e l'incaricato a priori e pur essendoci certi risultati elettorali che erano quelli che erano, poteva ritornare da lui per accettare l'incarico solo se portava una solida maggioranza impossibile (appunto per responso elettorale). Certo tra gli applausi della stampa nel frattempo, quel vecchio vecchissimo nostro signor presidente poteva chiamare 10 suoi fidi, dargli la patente di SAGGI e ordinar loro di elucubrare il programma governativo del futuro impossibile governo. E già da allora il governo doveva essere di "larghe intese". insomma un iuciucio commissionato dall'alto, come se già fossimo uno stato presidenziale ancor più in là dell'America. E Mitraglia sempre ad applaudire ad osannare, capace di inchiodarsi nella sua poltrona televisiva per dieci ore consecutive senza aver bisogno di alzarsi per andare a pisciare. Beato lui che è così giovane, io ad esempio se non corro ogni due ore devo farmi un assortito guardaroba di calzoni.
A dire il vero i colleghi concorrenti di Mitraglia erano ancor più sussiegosi. E se Grillo parla di golpe - parola acconcia alla bisogna - apriti cielo, persino il redivivo candidato presidenziale grillino deve redarguire l'audace Grillo.
Tutto questo spazzato via nell'ultima domenica di maggio. Vincente soprattutto Bersani appunto perché perdente. Con l'invenzione delle primarie dappertutto ha spazzato via il vecchiume ormai indolente del suo partito (per fortuna il mio) e sindaco di Rom sarà al 90% un clerical-comunista di scialba professione ma di onestissimi intenti che l'ha già detto (e lo farà) e si accoppierà con i grillini romani che non penso avranno più voglia di seguire i veti (di dubbio disinteresse) di chi da comico scende a far comica politica. E ciò in ossequio della designazione che abbiamo voluto in sei mila a Roma (pochi ma sempre tanti rispetto alle imposizioni di un Berlusconi o di un socio affaristico del più votato comico d'Italia e anche del mio adorato Baffetto Massimo che pare volesse un soave dicitor televisivo capo della più ingarbugliata amministrazione comunale d'Italia. Certo così anche il mio preferito Marchini scende dal piedistallo di un ultratifoso romanista per un posticino di riserva nella lunghissima panchina di questa mia Roma politica. Voleva fare addirittura un partito... anche per lui ne ultra crepitam.
A questo punto non si può che ritornare al doveroso rispetto della ultima volontà politica nazionale. Niente governo di larghe intese: l'ottanta per cento del popolo italiano non lo volevamo. Il vecchio vecchissimo presidente viene beffeggiato. Se è un vecchio d'onore forse persino monarchico torni a galleggiare nel suo migliorista in mezzo al guado ma da solo in via Panisperna.
L'ottanta per cento del popolo italiano non volevamo più Berlusconi e non perché chiava troppo: se ad ottant'anni ce la fa ancora, beato lui, ma non c'è da credergli. Ma solo perché a noi non ce ne fotte un cazzo di salvare l'industria delle ombre della televisione targata la buonanima di Mike Buongiorno.
E questo loquace giovinastro, il trentenne nipote dello zio o meglio della moglie dello zio lasci il posto a chi puà reggere il barcone arduo della settima potenza del mondo. Come dire largo ai vecchi, immuni da manie per le quote rosa. Lasciamo le donne a continuare ad innamorarsi dell'amore. Non sono fatte per gestire uno stato, specie dopo le menopause.
A dire il vero i colleghi concorrenti di Mitraglia erano ancor più sussiegosi. E se Grillo parla di golpe - parola acconcia alla bisogna - apriti cielo, persino il redivivo candidato presidenziale grillino deve redarguire l'audace Grillo.
Tutto questo spazzato via nell'ultima domenica di maggio. Vincente soprattutto Bersani appunto perché perdente. Con l'invenzione delle primarie dappertutto ha spazzato via il vecchiume ormai indolente del suo partito (per fortuna il mio) e sindaco di Rom sarà al 90% un clerical-comunista di scialba professione ma di onestissimi intenti che l'ha già detto (e lo farà) e si accoppierà con i grillini romani che non penso avranno più voglia di seguire i veti (di dubbio disinteresse) di chi da comico scende a far comica politica. E ciò in ossequio della designazione che abbiamo voluto in sei mila a Roma (pochi ma sempre tanti rispetto alle imposizioni di un Berlusconi o di un socio affaristico del più votato comico d'Italia e anche del mio adorato Baffetto Massimo che pare volesse un soave dicitor televisivo capo della più ingarbugliata amministrazione comunale d'Italia. Certo così anche il mio preferito Marchini scende dal piedistallo di un ultratifoso romanista per un posticino di riserva nella lunghissima panchina di questa mia Roma politica. Voleva fare addirittura un partito... anche per lui ne ultra crepitam.
