I CASTELLI FEUDALI TRECENTESCHI
DELLA SICILIA OCCIDENTALE
ED IL LORO TERRITORIO *
di
ELISABETH LESNES
La crisi del villanaggio siciliano, iniziata già nella seconda
metà del XII secolo, raggiunse il culmine nella prima
metà del XIII secolo con la scomparsa della componente
islamica nella popolazione. F. Maurici ha evidenziato i
vuoti impressionanti lasciati dai villani saraceni sconfitti
da Federico II e ha delineato la rete a maglie sempre più
larghe dell’insediamento rurale siciliano (MAURICI 1995).
Questo processo di mutamenti nell’insediamento dell’isola
si prolungò nel tempo, intensificandosi e modificandosi in
qualche modo nel XIV secolo, a causa dello stato di guerra
permanente (guerra angioina nella prima metà del secolo e
guerra civile a partire dal 1340), nonché della catastrofe
demografica della seconda metà del secolo (peste del 1347).
Il Trecento siciliano è caratterizzato, come noto, dallo sviluppo
di una feudalità potente e dalla formazione sociale
latifondiaria con il trionfo della monocultura del grano
(BRESC 1986). Meno conosciuti sono, invece, i mezzi materiali
che hanno favorito la dominazione politica ed economica
del baronaggio.
Con la fondazione di nuovi abitati fortificati (terre), il
castello divenne il luogo dell’autorità feudale. Ma la costruzione
fortificata più diffusa è il castello isolato, rimarchevole
soprattutto per il suo legame con l’economia rurale:
più che un mezzo efficace di difesa o di residenza, esso
era il simbolo della dominazione feudale e l’espressione
fortificata della società latifondiaria. L’abitabilità ridotta e
la debolezza generale delle difese sono le caratteristiche dei
castelli siciliani della seconda metà del XIV secolo (LESNES
c.d.s.). Questi tratti generali sottolineano l’arcaismo e la povertà
del mondo feudale siciliano stesso, però mettono in
evidenza il carattere eccezionale dei castelli e degli osteri
urbani costruiti da una aristocrazia comitale di più alto livello.
IL LESSICO DEI DOCUMENTI E L’APPORTO DELLA
TOPONIMÌA
Per designare il castello e l’abitato fortificato, lo scriba
medievale siciliano impiegava una varietà di termini che
cambiarono in funzione dell’epoca. Nella documentazione
d’età normanna, l’uso delle tre lingue (latino, arabo e greco),
aggiunge confusione ad un lessico già ricco e spesso
ambiguo (BRESC 1984a, pp. 77-87; MAURICI 1992, pp. 124-
130). Ma nel XIII secolo, la terminologia dei documenti si
semplifica, cristallizzando sempre di più la distinzione tra
l’intero territorio (territorium), il centro abitato munito (terra)
e il suo fortilizio (castellum) (MAURICI 1992, p. 126).
Dalla frequente formula terra et castellum del XIII secolo
si passa alla rituale espressione terra et castrum, diffusa
nel XIV secolo (Tav. 1). A seconda dell’importanza dell’abitato
o del fortilizio, vennero usate anche le espressioni
castrum cum casale o terra cum turri. Ma l’originalità del
trecento risiede, come già detto, nella diffusione di un tipo
nuovo di fortificazione: il castello isolato citato castrum seu
fortellicium, mentre il suo territorio privo di abitati era chiamato
terrarum tenimentum nuncupatum o feudum
nuncupatum. Infine, meno frequentemente di fortilicium, si
puo’ incontrare la parola colta arx: arcem dictam lu Patilaru
(MICHELE DA PIAZZA, p. 185, ch.17), Brucati arcem (NICOLÒ
SPECIALE, p. 502).
Se il vocabolo casale si incontra ancora nei documenti
dell’inizio del XIV secolo, esso non corrisponde più nella
maggioranza dei casi ad un abitato, ma equivale ad un
tenimentum terrarum o ad un feudo, cioè ad un territorio
spopolato (MAURICI 1993, p. 16). Al contrario, i piccoli abitati,
che avevano resistito al fenomeno dello spopolamento
grazie alla presenza di un castello recentemente costruito –
o ricostruito –, erano chiamati castrum cum habitacione.
Alcuni di loro divennero delle terre, altri scomparvero nel
corso del XIV secolo (Tav. 1).
Se la parola motta ha talvolta sostituito, in modo univoco,
il solito termine castrum e cioè castello: Terra Sale
cum Motta (LIBRINO 1928, p. 208), come toponimo, motta
puo’ indicare un casale fortificato nel corso del XIV secolo
(Motta S. Stefano) – come già proposto da H. Bresc (BRESC
1975a, p. 430) – o un abitato difeso di nuova fondazione
(Motta S. Agata). Altri abitati fortificati portarono il nome
sala (Sala di Partinico o Salaparuta). Petra, invece, designa
solamente una fortificazione isolata (Petra Belichi, Petra
Calatasudemi, Petra Margana, Petra Jancasi, Petra
Jusalbergu, Petra Perciata, Petra Sancti Benedicti) tranne
nel caso di Petra D’amico dove è documentato un casale,
ma si tratta di un abitato temporaneo costituito da domus
coperte palearum XX (GLÉNISSON 1948, p. 257).
L’INSEDIAMENTO CASTRALE
Possiamo distinguere diversi tipi d’insediamento castrale
a secondo delle funzioni che queste costruzioni dovevano
compiere. Alcuni castelli sono stati eretti dentro – o
vicino – gli abitati (Alcamo, Bivona, Ciminna, Favara, Gibellina,
Palazzo Adriano, Partanna, Racalmuto, Sclafani,
Sutera) che da semplice casale passarono allo status di terra.
