lunedì 19 settembre 2016

Bankitalia

Guido Merolla la Banca d'Italia era una grande istituzione specia ai tempi passati con Governatori che sapevano il loro mestiere ed erano veri economisti

Lillo Taverna Carissima Assunta, invece hai centrato il problema e in forma anche elegantissima (che non guasta). In seno alla compagine impiegatizia e nella vasta area dei pensionati BI occorre far divampare una crociata salvifica di questa istituzione che come si voleva era di centrale rilevanza costituzionale, mgari i quella costituzione "materile" che di fatto esiste e si evolve, come è giusto. Due o tre i punti che si agitano: rilvanza costituzionle della banca delle banche per cui la teorica dei costi/beefici cara a Visco va mandata al macero. Da qui per ora il suicidio della chiusura delle Filiali, l'umiliante depauperamento dei dipendenti e dei pensionati (fitti usurai, immiserimento del CAC, questione della Cassa Sovvenzioni ed altro). In secndo luogo la riconsiderazione della autonomia della Banca d'Italia che va tutta ripensata ed avvalorata anche alla luce della nuova realtà comunitaria nel cui ambito la BI non può ridursi come adesso a filiale staccata della BCE ma deve pur tornare sia pure a livello territoriale (nazionale), la banca di ultima istanza, la banca centrale, la banca delle banhe, il tesoriere di Stato, la regolatrice della politica monetaria e creditizia 'italiana'. Vi è poi il grande problema del caos giuridico politico ed amministrativo della dissennata riforma della legge Bancaria. Va tutto rivesto, si deve ritornare alla disciplina consona alla realtà economiva italiana e non alle follie delle visioni ragionieristiche mitteleuropee. Dovrei essere più puntuale ma qui valga come punto di discussione. Il bravo Visco non può andare in televisione per confessare che nel caso dell'Etruria ha fato 'moral suasion'. Finisce ingalera come Fazio. E sarebbe tragico. Calogero Taverna

Gaetano Russo Agli scritti di Assunta e di Taverna che condivido pienamente vorrei aggiungere una chiosa: il declino della Banca d'Italia e la decisione di ridimensionarla territorialmente sono intervenuti con Governatori che poco conoscevano l'Istituto o perché proveniente dall'esterno o formatisi lontani dai non pochi compiti dell'Istituto stesso in provincia. Dette mansioni andavano incrementate con un maggiore decentramento e dare quindi maggiore risalto alla presenza della Banca in loco.


Lillo Taverna

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Lillo Taverna Questa invero è stata una grossa scelta di campo poltica e istituzionale che ha trasceso la competenza e le stesse visioni dei governatori. Ho ancora presente una relazione annuale di Fazio molto critica sull'euro e sulle prerogative della BCE. Gliel'hanno fatta pagare con due anni di galera (che fortunatamente ancora non sconta) e con un danno patrimoniale di un paio di milioni di euro. E dire che era stato lungimirante. Mi ricordo le viscerali difese di Sarcinelli - per me colpevole - che coinvolsero persino il patetico Berlinguer a Piazza San Giovanni. Si è lasciato solo e vituperato il 'cattolico' Fazio, vittima anche di una fuorviante difesa di un avvocato principe italiano.

Insomma, vogliamo fare un nome per tutti?: il glabro Giulio Tremonti.

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