A questo punto non si può che ritornare al doveroso rispetto della ultima volontà politica nazionale. Niente governo di larghe intese: l'ottanta per cento del popolo italiano non lo volevamo. Il vecchio vecchissimo presidente viene beffeggiato. Se è un vecchio d'onore forse persino monarchico torni a galleggiare nel suo migliorista in mezzo al guado ma da solo in via Panisperna.
L'ottanta per cento del popolo italiano non volevamo più Berlusconi e non perché chiava troppo: se ad ottant'anni ce la fa ancora, beato lui, ma non c'è da credergli. Ma solo perché a noi non ce ne fotte un cazzo di salvare l'industria delle ombre della televisione targata la buonanima di Mike Buongiorno.
E questo loquace giovinastro, il trentenne nipote dello zio o meglio della moglie dello zio lasci il posto a chi puà reggere il barcone arduo della settima potenza del mondo. Come dire largo ai vecchi, immuni da manie per le quote rosa. Lasciamo le donne a continuare ad innamorarsi dell'amore. Non sono fatte per gestire uno stato, specie dopo le menopause.
Calogero Taverna
Nessuna donna si è mai innamorata di qualcuno, ma sempre e solo di se stessa. Solo gioca troppo al gioco degli specchi. Ama imbrogliarsi credendo davvero che questo e poi codesto e poi quest'altro ancora e poi codest'altro ancora sia di volta in volta lo specchio delle sue brame. Lo specchio è fatuo e lei lo rompe contrita e computa ma incolpando sempre il povero ed incolpevelo specchio rotto. E le vittime siamo sempre noi poveri maschietti, specchi rotti, a cui non è concesso neppure lo sfogo del pianto. Perché che maschio è se per amore si mette a piangere!
Mi piace · · Non seguire più il post · Condividi · Promuovi.
A Alvaro Calabrese piace questo elemento..
Oriana Cammilli la vita è un gioco di riflessioni.. anche per gli uomini è lo stesso..
47 minuti fa · Non mi piace più · 1..
Calogero Taverna Le riflessioni maschili sono ingenue e superficiali. SSono solo cerebrali. Come quelle di Laudisi il personaggio pirandelliano che si specchia per farsi rintuzzare che il "pazzo è lui". Le riflessioni delle donne sono "esistenziali", investono la matrice della vita: la maternità. L'HO APPRESO DA ALSO SPRACH ZARATHUSTRA, il mio vangelo.
40 minuti fa · Mi piace..
Oriana Cammilli la mia frase voleva essere solo una semplice...riflessione..
38 minuti fa · Non mi piace più · 1..
Calogero Taverna Tu ed io siamo troppo abili con le parole ... poveri lettori e lettrici FBeistici (ammesso che mi degnino di uno sguardo!)
35 minuti fa · Mi piace..
Oriana Cammilli sottovaluti un po..
32 minuti fa · Mi piace..
Calogero Taverna Inevitabilmente valuto chi è ... SOTTO
31 minuti fa · Mi piace..
Oriana Cammilli la modestia...non ti appartiene..
30 minuti fa · Non mi piace più · 1..
Calogero Taverna Te lo detto una volta e Paganini non concede bis. Nella mia vita ho dovuto fare lìispettore. E tutti mi dicevano che ero il migliore ispettore. L'ispettore se ne frega di ciò che è positivo, legale, corretto insomma SOPRA. Gode a beccare ciò che è sot...Altro
24 minuti fa · Mi piace..
Oriana Cammilli l'autoironia è importante..
20 minuti fa · Mi piace..
Calogero Taverna ùPer me vitale
17 minuti fa · Mi piace..
Calogero Taverna A non prendersi sul serio si sopravvive, forse addirittura si vive
16 minuti fa · Mi piace
Nessuna donna si è mai innamorata di qualcuno, ma sempre e solo di se stessa. Solo gioca troppo al gioco degli specchi. Ama imbrogliarsi credendo davvero che questo e poi codesto e poi quest'altro ancora e poi codest'altro ancora sia di volta in volta lo specchio delle sue brame. Lo specchio è fatuo e lei lo rompe contrita e computa ma incolpando sempre il povero ed incolpevelo specchio rotto. E le vittime siamo sempre noi poveri maschietti, specchi rotti, a cui non è concesso neppure lo sfogo del pianto. Perché che maschio è se per amore si mette a piangere!
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A Alvaro Calabrese piace questo elemento..
Oriana Cammilli la vita è un gioco di riflessioni.. anche per gli uomini è lo stesso..
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Calogero Taverna Le riflessioni maschili sono ingenue e superficiali. SSono solo cerebrali. Come quelle di Laudisi il personaggio pirandelliano che si specchia per farsi rintuzzare che il "pazzo è lui". Le riflessioni delle donne sono "esistenziali", investono la matrice della vita: la maternità. L'HO APPRESO DA ALSO SPRACH ZARATHUSTRA, il mio vangelo.
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Oriana Cammilli la mia frase voleva essere solo una semplice...riflessione..
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Calogero Taverna Tu ed io siamo troppo abili con le parole ... poveri lettori e lettrici FBeistici (ammesso che mi degnino di uno sguardo!)
