Chi di noi è assurto al rango di 'intellettuale', vuoi per suo demerito vuoi per demerito delle scalcinate scuole italiche o per i depravati seminali episcopali, avendo ora parterre senza freni, incorre in gravissime responsabilità civiche ed etiche. Se diventa bizzarro nazista, uscito pensionato a doppia ganascia dai ranghi BI notoriamente in naftalina culturale, non può impunemente lanciarsi in istigazioni al genocidio in mare di negre incinte, giudicandole sataniche naviganti per carpire il sacro ius soli italico. Chi come me naviga nei procellosi mari del sarcasmo senza fede non deve abusare della licenza d'inganno che FB offre a dismisura. Chi giunto negli anni tragici dell'occaso esistenziale non deve romperci l'anima col suo disfattismo pessimistico. Chi ha invidia del vicino deputato che guadagna tanto da competere con la sua indegna locupletazione non può sbizzarrirsi in fecali apprezzamenti che mettono in grave pericolo l'economia nazionale notoriamente legata alla fiducia dei capitali esteri o estero-vestiti che siano. Sono per la censura? Mai. Ma è obbligo di questa sedicente Polizia Postale vigilare sui diari necrofili e razzisti o della mia odiata sinistra disfattista: sia sollecita nell'attivare le azioni giudiziarie del nostro non spregevole ordinamento giuridico. Calogero Taverna
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Maria Pia Calapà La società e la politica moderne hanno assoluto bisogno degli intellettuali, della loro riflessione, della loro guida e della loro critica. L’auspicio è che anche loro ritrovino la voglia e l’entusiasmo per mettersi in gioco, per diventare membri trainanti di una società alla deriva, ma recuperabile e all'insegna della cultura e dei valori positivi.
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13 h
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Gianni Pettenati considero l'intellettuale una persona losca e arrogante nonchè ambiziosa. Meglio la tua vivissima intelligenza propositiva che quella di quela mezza calzetta di Eco che passò dai quiz di Mike Bongiorno. al'illieggibile pendolo di Foucalt. Era presuntuso e privo di ogni profondità di pensiero e bramoso di successo pace alla sua debole anima. cari saluti a te.
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11 h
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Ornella Pennacchioni menomale che non sono intellettuale. 
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Maria Pia Calapà Tu Lillo affermi che"navighi nei procellosi mari del sarcasmo"
Ciò comporta una forte carica aggressiva, mirata a offendere, schernire e sminuire chi ne è oggetto. La tua è una forma di ironia amara e pungente, caratterizzata dall’intento volontariame
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Gianni Pettenati CERCATE L'IRONIA IN LILLO, VI SARA TUTTO MOLTO PIù CHIARO LA NOSTRA AMICIzia sincera è nata litigando..
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Maria Pia Calapà Io mi diletto a leggere gli scritti del suo blog.:CONTRA OMNIA RACALMUTO.Nel blog si rivela vero maestro di vita,scrive per amore della verità e per non far perdere la memoria storica delle radici deila sua Racalmuto..Fuori dal blog "naviga nel procelloso mare del sarcasmo",prendendo in giro tutti e tutte,nessuna esclusa!.
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Ornella Pennacchioni secondo me, Lillo Taverna, fa del ludoverba. Io lo adoro.
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Lillo Taverna conosci te stesso invitava un filosofo greco. E' da 80 anni che ci provo. Non ci sono riuscito. Ma sopravviverò. Grazie per le lodi di chi chi ha ritenuto di formularmele grazie a chi tace per non fustigarmi.
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Lillo Taverna Mi permettano lor signori di precisare che in questo mio post, una tantum, ero tutt'altro che ironico o sarcastico; semplicemente incazzato come Cristo nel Tempio. Dietro ogni frase c'è una persona ben precisa che mi ha o sconcertato, o offeso, o imperdonabilmente insudiciato. Se un nazista è stato mio collega tra i dirigenti di BI mi vergogno di avere lavorato in Banca d'Italia. Non giudico per non essere giudicato, Qualche volta come oggi mi sono sentito in dovere di fare una eccezione.