venerdì 4 gennaio 2013
Il silenzio si addice ad Elettra, figuriamoci a VISCO
A che cosa ormai mira il mio vecchio sindacato Bankitalia, l'USPIE CGIL? Avevo un tramite, un inossidabile sindacalista rosso: si è volatizzato non riuscendo né a farmi pubblicare un articoletto ammonitorio, né un incontro dialettico su questioni scottanti. L'intuizione di Tremonti di "economizzare" la BI (economizzare nel senso di farne una partecipazione maggioritaria delMinistero dell'Economia) poteva palesarsi esiziale con quell'articolo 19 (non so di quale legge): ma a Berlusconi defenestrato, tutti poterono tranquillamente dare per "dormiente" quell'articolo di legge e così la Tatantola cara al Vaticano e allo stesso Berlusconi, prese le valigie per Via Teulada ed il compagno Visco poté salire al massimo soglio del capitalismo italiano albergante ancora in Via Nazionale 91.
Non sarà contento il cardinale Bertone, digrignerà i denti l'USIGRAI o come diavolo si chiama ma ciò a noi non fa né freddo né caldo; per un governatore rosso (o dipinto di rosso, essendo stato anche lui secondo il nostro dire gatto soriano di color fulvo alla stregua di uno Stefano Micossi, o un Francesco Frasca, e persino Pierluigi Ciocca), noi dovremmo esultare. Confessiamo che ci eravamo cascati e quanto ricevetti un bigliettino augurale personalzzato per poco non svenivo per l'esplosione di una lusingihiera gioia. Poi lessi il retro dello scarno bigietto e mi dissi: allora qui qualcuno vuol tornare all'austerità berlingueriana? Dovevo aspettarmelo, i peccati originali del mio glorioso partito restano indelebili e non tollerano nessun battesimo affrancatore. Il biglietto prendeva il posto della consueta, non scintillante, strenna natalizia. In Banca d'Italia ora si deve risparmiare di brutto: dicono che i vecchi e nuovi amminitratori con l'entrata dell'euro non riescono più a fare CONTO ECONOMICO; ogni anno vanno in rosso e se ciò non appare è più per maquillage contabile che per rispetto della prudenza blandita a Basilea. Insomma se andassi ora io a fare una di quelle ispezioni dure che BI mi commissionava ai miei tempi, ne chiederei le misure di rigore. Pare che non potere più stampare biglietti e non potere prestare soldi (stampati in propio) a banche e soprattutto al Tesoro, abbia segnato il de profundis di BI. Non si è più saputo nulla dei titoli Tanzi finiti a tonnellate nell'ex fondo pensioni : ne avevano fatto un casino Cossiga e Dagospia; questi poi non sapevano che c'era stato un alleggerimento dirottando qualche quintalata di quei titoli "nulli" nella nostra indistinguibile CSR. Come BI e CSR poterono fare bilancio Dio solo sa. Ed ora cosa è sucecsso dopo la doverosa sistemazione? Non mi piacerebbe vedere la mia rispettabilissima Banca d'assunzione e i vari governatori non deceduti e i tanti direttori centrali addetti alla contabilità di fronte ai mercati traianeschi avere qualche guaio per imprudenza nella impostazione dei loro conti patrimoniali e reddituali. Quanto ai direttori centrali addetti al bilancio un po' di gusto lo proverei solo per la Tarantola che quella branca ebbe inopinatamente a dirigere.
Io per ben tre volte ho scritto al signor nuovo Governatore, ma il silenzio si addice ad Eletra, figuriamoci a Visco.
Non sarà contento il cardinale Bertone, digrignerà i denti l'USIGRAI o come diavolo si chiama ma ciò a noi non fa né freddo né caldo; per un governatore rosso (o dipinto di rosso, essendo stato anche lui secondo il nostro dire gatto soriano di color fulvo alla stregua di uno Stefano Micossi, o un Francesco Frasca, e persino Pierluigi Ciocca), noi dovremmo esultare. Confessiamo che ci eravamo cascati e quanto ricevetti un bigliettino augurale personalzzato per poco non svenivo per l'esplosione di una lusingihiera gioia. Poi lessi il retro dello scarno bigietto e mi dissi: allora qui qualcuno vuol tornare all'austerità berlingueriana? Dovevo aspettarmelo, i peccati originali del mio glorioso partito restano indelebili e non tollerano nessun battesimo affrancatore. Il biglietto prendeva il posto della consueta, non scintillante, strenna natalizia. In Banca d'Italia ora si deve risparmiare di brutto: dicono che i vecchi e nuovi amminitratori con l'entrata dell'euro non riescono più a fare CONTO ECONOMICO; ogni anno vanno in rosso e se ciò non appare è più per maquillage contabile che per rispetto della prudenza blandita a Basilea. Insomma se andassi ora io a fare una di quelle ispezioni dure che BI mi commissionava ai miei tempi, ne chiederei le misure di rigore. Pare che non potere più stampare biglietti e non potere prestare soldi (stampati in propio) a banche e soprattutto al Tesoro, abbia segnato il de profundis di BI. Non si è più saputo nulla dei titoli Tanzi finiti a tonnellate nell'ex fondo pensioni : ne avevano fatto un casino Cossiga e Dagospia; questi poi non sapevano che c'era stato un alleggerimento dirottando qualche quintalata di quei titoli "nulli" nella nostra indistinguibile CSR. Come BI e CSR poterono fare bilancio Dio solo sa. Ed ora cosa è sucecsso dopo la doverosa sistemazione? Non mi piacerebbe vedere la mia rispettabilissima Banca d'assunzione e i vari governatori non deceduti e i tanti direttori centrali addetti alla contabilità di fronte ai mercati traianeschi avere qualche guaio per imprudenza nella impostazione dei loro conti patrimoniali e reddituali. Quanto ai direttori centrali addetti al bilancio un po' di gusto lo proverei solo per la Tarantola che quella branca ebbe inopinatamente a dirigere.
Io per ben tre volte ho scritto al signor nuovo Governatore, ma il silenzio si addice ad Eletra, figuriamoci a Visco.
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