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Oriana Cammilli sottovaluti un po..
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Calogero Taverna Inevitabilmente valuto chi è ... SOTTO
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Oriana Cammilli la modestia...non ti appartiene..
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Calogero Taverna Te lo detto una volta e Paganini non concede bis. Nella mia vita ho dovuto fare lìispettore. E tutti mi dicevano che ero il migliore ispettore. L'ispettore se ne frega di ciò che è positivo, legale, corretto insomma SOPRA. Gode a beccare ciò che è sot...Altro
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Oriana Cammilli l'autoironia è importante..
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Calogero Taverna A non prendersi sul serio si sopravvive, forse addirittura si vive
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Calogero Taverna
Calogero Taverna
Sguardi di donne romantiche ... sguardo omicida di Giuditta-Artemisia
1934, anno della mia nascita. Non sarà mica per questo che questo splendido classico viso ha anche lei quel torbido guardo cupo?
Artemisia Gentileschi. Giuditta che decapita Oloferne. particolare
Oriana Cammilli se vuoi puoi anche rimuoverlo Calogero.. non so neanche se è quello a cui ti riferivi.
Nessuna donna si è mai innamorata di qualcuno, ma sempre e solo di se stessa. Solo gioca troppo al gioco degli specchi. Ama imbrogliarsi credendo davvero che questo e poi codesto e poi quest'altro ancora e poi codest'altro ancora sia di volta in volta lo specchio delle sue brame. Lo specchio è fatuo e lei lo rompe contrita e computa ma incolpando sempre il povero ed incolpevelo specchio rotto. E le vittime siamo sempre noi poveri maschietti, specchi rotti, a cui non è concesso neppure lo sfogo del pianto. Perché che maschio è se per amore si mette a piangere!
Calogero Taverna Te lo detto una volta e Paganini non concede bis. Nella mia vita ho dovuto fare lìispettore. E tutti mi dicevano che ero il migliore ispettore. L'ispettore se ne frega di ciò che è positivo, legale, corretto insomma SOPRA. Gode a beccare ciò che è sot...Altro
Oriana Cammilli l'autoironia è importante..
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Calogero Taverna Per me vitale
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Calogero Taverna A non prendersi sul serio si sopravvive, forse addirittura si vive
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Calogero Taverna
11 ore fa
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Risultati elettorali sorprendenti, direi travolgenti. Mi sembra patetico Mitraglia che pare immemore di quanto andava sciorinando ogni lunedì annunciando la parola del suo signor sondaggista, ricordate quel bel mezzobusto tutto supponenza e sornioneria; già due prefiche annuncianti la fine del PD. Una cosa era certa, Berlusconi aveva scavalcato e umiliato il PD di Bersani; e Grillo con i suoi pres...
Oriana Cammilli Non sono del tutto d'accordo , le donne in politica hanno molto da insegnare...soprattutto nella capacità di saper dialogare.. ma non voglio addentrarmi in conflitti.
11 ore fa · Non mi piace più · 1..
Calogero Taverna mi piacerebbe, invece che ti addentrassi nei conflitti. Se si tratta di arte mi dichiaro soccombente e butto subito la spugna. Purtroppo in politica ho ragione io. Al massimo la donna può arrivare agli strilli bernasconplaudenti della Santanché. Certo...Altro
Calogero Taverna !934. Il regime al suo acme. Per ordine supremo tutti doverosamente fieri orgogliosi italianissimi (anche noi siculi depressi). Un giovanottone meneghino, immerso nella nuova scapigliatura alla Ciano, forte di una valentissima maestria ritrattistica pu...Altro
Oriana Cammilli secondo te Calogero I ritratti devono essere per forza sorridenti..o forse le donne lo debbono essere sempre? esiste persino una regola.. nella pittura cosidetta classica quale si ritiene un sorriso appena accennato, il massimo della possibilità.. i denti non sono concessi.. ed in realtà i ritratti con ampi sorrisi sono i più brutti.. sempre a mio parere..
Calogero Taverna Può darsi che io volessi dire altro, perché, come detto, prescindo dall'estetica. Uomo o donna che sia se ride ha un senso se ha cupo lo sgurado il senso è tutt'altro. Se a cogliere quell'istante sorridente o incupito è una digitale moderna diremmo clericalmente sic transit gloria mundi, Se è un artista ha o messaggio da dare o un empito confessionale che gli irrompe fuori. Non ricordo: come è lo sguardo della donna omicida di Artemisia?
na Cammilli in parte hai ragione.evidentemente l'artista Annigoni...ha saputo cogliere l'anima della fanciulla..e se la malinconia era in lei , ne ha fatto espressione sublime..
Calogero Taverna Ma mandando in onda la Giuditta di Artemisia mi hai reso felice. Avevo ragione io: lì il romantico rammarico della fanciulla in fiore ( forse quel fiore che qualcuno prematuramente ha colto) va a farsi benedire. La donna sa anche uccidere. E il suo sguardo è chiuso: ha troppo disprezzo di un Oloferne brutto e bruto per degnarlo di un qualunque tipo di sguardo, sia che la donna uccida per commissione biblica sia che uccida nel ricordo di una violenza patita (se debbo credere alla storiella della vis ingrata puellae).
