Posso dire chiusa la mia ricerca storica sul caso MESSANA.
L'Ispettore Generale di PS, sua Ecc. Ettore Messana, finchè fu in vita ebbe onori e riconoscimenti.
Nel 1947, quando il PCI credette di avere ormai in pugno la Sicilia ( vittoria del 20 aprile del 1947) cominciò a subire le ostilità americane e pontificie e di conseguenze non fu più "partito di governo". Il PCI qualche pecca ce l'aveva. Le sue schiere non tutte erano linde e pulite. Molti aderenti erano stati degli emeriti delinquenti che avevano trovato indulgenza e protezione nelle varie cellule comuniste. Queste subordinate a Via delle Botteghe Oscure tramite una gerarchia dura e grintosa poi ospitavano fior di criminali e i vari Li Causi e Montalbano non dico capi-mafia ma una sorta di CUPOLA ante litteram sembrava che lo fossero, la polizia e quindi Ettore Messana iniziarono a prendere le distanze anche da questa mafia rossa.
Avvenne che vi furono vere e proprie esecuzione in seno alle varie realtà rosse. Si diceva allora che vi era una mafia degli agrari (criminale) e una realtà analoga che in definitiva era classe operaia e quindi votata alla lotta di classe. Ma era un equivoco.
Trucidati Accursio Miraglia e il sindaco socialista di Favara l'ancora barcollante Stato Italiano cominciò ad e essere duro con i comunisti- Li Causi e Montalbano iniziarono un atteggiamento ostile e preconcetto contro Ettore Messana, ritendolo il braccio destro dell'anticomunista viscerale Mario Scelba, Ministro degli Interni.
Inizia Montalbano insinuando che l'esecutore o il mandante del delitto Accursio Miraglia fosse il duo Scelba-Messana. Montalbano scrive un articolo velenoso contro Messana e questi lo querela. Ne nacque un processo in cui il parlamentare comunista fa marcia indietro e così consente al tribunale una contorta sentenza davvero risibile. Leggerla per concordare. In questa istruttoria si afferma l'assoluta innocenza di Ettore Messana.
Succede la strage di Portella delle Ginestre ed entra in campo Li Causi. Il processo che ne conseguì non va al di là del sospetto verso Messana, accusato peraltro di mera violazione di segreti d'ufficio. A fronte della grande tragedia di Portella delle Ginestre la pretestuosità e la labilità delle insinuazioni sono plateali- Una passerella dei giornalisti del Giornale di Sicilia finirà nel nulla giudiziario. Messana ne è totalmente fuori.
Certo la strage di Portella delle Ginestre grida vendetta al cospetto di Dio. Messana ci rimette il posto- In pieno luglio (15 luglio del 1947) Li Causi , forte dell'immunità parlamentare, a Montecitorio tuona contro Messana.
Ma ricorrendo a curialesca astuzia schizza ma non comprova tre grandi colpe del Messana: stragista nel 1019 a Riesi, ricercato come criminale di guerra per il tempo in cui l'Ispettote Generale di PS racalmutese fu questore a Lubiana, e sodale dal banditismo politico in quel di Sicilia-.
Ho passato tre anni a far ricerche e approfondimenti in proposito e ora posso affermare senza tema di smentita:
a) A Riesi Messana né sparò ne ordinò di mitragliare sui manifestanti;
b) a Lubiana come questore fu immediatamente esautorato da Grazioli e nessuna azione criminale effettiva ebbe a commettere. Coinvolto dai tedeschi in una operazione di polizia avverso un covo di partigiani, 64 veline ora rese pubbliche all'Archivio Centrale di Stato, comprovano semmai eccessiva indulgenza e comunque rigore assoluto nel condurre le indagini. Libri di recente editi dallo Stato maggiore Italiano escludono il Messana da ogni colpevolezza militare.
c) Messana non c'entra con la strage di Portella delle Ginestre. Carte americane del NARA portano a responsabilità dell'OSS (antenata della CIA) e alla equivoca figura di Valerio Borghese Junio, stranamente difeso da Macaluso nell'inchiesta parlamentare di San Macuto contro Sindona.
Quanto ad aspetti minori magari insinuati dall'ANPI di Palerno o in cinema datato e politicamente preconcetto sono falsità e gratuità smentite da stampa e autorevoli testimonianze. Si pensi che Messana ebbe tanti guai perché privo di "animo fascista". E tutto fa pensare che sia stato defenestrato da capo della polizia siciliana per i suoi atteggiamenti ostili verso gli americani come comprovano vari rapporti al Ministero degli Interni da lui firmati.
A suggello, Messana non subì mai un processo; in un paio appare come attore e nel processo di Viterbo il suo confronto con il querulo Pisciotta finisce a totale suo vantaggio. Le campagne denigratorie di una Cernigoi o di un Casarrubea. dovrebbero lasciare il tenp che trovano.
