Lillo Taverna Oh! quanta nostalgia, oh! quale rimpianto. Oh! che voglia di cacciar via dal sacro nostro materno tempio tali profanatrici dal culo astrello da jeans in love!
Rammento ricordo rimembro. Bramo, rivoglio, attendo l'opalino luccicante altare inerpicato laggiù nel concavo della austera imponente abside centrale con due ampie braccia lingee in cui tutti i mansionari in cotta cantavam le Ore astretti dal capo dei preti, l'austero longilneo arciprete in tunica rossa, ...cotta strapunta da religiosissime suore, talora persino in mitra, la mitra minore del canonico maggiore. E di fronte più pacioso, pingue, occhialuto, nobiliare, il Vicario generale, vicario del Vescovo controllore controllato dal sovraordinato al clero locale. Mondo di fede allora.

Ora non più!
Ecco perché mai più tornerò nel grembo di una chiesa posseduta da supersessuate fanciulle in ammiccante dipintura corporea.
Voglio la chiesa al maschile, maschile!

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