Calogero Taverna
1934 anno della mia nascita. Non sarà mica per questo che questo splendido classico viso ha anche lei quel torbido guardo cupo?
Artemisia Gentileschi. Giuditta che decapita Oloferne. particolare
Oriana Cammilli se vuoi puoi anche rimuoverlo Calogero.. non so neanche se è quello a cui ti riferivi.
Nessuna donna si è mai innamorata di qualcuno, ma sempre e solo di se stessa. Solo gioca troppo al gioco degli specchi. Ama imbrogliarsi credendo davvero che questo e poi codesto e poi quest'altro ancora e poi codest'altro ancora sia di volta in volta lo specchio delle sue brame. Lo specchio è fatuo e lei lo rompe contrita e computa ma incolpando sempre il povero ed incolpevelo specchio rotto. E le vittime siamo sempre noi poveri maschietti, specchi rotti, a cui non è concesso neppure lo sfogo del pianto. Perché che maschio è se per amore si mette a piangere
Calogero Taverna Te lo detto una volta e Paganini non concede bis. Nella mia vita ho dovuto fare lìispettore. E tutti mi dicevano che ero il migliore ispettore. L'ispettore se ne frega di ciò che è positivo, legale, corretto insomma SOPRA. Gode a beccare ciò che è sot...Altro
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Oriana Cammilli l'autoironia è importante..
Calogero Taverna A non prendersi sul serio si sopravvive, forse addirittura si vive
Risultati elettorali sorprendenti, direi travolgenti. Mi sembra patetico Mitraglia che pare immemore di quanto andava sciorinando ogni lunedì annunciando la parola del suo signor sondaggista, ricordate quel bel mezzobusto tutto supponenza e sornioneria; già due prefiche annuncianti la fine del PD. Una cosa era certa, Berlusconi aveva scavalcato e umiliato il PD di Bersani; e Grillo con i suoi pres...
iana Cammilli Non sono del tutto d'accordo , le donne in politica hanno molto da insegnare...soprattutto nella capacità di saper dialogare.. ma non voglio addentrarmi in conflitti.
Calogero Taverna mi piacerebbe, invece che ti addentrassi nei conflitti. Se si tratta di arte mi dichiaro soccombente e butto subito la spugna. Purtroppo in politica ho ragione io. Al massimo la donna può arrivare agli strilli bernasconplaudenti della Santanché. Certo...
1934
Il regime al suo acme. Per ordine supremo tutti doverosamente fieri orgogliosi italianissimi (anche noi siculi depressi). Un giovanottone meneghino, immerso nella nuova scapigliatura alla Ciano, forte di una valentissima maestria ritrattistica pu...Altro
illi secondo te Calogero I ritratti devono essere per forza sorridenti..o forse le donne lo debbono essere sempre? esiste persino una regola.. nella pittura cosidetta classica.. per la quale si ritiene un sorriso appena accennato, il massimo della possibilità.. i denti non sono concessi.. ed in realtà i ritratti con ampi sorrisi sono i più brutti.. sempre a mio parere..
Taverna Può darsi che io volessi dire altro, perché, come detto, prescindo dall'estetica. Uomo o donna che sia se ride ha un senso se ha cupo lo sgurado il senso è tutt'altro. Se a cogliere quell'istante sorridente o incupito è una digitale moderna diremmo clericalmente sic transit gloria mundi, Se è un artista ha o messaggio da dare o un empito confessionale che gli irrompe fuori. Non ricordo: come è lo sguardo della donna omicida di Artemisia?
Oriana Cammilli in parte hai ragione.evidentemente l'artista Annigoni...ha saputo cogliere l'anima della fanciulla..e se la malinconia era in lei , ne ha fatto espressione sublime..
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logero Taverna Ma mandando in onda la Giuditta di Artemisia mi hai reso felice. Avevo ragione io: lì il romantico rammarico della fanciulla in fiore ( forse quel fiore che qualcuno prematuramente ha colto) va a farsi benedire. La donna sa anche uccidere. E il suo sguardo è chiuso: ha troppo disprezzo di un Oloferne brutto e bruto per degnarlo di un qualunque tipo di sguardo, sia che la donna uccida per commissione biblica sia che uccida nel ricordo di una violenza patita (se debbo credere alla storiella della vis ingrata puella
Sguardi di donne romantiche ... sguardo omicida di Giuditta-Artemisia
1934, anno della mia nascita. Non sarà mica per questo che questo splendido classico viso ha anche lei quel torbido guardo cupo?
Artemisia Gentileschi. Giuditta che decapita Oloferne. particolare
Oriana Cammilli se vuoi puoi anche rimuoverlo Calogero.. non so neanche se è quello a cui ti riferivi.
