venerdì 10 novembre 2017

Oddio l'ammetto allora ebbi a gigioneggiare. Chi mi conosce sa che questo 'clericale' non è il mio stile. Prendevo per il culo Sciascia che andava ad imbarcarsi in un mondo che gli era del tutto estraneo. Non dissi allora, che in Vaticano tutti i faldoni (una enormità) riguardanti il vescovo di Patti Ficarra erano sono e saranno top secret per settant'anni, se non sbaglio sino al giugno del 2029. E come si fa a scrivere una biografia un pamphlet alla Augello se maliziosamente persino il Restivo ammette che: "Destinatario il card. Piazza nella qualità di presidente della Congregazione Concistoriale e pertanto il tutore e il garante della ortodossia dottrinale e disciplinare della Chiesa universale. Saremmo curiosi e divertiti conoscere l'intricato carteggio di andata e ritorno tra Patti e Roma ma siamo sub Secreto Sancti Offici e la gran parte dorme i sonni eterni nelle catacombe vaticane?"
Malizia, astuzia ipocrisia dabbenagine? Insomma manco il p. Restivo sa l'essenziale. Giace in quelle che irriguardosamente chiama le 'catacombe vaticane'. Per fortuna non sono catacombe ma il celebre unico relativamente inaccessibile ARCHIVIO SEGRETO VATICANO che mi è stato concesso frequentare. Stia certo il defunto Restivo che quei sonni non sono 'eterni. A settant'anni dalla morte del Ficarra saranno consultabili e chissà se non ci sarà roba incandescente anche per lui. Io non arriverà al giugno del 2029 (mi pare, i calcoli li sbaglio sempre ) e quindi non potrò togliermi la soddisfazione dire a me stesso che quello ho intuito limitandomi solo ai ricchi cataloghi e indici dell'Archivio Vaticano segreto era più che attendibile. La faccenda mi è parsa e tale mi appare tanto sottile emblematica ragionevole da dare torto ovviamente a Sciascia, ma anche a P. Restivo, al prof. Augello, mi pare anche ad un certo prof, Montanti e pure ad un ex prete ora riconciliatori di vago sapote natalizio. Ci imbrogliano insomma. Ricordarsi che il card. Piazza, sia stato quello che fu, fu poi il fiduciario di un grandissimo papa Papa Giovanni; e fu questi che prese un provvedimento misericordioso, soffice, ineludibile, doveroso, coraggioso. A perseguitare il Ficarra era stato il Ruffini che aveva in dispetto Peruzzo e tutta la pletora più o meno dignitosa di vescovi fatti consacrare a cuor leggero. Ficarra sarà stato uomo santo, quanto dotto seri dubbi ce li ho. Ma non solo non era avveduto ma per malintesa charitas si portò a Patti dei preti sperperatori per non dire altro. Ma questo interessò il Vaticano fino ad un certo punto. Fu la crociata anticomunista voluta da Pio XII e quindi dai vari Comitati Civici di Gedda, di padre Lombardi, il microfono di Dio e crociate che ebbero espressione persino sacrileghe nelle Peregrinationes Mariae , come quella irrisa da Sciascia nelle Parrocchie quando la Madonna non fu mai tanto sacramentata come nella rissa tra i comunisti di Castrofilippo e quelli di Racalmuto volta a stabilire chi doveva portare la bara della Madonna di Fatima a Racalmuto- Io c'ero. C'erano state le elezioni del 1946 e sembrò che il Fronte del popolo potesse conquistare Montecitorio. Dopo avemmo il 18 aprile del 1948 e nonostante monsignor Cippico la DC ebbe la maggioranza assoluta o quasi. C'era stato l'impegno feroce di Pio Dodicesimo. Mandò l'estraneo Ruffini in Sicilia e non elesse al soglio cardinalizio il pur fanatico destrorso Peruzzo. Non era una battaglia pro era solo un a battaglia contro: bisognava sbaragliare gli scomunicati comunisti. Il papa che si era guardato dallo scomunicare Hitler per quel famoso non possumus (doveva salvaguardare gli investimenti mobiliari di santa romana chiesa) non ebbe remora alcuna a negare i sacramenti ai mangia bambini proletari che cantavano bandiera rossa. Ficarra che non si curava di politica, al massimo sarà stato compiacente con il suo estimatore Peruzzo, fu tiepido in questa lotta contro i comunisti, contro la povera gente di Canicattì nel cui ambito era nato. Fu Ruffini a giubilarlo in modo ipocrita approfittando del malumore che la mala gestio pattense del vescovo Ficarra determinava. Una sostituzione softy, la nomina di un vescovo ausiliare che addirittura gli toglieva persino la sede al Candido Ficarra- Toccò poi a papa Giovanni sistemare generosamente la pendenza del predecessore Pacelli. Un ultimo codicillo, il sacerdote Stefano Pirrera da Favara l'unico vero prete intelligente che io abbia mai conosciuto MI DICEVA CHE GIUNTO Ficarra A CANICATTI' CON IL PROTERVO RESTIVO FURONO SCINTILLE. TUTTA QUESTA BENEVOLENZA DELL'ARCIPRETE RIBELLE RESTINO SA DI CARITà PELOSA. NON GLI CREDO. CALOGERO TAVERNA
Oddio l'ammetto allora ebbi a gigioneggiare. Chi mi conosce sa che questo 'clericale' non è il mio stile. Prendevo per il culo Sciascia che andava ad imbarcarsi in un mondo che gli era del tutto estraneo. Non dissi allora, che in Vaticano tutti i faldoni (una enormità) riguardanti il vescovo di Patti Ficarra erano sono e saranno top secret per settant'anni, se non sbaglio sino al giugno del 2029. E come si fa a scrivere una biografia un pamphlet alla Augello se maliziosamente persino il Restivo ammette che: "Destinatario il card. Piazza nella qualità di presidente della Congregazione Concistoriale e pertanto il tutore e il garante della ortodossia dottrinale e disciplinare della Chiesa universale. Saremmo curiosi e divertiti conoscere l'intricato carteggio di andata e ritorno tra Patti e Roma ma siamo sub Secreto Sancti Offici e la gran parte dorme i sonni eterni nelle catacombe vaticane?"
