Carissima Assunta, invece hai centrato il problema e in forma anche elegantissima (che non guasta). In seno alla compagine impiegatizia e nella vasta area dei pensionati BI occorre far divampare una crociata salvifica di questa istituzione che come si voleva era di centrale rilevanza costituzionale, mgari i quella costituzione "materile" che di fatto esiste e si evolve, come è giusto. Due o tre i punti che si agitano: rilvanza costituzionle della banca delle banche per cui la teorica dei costi/beefici cara a Visco va mandata al macero. Da qui per ora il suicidio della chiusura delle Filiali, l'umiliante depauperamento dei dipendenti e dei pensionati (fitti usurai, immiserimento del CAC, questione della Cassa Sovvenzioni ed altro). In secndo luogo la riconsiderazione della autonomia della Banca d'Italia che va tutta ripensata ed avvalorata anche alla luce della nuova realtà comunitaria nel cui ambito la BI non può ridursi come adesso a filiale staccata della BCE ma deve pur tornare sia pure a livello territoriale (nazionale), la banca di ultima istanza, la banca centrale, la banca delle banhe, il tesoriere di Stato, la regolatrice della politica monetaria e creditizia 'italiana'. Vi è poi il grande problema del caos giuridico politico ed amministrativo della dissennata riforma della legge Bancaria. Va tutto rivesto, si deve ritornare alla disciplina consona alla realtà economiva italiana e non alle follie delle visioni ragionieristiche mitteleuropee. Dovrei essere più puntuale ma qui valga come punto di discussione. Il bravo Visco non può andare in televisione per confessare che nel caso dell'Etruria ha fato 'moral suasion'. Finisce ingalera come Fazio. E sarebbe tragico. Calogero Taverna
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