Nessuna donna si è mai innamorata di qualcuno, ma sempre e solo di se stessa. Solo gioca troppo al gioco degli specchi. Ama imbrogliarsi credendo davvero che questo e poi codesto e poi quest'altro ancora e poi codest'altro ancora sia di volta in volta lo specchio delle sue brame. Lo specchio è fatuo e lei lo rompe contrita e computa ma incolpando sempre il povero ed incolpevelo specchio rotto. E le vittime siamo sempre noi poveri maschietti, specchi rotti, a cui non è concesso neppure lo sfogo del pianto. Perché che maschio è se per amore si mette a piangere!
Calogero Taverna Te lo detto una volta e Paganini non concede bis. Nella mia vita ho dovuto fare lìispettore. E tutti mi dicevano che ero il migliore ispettore. L'ispettore se ne frega di ciò che è positivo, legale, corretto insomma SOPRA. Gode a beccare ciò che è sot...Altro
Oriana Cammilli l'autoironia è importante..
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Risultati elettorali sorprendenti, direi travolgenti. Mi sembra patetico Mitraglia che pare immemore di quanto andava sciorinando ogni lunedì annunciando la parola del suo signor sondaggista, ricordate quel bel mezzobusto tutto supponenza e sornioneria; già due prefiche annuncianti la fine del PD. Una cosa era certa, Berlusconi aveva scavalcato e umiliato il PD di Bersani; e Grillo con i suoi pres...
Oriana Cammilli Non sono del tutto d'accordo , le donne in politica hanno molto da insegnare...soprattutto nella capacità di saper dialogare.. ma non voglio addentrarmi in conflitti.
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Calogero Taverna mi piacerebbe, invece che ti addentrassi nei conflitti. Se si tratta di arte mi dichiaro soccombente e butto subito la spugna. Purtroppo in politica ho ragione io. Al massimo la donna può arrivare agli strilli bernasconplaudenti della Santanché. Certo...Altro
Calogero Taverna !934. Il regime al suo acme. Per ordine supremo tutti doverosamente fieri orgogliosi italianissimi (anche noi siculi depressi). Un giovanottone meneghino, immerso nella nuova scapigliatura alla Ciano, forte di una valentissima maestria ritrattistica pu...Altro
Oriana Cammilli secondo te Calogero I ritratti devono essere per forza sorridenti..o forse le donne lo debbono essere sempre? esiste persino una regola.. nella pittura cosidetta classica quale si ritiene un sorriso appena accennato, il massimo della possibilità.. i denti non sono concessi.. ed in realtà i ritratti con ampi sorrisi sono i più brutti.. sempre a mio parere..
Calogero Taverna Può darsi che io volessi dire altro, perché, come detto, prescindo dall'estetica. Uomo o donna che sia se ride ha un senso se ha cupo lo sgurado il senso è tutt'altro. Se a cogliere quell'istante sorridente o incupito è una digitale moderna diremmo clericalmente sic transit gloria mundi, Se è un artista ha o messaggio da dare o un empito confessionale che gli irrompe fuori. Non ricordo: come è lo sguardo della donna omicida di Artemisia?
na Cammilli in parte hai ragione.evidentemente l'artista Annigoni...ha saputo cogliere l'anima della fanciulla..e se la malinconia era in lei , ne ha fatto espressione sublime..
Calogero Taverna Ma mandando in onda la Giuditta di Artemisia mi hai reso felice. Avevo ragione io: lì il romantico rammarico della fanciulla in fiore ( forse quel fiore che qualcuno prematuramente ha colto) va a farsi benedire. La donna sa anche uccidere. E il suo sguardo è chiuso: ha troppo disprezzo di un Oloferne brutto e bruto per degnarlo di un qualunque tipo di sguardo, sia che la donna uccida per commissione biblica sia che uccida nel ricordo di una violenza patita (se debbo credere alla storiella della vis ingrata puellae).
Calogero Taverna
1934 anno della mia nascita. Non sarà mica per questo che questo splendido classico viso ha anche lei quel torbido guardo cupo?
Artemisia Gentileschi. Giuditta che decapita Oloferne. particolare
Oriana Cammilli se vuoi puoi anche rimuoverlo Calogero.. non so neanche se è quello a cui ti riferivi.
Nessuna donna si è mai innamorata di qualcuno, ma sempre e solo di se stessa. Solo gioca troppo al gioco degli specchi. Ama imbrogliarsi credendo davvero che questo e poi codesto e poi quest'altro ancora e poi codest'altro ancora sia di volta in volta lo specchio delle sue brame. Lo specchio è fatuo e lei lo rompe contrita e computa ma incolpando sempre il povero ed incolpevelo specchio rotto. E le vittime siamo sempre noi poveri maschietti, specchi rotti, a cui non è concesso neppure lo sfogo del pianto. Perché che maschio è se per amore si mette a piangere
Calogero Taverna Te lo detto una volta e Paganini non concede bis. Nella mia vita ho dovuto fare lìispettore. E tutti mi dicevano che ero il migliore ispettore. L'ispettore se ne frega di ciò che è positivo, legale, corretto insomma SOPRA. Gode a beccare ciò che è sot...Altro
8 ore fa · Mi piace..
