sabato 29 ottobre 2016

Qualche giorno fa ironizzai sui cripto partner del sindaco Messana che lo invitavano a non "curarsi di loro" ma di guardare appena e passare senza sputare sui loro occhi per buona educazione che la famiglia Messanna ha sempre avuto come da me da microstorico ho sempre sostenuto anche quando si induceva all'autocalunnia.

Non ebbi risposta alcuna. La stampa locale non ha orecchie per le mie cose. Gli elettori racalmutesi fingono di neppur leggermi per non compromettersi.

Addolcii il tono del mio sogghigno che pur ripubblico qui sotto. Nessuna risposta neppure qui.

Allora? Aspetto il 4 dicembre e credo che allora partirò lancia in resta per costringere il Viminale - vi sia o non vi sia l' "Angilinu vicinieddru nostru - per sciogliere ogni cosa perché se prima vi erano INFILTRAZIONI MAFIOSE ora ce ne stanno di più e di peggio come certa carcerazione di un pentito collaboratore rimarca a iosa. Calogero Taverna
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Mi vien da sorridere nel leggere certi sostegni all'ormai sfiduciato sindaco Messana di Racalmuto. Quando Sciascia scriveva che questa era una comunità di gente serva e mafiosa senza ragione insomma esagerava ma fu forse l'unica volta in cui fu profeta. I due dioscuri con orpelli parlamentari, retaggio di un PCI ormai reietto, imposero un'accozzaglia politica pur di "vincere", predilissero ben note cosche affaristiche di sospetta moralità; mi impedirono persino il gusto di partecipare a pur ininfluenti primarie; sfrattarono espressioni di radicata fedeltà politica; e non potendo presentare i veri padroni dell'elettorale consenso, addirittura spesso per noto e perseguito conflitto di interesse, imposero le loro scialbe controfigure. Ovvio per poi incassare. Ma ne è venuto fuori un sindaco che sta sempre incantato in mezzo al guado, che nomina una giunta spartitoria quanto esangue, che non sa prendere decisioni vitali. La monnezza quanto ci costerà? i cervellotici recuperi tassaioli ove ci porteranno? la Fondazione affidata ad un Cavallaro da chi l'ha visto non è lì lì per affondare? il bilancio sempre più rosso, impantanato nelle burocratiche criticità perché non si vogliono fare emergere i miei quindici milioni di credit certi liquidi ed esigibili fino a quando potrà consentire spalmature sempre più paralizzanti? strade lasciate lì in intransitabile abbandono quali strozzature ci riservano? Una superstrada che ci sfracella ambiente economia archeologia falde acquifere salubrità gode in effetti di una insolente licenza di uccidere in nome di quattro scrittori in asfaltica commemorazione sol perché consente prebende a scrittori giornalisti giovani assessori squattrinati di lucrare. Abbiamo in effetti una congerie di pupi con dietro avidi pupara che ci governano e caro Emilio se accusi di politica spartitoria quelli che sono insoddisfatti della tua politica spartitoria non sei apprezzabile. Sindaco vai avanti, grida qualcuno. E come fa? Otto consiglieri su quindici dicono: de hoc satis; due residue espressioni della maggioranza vincente hanno atteggiamenti tanto ondulatori ragion per cui è come se fossero negatività amministrative. L'opposizione seppur prona è costretta a servire due padroni ma è chiamata per legge a fare "opposizione". Comunque il nostro amato sindaco così resta incastrato in mezzo al guado: né avanti né indietro. Da commissionare prima possibile. Torniamo alle urne e forse non siamo davvero quella comunità sciasciana tutta delinquenza tutta servilismo in preda a irrefrenabile follia.

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