mercoledì 4 maggio 2016

Storia di Malgrado Tutto Sin dal primo numero ha avuto la firma di Leonardo Sciascia





Racalmuto, il sindaco Messana al bivio: rimpasto o sfiducia?

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RACALMUTO. Giorni difficili per il sindaco Emilio Messana. La sua maggioranza preme per un rimpasto di giunta. A rischio le poltrone degli assessori. Riscaldano i motori Giuseppe Guagliano, Diego Sberna, Vincenzo Maniglia. Tira aria di sfiducia

Una scheda bianca determina la perfetta parità tra il sindaco di Menfi, Vincenzo Lotà e quello di Racalmuto, Emilio Messana, per l’elezione alla presidenza del nuovo Ambito Territoriale Idrico della provincia di Agrigento. I sindaci dell’agrigentino, dopo una gestione delle reti idriche e fognarie, da parte di Girgenti Acque, non priva di peccati, non solo veniali, dovranno ancora decidere chi sarà, tra loro, il presidente del nuovo Ambito Idrico. E, nulla togliendo alle umane ambizioni, fino ad ora pericolo scampato per Racalmuto che ha bisogno di un primo cittadino a tempo pieno e non distratto da altre cariche che lo distoglierebbero dai problemi in cui versa il paese.
Gli assessori (da sinistra) Carmela Matteliano, Salvatore Picone, Paolo Alessi, Salvatore Manto
Gli assessori a rischio. Da sinistra: Carmela Matteliano, Salvatore Picone, Paolo Alessi, Salvatore Manto
Oltre alle questioni che si trascinano nel tempo e che riguardano il decoro urbano, la gestione del personale, le tasse ai massimi livelli, la riapertura del teatro “Regina Margherita”, la Fondazione Sciascia, verso la quale, ultimamente si sono concentrate tutte le ambizioni di uomini di cultura e sedicenti tali, dopo le dimissioni del professore Di Grado, Racalmuto rischia seriamente lo spopolamento, alla luce anche del fatto che l’economia, ormai assente, favorisce l’emigrazione non più solamente di giovani in cerca di fortuna al nord o nei paesi esteri, ma anche di intere famiglie che disperate, senza lavoro, non trovano soluzioni o speranze alle loro condizioni di indigenza.
Ma Emilio Messana sembra non accorgersi di tutto questo, e sembra che a non accorgersene siano anche i tanti esponenti politici che direttamente o indirettamente, influenzano e determinano la gestione amministrativa di questo paese, concentrati su ambizioni politiche, cariche amministrative e gestioni di esigui poteri. Adesso il sindaco sembra che debba fare i conti con la sua giunta, sollecitato da tutta la maggioranza – che pare abbia redatto un documento – e che si trovi di fronte a pressioni affinchè sostituisca gli assessori in carica con altri che da tempo, a bordo campo, sono in attesa e pretendono di subentrare come titolari.
Tempo fa un personaggio che spesso è stato, a Racalmuto, l’ago della bilancia della politica locale esprimendosi sugli assessori attualmente in carica ebbe a dire: “Per ora ci su’ chisti, poi trasinu chiddi seri, i titolari…”. Emilio Messana rischia anche la sfiducia, visto che siamo ai due anni del suo mandato, se non si piegherà ai voleri dei suoi stessi consiglieri e dei sostenitori esterni.
Le voci dicono che a cadere saranno tutti e quattro gli assessori (Carmela Matteliano, Salvatore Picone, Paolo Alessi, Salvatore Manto) ma realisticamente si è più propensi a credere che a farne le spese potrebbero essere solamente due componenti della giunta attuale (gli altri due godono di protezioni in paradiso). I nomi che circolano in paese sono quelli di Giuseppe Guagliano, attuale consigliere e vice presidente del Consiglio che, assumendo la carica di assessore e liberando quella di consigliere, potrebbe far posto a Carmelo Collura, alfaniano, che tanto tiene alla sua presenza nel Consiglio comunale di Racalmuto.
Il sindaco di Racalmuto Emilio Messana
Giorni difficili per il sindaco di Racalmuto Emilio Messana
Ma Guagliano non sarebbe così propenso a dimettersi da consigliere, temendo che, in seguito, possa decadere da un’eventuale carica di assessore e non avere più, quindi, la possibilità di rimanere nell’amministrazione comunale di Racalmuto. E, del resto, la normativa gli consentirebbe di conservare ambedue le cariche. Da non trascurare, anche, che Guagliano dovrà risolvere qualche suo problema che riguarda fatti passati nella gestione dell’ex macello e dissapori con la passata amministrazione commissariale. Fatti che potrebbero contrastare con un suo incarico nella nuova, futura, ipotetica giunta. E anche Collura, sempre da indiscrezioni – forte delle sue duecento circa preferenze ricevute in campagna elettorale, convogliate nella lista Messana – che ufficialmente, in questi due anni, in silenzio, non ha fatto mancare il suo apporto al sindaco, potrebbe essere designato come assessore.
Chi scalpita ormai da molto, troppo tempo sarebbe il “bongiorniano” Diego Sberna, che sembra aver ricevuto promesse in passato per una sua presenza in giunta. Ma a pretendere un posto da titolare – secondo voci di corridoio – potrebbe essere anche il segretario del locale PD, Vincenzo Maniglia. Si parla, inoltre, anche di Sergio Pagliaro, ancora non del tutto convinto su una sua partecipazione alla corte di Messana e che i consiglieri vedrebbero invece come collante efficace tra la giunta e il consiglio comunale. E che dire di Enzo Sardo, che in questi due anni non ha risparmiato aspre critiche all’amministrazione Messana, attacchi spesso affidati alle pagine dei giornali, a quelle di facebook, ai microfoni delle tv locali o ai manifesti graffianti affissi in vari punti del paese. Sardo da un po’ di tempo non manifesta alcun dissenso sull’operato di sindaco e assessori. E qualcuno è propenso a credere che sia stato “messo a tacere” da promesse assessoriali. Voci dell’ultima ora, infine, accrediterebbero la candidatura a nuovo assessore di Leonardo Sciascia, omonimo e parente dello scrittore, fortemente voluto da Roberto Restivo.
Sono solo supposizioni ma di certo c’è che Emilio Messana, messo ormai alle strette, verso il quale vengono mosse accuse di scarsa capacità nella gestione di ogni singolo componente la macchina amministrativa e di avere accentrato a sé tutto il potere, lasciando poco spazio alla delega, al confronto e di essere poco sensibile ai consigli dei suoi sostenitori, rischierebbe la sfiducia se non dovesse dare seguito alle pressanti richieste della maggioranza.
Da questa parte rimangono i cittadini di Racalmuto, che hanno perso ogni fiducia e forse anche la stima verso l’attuale politica amministrativa. Gli interessi di chi gestisce tutta la macchina di questo paese, non solo dall’interno ma anche dall’esterno, sembra vadano nella direzione opposta a quella degli abitanti. Tutti concentrati ad accaparrarsi  un potere che risulta essere misero in un paese ormai per certi versi assurdo, dove la bramosia di essere qualcuno, di gestire qualcosa, rende stupidamente ciechi e distoglie dai veri e seri problemi che porteranno Racalmuto a rappresentare un paese dove non ci sarà più nulla da spartirsi.

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