Oriana Cammilli l'autoironia è importante..
Calogero Taverna A non prendersi sul serio si sopravvive, forse addirittura si vive
Risultati elettorali sorprendenti, direi travolgenti. Mi sembra patetico Mitraglia che pare immemore di quanto andava sciorinando ogni lunedì annunciando la parola del suo signor sondaggista, ricordate quel bel mezzobusto tutto supponenza e sornioneria; già due prefiche annuncianti la fine del PD. Una cosa era certa, Berlusconi aveva scavalcato e umiliato il PD di Bersani; e Grillo con i suoi pres...
iana Cammilli Non sono del tutto d'accordo , le donne in politica hanno molto da insegnare...soprattutto nella capacità di saper dialogare.. ma non voglio addentrarmi in conflitti.
Calogero Taverna mi piacerebbe, invece che ti addentrassi nei conflitti. Se si tratta di arte mi dichiaro soccombente e butto subito la spugna. Purtroppo in politica ho ragione io. Al massimo la donna può arrivare agli strilli bernasconplaudenti della Santanché. Certo...
1934
Il regime al suo acme. Per ordine supremo tutti doverosamente fieri orgogliosi italianissimi (anche noi siculi depressi). Un giovanottone meneghino, immerso nella nuova scapigliatura alla Ciano, forte di una valentissima maestria ritrattistica pu...Altro
illi secondo te Calogero I ritratti devono essere per forza sorridenti..o forse le donne lo debbono essere sempre? esiste persino una regola.. nella pittura cosidetta classica.. per la quale si ritiene un sorriso appena accennato, il massimo della possibilità.. i denti non sono concessi.. ed in realtà i ritratti con ampi sorrisi sono i più brutti.. sempre a mio parere..
Taverna Può darsi che io volessi dire altro, perché, come detto, prescindo dall'estetica. Uomo o donna che sia se ride ha un senso se ha cupo lo sgurado il senso è tutt'altro. Se a cogliere quell'istante sorridente o incupito è una digitale moderna diremmo clericalmente sic transit gloria mundi, Se è un artista ha o messaggio da dare o un empito confessionale che gli irrompe fuori. Non ricordo: come è lo sguardo della donna omicida di Artemisia?
Oriana Cammilli in parte hai ragione.evidentemente l'artista Annigoni...ha saputo cogliere l'anima della fanciulla..e se la malinconia era in lei , ne ha fatto espressione sublime..
6 ore fa · Non mi piace più · 1..
logero Taverna Ma mandando in onda la Giuditta di Artemisia mi hai reso felice. Avevo ragione io: lì il romantico rammarico della fanciulla in fiore ( forse quel fiore che qualcuno prematuramente ha colto) va a farsi benedire. La donna sa anche uccidere. E il suo sguardo è chiuso: ha troppo disprezzo di un Oloferne brutto e bruto per degnarlo di un qualunque tipo di sguardo, sia che la donna uccida per commissione biblica sia che uccida nel ricordo di una violenza patita (se debbo credere alla storiella della vis ingrata puella
Annigoni ed Artemisia ... sguardi di donne!
1934, anno della mia nascita. Non sarà mica per questo che questo splendido classico viso ha anche lei quel torbido guardo cupo?
Può darsi che io volessi dire altro, perché, come detto, prescindo dall'estetica. Uomo o donna che sia se ride ha un senso se ha cupo lo sgurado il senso è tutt'altro. Se a cogliere quell'istante sorridente o incupito è una digitale moderna diremmo clericalmente sic transit gloria mundi, Se è un artista ha o un messaggio da dare o un empito confessionale che gli irrompe fuori. Non ricordo: come è lo sguardo della donna omicida di Artemisia?
Calogero Taverna Disparità di vedute tra soggetti opposti per età e per sesso. Ma nel cimento il dilettante quale io sono ha ovvio la sbandata visiva.
