Gent.ma professoressa Rosa Casano del Puglia
Letto il Suo studio sullo stradario greco siculo. Formidabile. Scentifico.
Invero non si sa nulla sulla rete viaria delle zone interne dell'Agrigentino, quelle di Sud-Est. Diciamo la terra dei Sicani Tucididei.
Faccio ipotesi. Spero non cervellotiche congiunture Insediatisi e consolitatsi i Geloi in Akragas si misero a costruire quei magnifici templi. Con quali risose umane? Per me penetrarono nelle palufi intene e razziarono uomini bèni e cose.
Con quegli schiavi innalzarono ai loro dei i templi che ancor oggi resistono ad onta delle devastazioni di vescovi come il cinquecentesco presule spagnolo lì'Horotzco y Covarruvias (naturalmente ho fatto decennali ricerche in proposito).
Chi erano quegli schiavi predati nelle odierne lande di Canicattì, Naro Racalmuto? Ovvio i residui Sicani di Tucidide. Ma costoro quando erano penetrati in queste terre alla ricerca del salgemma e pare dello zolfo? I
Il Maugeri ai tempi della costruzione della rete ferroviaria trovò tombe e reperti e puté tracciare il percorso di questi strani popoli. Mi sono azzardato a descivere questi percorsi preistorici sicani.
Poi i Greci, quindi i Romani (guerre puniche) e poi Cicerone con i suoi itinerari contro Verre, e ancora Bisanzio e bizantini, per arrivare ai Musulmani e subito ai Normanni. Un geografo arabo-normanno l'Edrisi ci ha lasciato una pregevole e famosa ricognizione territriale. Un ingegnere del mio paese vi ha ricostruito sopra una fitta rete viaria basandosi sulla idea che è anche la Sua: 'ove trazzere ivi vecche strade'. Ha scritto un testo molto avvenente " Angelo Cutaia - L'Itinerario arabo-normanno - Sutera Agrigento nel libro di Al Idrisi - Il tracciato e gli abitanti".
Gentile professoressa Casano Del Puglia, la faccenda non la intressa? Non trova tentazioni per per ricerche e rettifiche?
Calogero Taverna
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