stra prende distanze da Matteo Renzi e guarda a Pietro Grasso
Dopo gli strappi su Bankitalia e legge elettorale si allarga sempre di piu’ il solco che divide il Pd dalla sinistra che in questa fase segue con fiducia il voto siciliano. E soprattutto auspica l’ingresso di Pietro Grasso tra le sue fila, magari in un ruolo di primo piano. Una mossa, dopo l’abbandono del Pd da parte del presidente del Senato, che di fatto potrebbe offuscare l’ipotesi di un rientro nei giochi di Giuliano Pisapia. Un ex magistrato che paradossalmente avrebbe la meglio su un noto avvocato ipergarantista. Tanto che lo stesso ex Sindaco di Milano, a una domanda diretta sulla possibile leadership di Grasso, evita di entrare nel merito con un elegante “non sono in concorrenza con nessuno”. Intanto, malgrado le timide aperture al dialogo che vengono dalla Conferenza Programmatica dem di Napoli, Massimo D’Alema, da un convegno romano, ribadisce i suoi attacchi al Pd osservando che “la mancanza di prospettive, la confusione di questi giorni, portera’ il centrosinistra allo sfacelo”. L’ex premier definisce l’assenza dei ministri ‘renziani’ nel Cdm su Visco “un segno di notevole irresponsabilita’ istituzionale, di incapacita’ di accettare con un minimo di fair play l’ennesima sconfitta”. Quindi infierisce sul segretario: “quella su Bankitalia rappresenta l’ennesima sconfitta di Renzi, un collezionista di sconfitte. La prossima – assicura – sara’ in Sicilia”. Quanto al futuro di Grasso, l’ex premier ostentatamente evita di fare ogni previsione, ma ribadisce la sua ammirazione personale. “Sino a quando sara’ il Presidente del Senato il dibattito sul suo futuro e’ prematuro. Io comunque ammiro molto la sua coerenza, il suo impegno per la democrazia e la legalita’. Ma – puntualizza – decidera’ lui cosa intende fare, andra’ dove vuole lui”. Anche il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ringrazia Grasso per il suo “gesto dignitoso, per le sue parole sulla legge elettorale che gli italiani si ritroveranno e sulla violenza dell’uso del voto di fiducia.”. Anche lui evita di “tirarlo per la giacchetta”, tuttavia ribadisce che e’ arrivata l’ora di costruire “un’alternativa credibile, netta e forte al governo che si prepara per il futuro, il governo Renzi-Berlusconi, e all’alleanza Renzi-Alfano-Verdini.”. Netto anche il capogruppo SI, Giulio Marcon: “Il Pd ormai si fa opposizione da solo: un partito allo sbando e irresponsabile. E’ arrivata l’ora di costruire un’alternativa. Di sinistra”. Infine, la suggestione lanciata da Franco Monaco, deputato Pd, prodiano storico ma oggi vicino a Pisapia, secondo cui Grasso, Bersani, Bonino e lo stesso Pisapia dovrebbero aprire il cantiere per un’aggregazione politico-culturale “distinta ( e sfidante) dal Pd, ma con l’ambizione e cultura di governo”.
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