Ne ultra crepitam, Marchini
Risultati elettorali sorprendenti, direi travolgenti. Mi sembra patetico Mitraglia che pare immemore di quanto andava sciorinando ogni lunedì annunciando la parola del suo signor sondaggista, ricordate quel bel mezzobusto tutto supponenza e sornioneria; già due prefiche annuncianti la fine del PD. Una cosa era certa, Berlusconi aveva scavalcato e umiliato il PD di Bersani; e Grillo con i suoi presenti-assenti anticastali 162 giovinastri e signorine sempre lì, qualche piccola scollatura. Anche qui scavalco del PD. E quel vecchio vecchissimo nostro signor Presidente, saldo come una roccia, rinnovato persino come certe nozze del mio paese in articulo mortis, ormai giubilatore di Bersani, impositore dell'avv. Pitruzzella di Palermo, proprietario assoluto di questo Stato ormai sul ciglio del baratro per dichiarazione squinziana, poteva - e si doveva ubbidirgli - dare incarichi condizionati e l'incaricato a priori e pur essendoci certi risultati elettorali che erano quelli che erano, poteva ritornare da lui per accettare l'incarico solo se portava una solida maggioranza impossibile (appunto per responso elettorale). Certo tra gli applausi della stampa nel frattempo, quel vecchio vecchissimo nostro signor presidente poteva chiamare 10 suoi fidi, dargli la patente di SAGGI e ordinar loro di elucubrare il programma governativo del futuro impossibile governo. E già da allora il governo doveva essere di "larghe intese". insomma un iuciucio commissionato dall'alto, come se già fossimo uno stato presidenziale ancor più in là dell'America. E Mitraglia sempre ad applaudire ad osannare, capace di inchiodarsi nella sua poltrona televisiva per dieci ore consecutive senza aver bisogno di alzarsi per andare a pisciare. Beato lui che è così giovane, io ad esempio se non corro ogni due ore devo farmi un assortito guardaroba di calzoni.
A dire il vero i colleghi concorrenti di Mitraglia erano ancor più sussiegosi. E se Grillo parla di golpe - parola acconcia alla bisogna- apriti cielo, persino il redivivo candidato presidenziale grillino deve redarguire l'audace Grillo.
Tutto questo spazzato via nell'ultima domenica di maggio. Vincente soprattutto Bersani appunto perché perdente. Con l'invenzione delle primarie dappertutto ha spazzato via il vecchiume ormai indolente del suo partito (per fortuna il mio) e sindaco di Rom sarà al 90% un clerical-comunista di scialba professione ma di onestissimi intenti che l'ha già detto (e lo farà) e si accoppierà con i grillini romani che non penso avranno più voglia di seguire i veti (di dubbio disinteresse) di chi da comico scende a far comica politica. E ciò in ossequio della designazione che abbiamo voluto in sei mila a Roma (pochi ma sempre tanti rispetto alle imposizioni di un Berlusconi o di un socio affaristico del più votato comico d'Italia e anche del mio adorato Baffetto Massimo che pare volesse un soave dicitor televisivo capo della più ingarbugliata amministrazione comunale d'Italia. Certo così anche il mio preferito Marchini scende dal piedistallo di un ultratifoso romanista per un posticino di riserva nella lunghissima panchina di questa mia Roma politica. Voleva fare addirittura un partito... anche per lui ne ultra crepitam.
A questo punto non si può che ritornare al doveroso rispetto della ultima volontà politica nazionale. Niente governo di larghe intese: l'ottanta per cento del popolo italiano non lo volevamo. Il vecchio vecchissimo presidente viene beffeggiato. Se è un vecchio d'onore forse persino monarchico torni a galleggiare nel suo migliorista in mezzo al guado ma da solo in via Panisperna.
L'ottanta per cento del popolo italiano non volevamo più Berlusconi e non perché chiava troppo: se ad ottant'anni ce la fa ancora, beato lui, ma non c'è da credergli. Ma solo perché a noi non ce ne fotte un cazzo di salvare l'industria delle ombre della televisione targata la buonanima di Mike Buongiorno.
E questo loquace giovinastro, il trentenne nipote dello zio o meglio della moglie dello zio lasci il posto a chi puà reggere il barcone arduo della settima potenza del mondo. Come dire largo ai vecchi, immuni da manie per le quote rosa. Lasciamo le donne a continuare ad innamorarsi dell'amore. Non sono fatte per gestire uno stato, specie dopo le menopause.
domenica 26 maggio 2013
I vecchioni delle porte Scee.
Quei vecchioni delle porte Scee dell'Iliade, che la guerra l'han già fatta, ed ora saccenti e petulanti, se la godono come cicale sull'abero a perdersi in un parlre fiorito, mi paiono molto lo specchio del mio vaneggiare.
Laggiù sulla battigia del mare di Troia danai e troiani se le danno di santa ragione e si uccidono e scorre sangue vero. Per loro è uno spettaclo come stasera alla televisione Lazio e Roma si battono magari per rendere infelice il mio romanista Marchini che chissà domani che destino politico gli riserba il destino che aleggia su Roma.
E quel vcchio incorreggibile satiro, come qualche donna con doppia ventina e coccia vuole credere che io sia, atto quindi a non soddisfare la sua tritacarne che mi puzza di disusso prolungato, che sbrodola dinanzi all'afrore tanto erotico di una Elena già sazia del troiano e come nostalgica del veemente Meelao. Priapo che i beveroni dei moderni Priami non aveva vede nella nuora la donna e lascia il ritegno regale per un corteggiare da satiro ammosciato. Come si ripete la storia degli uomini, come i vecchi di ogni tempo adusi a prodighi coiti ora purtroppo dismessi, afflosciatosi il membro, amano rimembranze ardite. le lor coetanee rattrappite là dove dimorava Venere stanno cialiere con comari di pari vaneggio.