Malizia, astuzia ipocrisia dabbenagine? Insomma manco il p. Restivo sa l'essenziale. Giace in quelle che irriguardosamente chiama le 'catacombe vaticane'. Per fortuna non sono catacombe ma il celebre unico relativamente inaccessibile ARCHIVIO SEGRETO VATICANO che mi è stato concesso frequentare. Stia certo il defunto Restivo che quei sonni non sono 'eterni. A settant'anni dalla morte del Ficarra saranno consultabili e chissà se non ci sarà roba incandescente anche per lui. Io non arriverà al giugno del 2029 (mi pare, i calcoli li sbaglio sempre ) e quindi non potrò togliermi la soddisfazione dire a me stesso che quello ho intuito limitandomi solo ai ricchi cataloghi e indici dell'Archivio Vaticano segreto era più che attendibile. La faccenda mi è parsa e tale mi appare tanto sottile emblematica ragionevole da dare torto ovviamente a Sciascia, ma anche a P. Restivo, al prof. Augello, mi pare anche ad un certo prof, Montanti e pure ad un ex prete ora riconciliatori di vago sapote natalizio. Ci imbrogliano insomma. Ricordarsi che il card. Piazza, sia stato quello che fu, fu poi il fiduciario di un grandissimo papa Papa Giovanni; e fu questi che prese un provvedimento misericordioso, soffice, ineludibile, doveroso, coraggioso. A perseguitare il Ficarra era stato il Ruffini che aveva in dispetto Peruzzo e tutta la pletora più o meno dignitosa di vescovi fatti consacrare a cuor leggero. Ficarra sarà stato uomo santo, quanto dotto seri dubbi ce li ho. Ma non solo non era avveduto ma per malintesa charitas si portò a Patti dei preti sperperatori per non dire altro. Ma questo interessò il Vaticano fino ad un certo punto. Fu la crociata anticomunista voluta da Pio XII e quindi dai vari Comitati Civici di Gedda, di padre Lombardi, il microfono di Dio e crociate che ebbero espressione persino sacrileghe nelle Peregrinationes Mariae , come quella irrisa da Sciascia nelle Parrocchie quando la Madonna non fu mai tanto sacramentata come nella rissa tra i comunisti di Castrofilippo e quelli di Racalmuto volta a stabilire chi doveva portare la bara della Madonna di Fatima a Racalmuto- Io c'ero. C'erano state le elezioni del 1946 e sembrò che il Fronte del popolo potesse conquistare Montecitorio. Dopo avemmo il 18 aprile del 1948 e nonostante monsignor Cippico la DC ebbe la maggioranza assoluta o quasi. C'era stato l'impegno feroce di Pio Dodicesimo. Mandò l'estraneo Ruffini in Sicilia e non elesse al soglio cardinalizio il pur fanatico destrorso Peruzzo. Non era una battaglia pro era solo un a battaglia contro: bisognava sbaragliare gli scomunicati comunisti. Il papa che si era guardato dallo scomunicare Hitler per quel famoso non possumus (doveva salvaguardare gli investimenti mobiliari di santa romana chiesa) non ebbe remora alcuna a negare i sacramenti ai mangia bambini proletari che cantavano bandiera rossa. Ficarra che non si curava di politica, al massimo sarà stato compiacente con il suo estimatore Peruzzo, fu tiepido in questa lotta contro i comunisti, contro la povera gente di Canicattì nel cui ambito era nato. Fu Ruffini a giubilarlo in modo ipocrita approfittando del malumore che la mala gestio pattense del vescovo Ficarra determinava. Una sostituzione softy, la nomina di un vescovo ausiliare che addirittura gli toglieva persino la sede al Candido Ficarra- Toccò poi a papa Giovanni sistemare generosamente la pendenza del predecessore Pacelli. Un ultimo codicillo, il sacerdote Stefano Pirrera da Favara l'unico vero prete intelligente che io abbia mai conosciuto MI DICEVA CHE GIUNTO Ficarra A CANICATTI' CON IL PROTERVO RESTIVO FURONO SCINTILLE. TUTTA QUESTA BENEVOLENZA DELL'ARCIPRETE RIBELLE RESTINO SA DI CARITà PELOSA. NON GLI CREDO. CALOGERO TAVERNA  
  

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