domenica 18 settembre 2016

Cernigoi, Casarrubea, ANPI di Palermo e persino Malgrado Tutto si spingono sino all'infamia estrema di fare di Messana e Verdiani un'accoppiata scellerata  in seno persino alla famigerata OVRA.

Le mie ricerche mi consolidano nella certezza che i due neppure ebbero mai a salutarsi. Viaggiavano su binari opposti, più in alto in carriera il Messana;  più tribulata la vicenda del Verdiani fino a finire, per notizia propalata dallo stesso Casarrubea "suicidato" alla Sindona, alla Davide Rossi e tanti altri della cronaca politica e bancaria di questi ultimi tempi.

La differenziazione di questi due in definitiva plenipotenziari  pro tempore della Polizia Italiana è ben descritta dal Senise nelle sue memorie: bravo il questore Messana, privo di "animo fascista" e pronto a fare le liste di costrizione dei più famigerati gerarchi fascisti della terra di Trieste; di altra pasta il Verdiani.

Leggiamo questo passo  che si commenta da sé: "Sotto di me non fu creata alcuna  nuova  zona dell'OVRA, eccezione fatta di quella della Dalmazia, ma era una finta zona, perché il questore che vi misi a capo, Ciro Verdiani, non ebbe altra compito che di controllare l'attività del governo croato, ben meritevole, per le persone  che lo componevano, di essere messo sotto la vigilanza della Polizia."

Dunque Messana prima a Lubiana e poi a Trieste nulla ha a che fare on l'OVRA. E prima ancora  a Bolzano sfuggiva magari  agli artigli inquisitori dell'OVRA come narra E. N. Messana per il caso Picone Chiodo. E prima ancora l'OVRA non c'era.  Insomma l'estraneità di Messana da quell'infame servizio segreto può essere una canonica certezza. Forse appena nominato. ma in modo alquanto equivoco, Ispettore generale di PS dovette figurarvi iscritto ope legis. Ma non ebbe né tempo, né modo, né voglia di esservi in qualche modo assiduo.

Se questi sedicenti storici vogliono fare storia inventandosi infamie come quelle cui s'indusse il Casarrubea in scritti che qui riporto, caliamo le braccia e speriamo in una palingenesi della storiografia italiana.

Calogero Taverna

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