Laggiù sulla battigia del mare di Troia danai e troiani se le danno di santa ragione e si uccidono e scorre sangue vero. Per loro è uno spettaclo come stasera alla televisione Lazio e Roma si battono magari per rendere infelice il mio romanista Marchini che chissà domani che destino politico gli riserba il destino che aleggia su Roma.
E quel vcchio incorreggibile satiro, come qualche donna con doppia ventina e coccia vuole credere che io sia, atto quindi a non soddisfare la sua tritacarne che mi puzza di disusso prolungato, che sbrodola dinanzi all'afrore tanto erotico di una Elena già sazia del troiano e come nostalgica del veemente Meelao. Priapo che i beveroni dei moderni Priami non aveva vede nella nuora la donna e lascia il ritegno regale per un corteggiare da satiro ammosciato. Come si ripete la storia degli uomini, come i vecchi di ogni tempo adusi a prodighi coiti ora purtroppo dismessi, afflosciatosi il membro, amano rimembranze ardite. le lor coetanee rattrappite là dove dimorava Venere stanno cialiere con comari di pari vaneggio.
Un grande prete: padre Puma, un minuscolo successore
Mio stimatissimo sagace dottore oculista curante, e come posso dimenticare? Superato il piccolo scoglio di questo nome che mi risulta difforme ma spero di avere subito qui il chiarimento, dico che quello fu un momento topico del salto dall’imbroglio ultra foraggiato dell’inganno storico alla luce offuscante della genuina vicenda umana, sofferta, agguerrita, petulante, incoercibile, beffarda ma saggia, cosciente,meritevole, con preti da vidirici la missaa e subbitu stuccarici li rini, della verace RACALMUTO.
Padre Puma non era un santo, ma questo grandissimo amico mio, sapeva vivere, fingere di salvare le anime ma salvaguardandone il corpo; non sapeva che farsene di prediche stucchevoli di falsi mistici per bambinelli dagli occhi sonnolenti. Padre Puma amava vivere, amava la vita, amava gioire e se un piacere l’aveva creato Dio era dunque cosa buona e giusta, e se una donna era peccatrice ma avvenente aveva diritto all’assoluzione pur senza confessione. E se una bigotta, due bigotte, tre bigotte gli rompevano le scatole ( e gliele rompevano. Varie volte assistetti) sapeva sorridere, sornione, da buon uomo di mondo. Sapeva che rimanere per tutta la vita virgines in capillis era stimolo alla farnicazione .. in mancanza di fornicazione. Una volta ne abbiamo riso insieme. Non dileggio il grande amico mio Alfonso Puma Pagliarello. Ora c’è al suo posto il nuovo santo: se io fossi foco come lo brucerei. Si permette persino di seppellire una secondavolta il grande Mons. Alfonso a piè di terra di una porta laterale in modo che nessuno se ne accorga. Come si fa a non essere anticlericali? Ma ‘sto Vescovo che ci sta a fare?
Torniamo a noi: la scienza del dottor Piparo non accetta che il male oculare in quel brutto e illeggibile dipinto che tutti hanno decretato essere di Pietro D‘Asaro non può che essere male congenito o simile. Allora la mia indubitabile conoscenza del diritto canonico all’epoca neo-conciliare tridentina dice che quel quadro non raffigura nessun Pietro D’Asaro perché non sarebbe entrato in seminario con il suo coetaneo Marco Antonio Alajmo e dopo non poteva divenire chierico sia pure ammogliato.
Salta un altro domma paesano targato Sciascia. Impossibile. Oggi non c’è più il Santo Ufficio a Racalmuto ma la scherani degli amici della noce hanno il potere storico. Anche le più evidente minchiate sciasciane sono intoccabili: fra Diego La Matina è martire e tenace concetto racalmutese. Ma padre Puma mi ha consentito di appurare che non è vero. E chi è padre Puma di fonte al nume della Noce?Di falso in falso, ora debbo credere che i castelli sono svevi. Perché svevi? Perché fa comodo a qualcuno.
Quel momento topico delle felici ricerche del dottor Piparo io a mie spese l’ho traslato in un aureo libretto. Ma allora come ieri come oggi e pare anche per un anno e mezzo ancora il comune, la cultura, la storia è in mano di gente volpina. Riesce a salir di grado persino con Petrotto, per meriti affini pare, sta sodale con Petralia, le triadi di diomede, paese al tramonto e calata di nobili de romana gente. Poveretto me: nulla mi si deve per socializzare i miei risultati storici sul paese. Ma neanche ora che ho scandagliato il buco nero delle Favole della Dittatura di Sciascia, avallate nel 1951 dal gronchiano Pasoliniposso avere accesso nel miliardario castello chiaramontano in mano degli amici degli efebici scultorelli dell’alabastrino. E il mio grande amico preside pittore un nome nella pittura da mezzo secolo, può avere asilo nei palazzi dello spreco racalmutese per esporre ai racalmutesi le sue luminose riletture pittoriche di quelle favole datati editore baldi, 1950.
Ha da passa’a nuttata!
La Bibbia sensuale
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