Calogero Taverna
L'Ispettore Generale di PS, sua Ecc. Ettore Messana, finchè fu in vita ebbe onori e riconoscimenti.
Nel 1947, quando il PCI credette di avere ormai in pugno la Sicilia ( vittoria del 20 aprile del 1947) cominciò a subire le ostilità americane e pontificie e di conseguenze non fu più "partito di governo". Il PCI qualche pecca ce l'aveva. Le sue schiere non tutte erano linde e pulite. Molti aderenti erano stati degli emeriti delinquenti che avevano trovato indulgenza e protezione nelle varie cellule comuniste. Queste subordinate a Via delle Botteghe Oscure tramite una gerarchia dura e grintosa poi ospitavano fior di criminali e i vari Li Causi e Montalbano non dico capi-mafia ma una sorta di CUPOLA ante litteram sembrava che lo fossero, la polizia e quindi Ettore Messana iniziarono a prendere le distanze anche da questa mafia rossa.
Avvenne che vi furono vere e proprie esecuzione in seno alle varie realtà rosse. Si diceva allora che vi era una mafia degli agrari (criminale) e una realtà analoga che in definitiva era classe operaia e quindi votata alla lotta di classe. Ma era un equivoco.
Trucidati Accursio Miraglia e il sindaco socialista di Favara l'ancora barcollante Stato Italiano cominciò ad e essere duro con i comunisti- Li Causi e Montalbano iniziarono un atteggiamento ostile e preconcetto contro Ettore Messana, ritendolo il braccio destro dell'anticomunista viscerale Mario Scelba, Ministro degli Interni.
Inizia Montalbano insinuando che l'esecutore o il mandante del delitto Accursio Miraglia fosse il duo Scelba-Messana. Montalbano scrive un articolo velenoso contro Messana e questi lo querela. Ne nacque un processo in cui il parlamentare comunista fa marcia indietro e così consente al tribunale una contorta sentenza davvero risibile. Leggerla per concordare. In questa istruttoria si afferma l'assoluta innocenza di Ettore Messana.
Succede la strage di Portella delle Ginestre ed entra in campo Li Causi. Il processo che ne conseguì non va al di là del sospetto verso Messana, accusato peraltro di mera violazione di segreti d'ufficio. A fronte della grande tragedia di Portella delle Ginestre la pretestuosità e la labilità delle insinuazioni sono plateali- Una passerella dei giornalisti del Giornale di Sicilia finirà nel nulla giudiziario. Messana ne è totalmente fuori.
Certo la strage di Portella delle Ginestre grida vendetta al cospetto di Dio. Messana ci rimette il posto- In pieno luglio (15 luglio del 1947) Li Causi , forte dell'immunità parlamentare, a Montecitorio tuona contro Messana.
Ma ricorrendo a curialesca astuzia schizza ma non comprova tre grandi colpe del Messana: stragista nel 1019 a Riesi, ricercato come criminale di guerra per il tempo in cui l'Ispettote Generale di PS racalmutese fu questore a Lubiana, e sodale dal banditismo politico in quel di Sicilia-.
Ho passato tre anni a far ricerche e approfondimenti in proposito e ora posso affermare senza tema di smentita:
a) A Riesi Messana né sparò ne ordinò di mitragliare sui manifestanti;
b) a Lubiana come questore fu immediatamente esautorato da Grazioli e nessuna azione criminale effettiva ebbe a commettere. Coinvolto dai tedeschi in una operazione di polizia avverso un covo di partigiani, 64 veline ora rese pubbliche all'Archivio Centrale di Stato, comprovano semmai eccessiva indulgenza e comunque rigore assoluto nel condurre le indagini. Libri di recente editi dallo Stato maggiore Italiano escludono il Messana da ogni colpevolezza militare.
c) Messana non c'entra con la strage di Portella delle Ginestre. Carte americane del NARA portano a responsabilità dell'OSS (antenata della CIA) e alla equivoca figura di Valerio Borghese Junio, stranamente difeso da Macaluso nell'inchiesta parlamentare di San Macuto contro Sindona.
Quanto ad aspetti minori magari insinuati dall'ANPI di Palerno o in cinema datato e politicamente preconcetto sono falsità e gratuità smentite da stampa e autorevoli testimonianze. Si pensi che Messana ebbe tanti guai perché privo di "animo fascista". E tutto fa pensare che sia stato defenestrato da capo della polizia siciliana per i suoi atteggiamenti ostili verso gli americani come comprovano vari rapporti al Ministero degli Interni da lui firmati.
A suggello, Messana non subì mai un processo; in un paio appare come attore e nel processo di Viterbo il suo confronto con il querulo Pisciotta finisce a totale suo vantaggio. Le campagne denigratorie di una Cernigoi o di un Casarrubea. dovrebbero lasciare il tenp che trovano.
Calogero Taverna
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