Altri stabilimenti militari sono localizzati presso un piccolo
porto da dove veniva esportato il grano (Agrigento/
Porto Empedocle, Castellammare, Solanto). Ma la grande
maggioranza dei castelli fu costruita ex novo su un sito isolato
o spopolato. Alcuni dei castelli del XIV secolo hanno
recuperato una struttura militare precedente che è stata ingrandita
e trasformata (Caccamo, Calatafimi, Carini, Castronovo,
Delia, Misilmeri, Prizzi, Vicari); altri sono castelli
rupestri (Petra Jancasi, Petra Sancti Benedicti) di cui alcuni
di origine antica (Guastanella, Petra Calatasudemi). Se la
Motta dei documenti o della toponomastica siciliana non
corrisponde mai alla motte francese, cioè ad un monticello
artificiale di terra, la parola Petra, invece, indica quasi sempre
una grossa pietra isolata in un vasto paesaggio agricolo.
Di norma, i castelli trecenteschi sono localizzati su rocche
elevate, all’estremità e nel punto più alto di uno sperone
scarpato, per trarre maggior vantaggio dal sito. Nonostante
tutto, quando si è trattato di una creazione ex novo, la
scelta è caduta su siti più accessibili delle alte rocche o dei
picchi che caratterizzano i castelli normanni: il castrum trecentesco
di Cefalà è molto più accessibile del castellum
cognomento Cephalas di epoca normanna situato sul monte
Chiarastella; la sala Partinici sul versante del monte
Cesarò è situata ad un’altitudine inferiore a quella dell’hisn
localizzato sulla cima dello stesso monte.
Se i rilievi della Sicilia appaiono fattore determinante
nella scelta di un sito, non bisogna comunque dimenticare
il ruolo di altri elementi naturali o no: confluenza di corsi
d’acqua (Favara), territorio molto fertile (Bivona, Naro,
Mussomeli, Racalmuto), presenza di una strada importante
(Alcamo), sono elementi che hanno sicuramente determinato
la costruzione del castello e lo sviluppo dell’abitato. Il
castello, elemento principale del borgo, assunse un ruolo
importante nell’organizzazione dell’abitato. Alcune località
attuali conservano ancora intatto il tracciato di origine
dove, ai piedi del castello, si annidavano le case della
* Per Sicilia occidentale, si vuole indicare il Val di Mazara (compreso
l’area agrigentina) fino ai due fiumi Imera (Imera settentrionale e Imera
meridionale o Salso).
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“terravecchia”, cioè il borgo fortificato (Caccamo, Calatafimi,
Caltavuturo, Carini, Prizzi, Vicari). Ma gli abitati di
origine medievale arroccati ai piedi del castello soffrono dell’esiguità
del terreno. Essi presentano nella loro pianta delle
affinità che provengono dalla natura e dalla forma dei siti di
altura: gli elementi dominanti (il castello e la chiesa) e le
stradine sinuose, sviluppatesi nel rispetto del terreno naturale
con le numerose scale per il passaggio tra i vari livelli.
L’IMPATTO DEL CASTELLO FEUDALE SUL
POPOLAMENTO
Se la presenza di una fortezza normanna non ha sempre
impedito lo spopolamento di alcuni abitati in altura, nel
corso del XIII secolo (Petterana, Cefalà, Calatrasi,
Calathamet, Partinico), la sopravvivenza dei casali è molto
spesso legata alla costruzione di un castello nel corso del
XIV secolo e, soprattutto, al riconoscimento giuridico che
permise ad alcuni di questi abitati di imporre i loro diritti e
di definire un territorio. La crisi della monarchia, la crescita
delle grandi famiglie comitali, la guerra con gli Angioini,
le lotte dei partiti e quindi la necessità di difendere gli abitati
e i feudi, sono le cause della moltiplicazione dei castelli
nel XIV secolo, a partire prevalentemente dal 1350.
Per resistere alle ripetute incursioni napoletane sulla
costa tirrenica, numerosi casali dovettero provvedere alla
chiusura dell’abitato e alla costruzione di un castello. Nella
regione di Termini, così presa di mira dagli Angioini, il casale
di Ciminna fu circondato da mura e protetto da un castello
(BRESC 1984b, p. 49). Nella zona di Castellammare, il
cui castello era già stato preso dagli Angioini nel 1314 (RAIMONDO
MUNTANER, p. 334), fu ricostruito e fortificato il casale
di Alcamo, dopo un lungo periodo di abbandono da
parte dei suoi abitanti rifugiatisi sul Monte Bonifato (BRESC
1986, p. 791). Nel Belice, il casale Labita divenne, prima
del 1374, la terra Gibellina grazie alle mura costruite attorno
all’abitato (BRESC 1986, p. 7999, nota 150). A pochi chilometri
da Gibellina, il castello di Sala (Sala di Madonna
Alvira quindi Salaparuta) nacque verso il 1350 per proteggere
il casale Sale preesistente (BRESC 1975a, p. 430-431).
Più a sud, il castrum Partanne cum habitatione si sviluppò
anche grazie alla continuità dinastica dei “Graffeo” (STALTERI
RAGUSA 1993, p. 454), così come i “del Carretto” furono
determinanti per quanto riguarda il casale di Racalmuto,
nell’agrigentino, protetto da un castello prima della metà
del XIV secolo (LIBRINO 1928, p. 208). Favorito da una posizione
topografica eccezionale, il casale di Sutera, già popoloso
e fiorente all’epoca di Idrisi, si sviluppò attorno ad
un castello prima del 1355 (COSENTINO 1885, p. 30, doc.
XLIV). A partire dalla fine del XIII secolo, Bivona divenne
terra strategica, teatro di lotte sanguinose tra Federico III
Chiaramonte e Francesco II Ventimiglia (MICHELE DA PIAZZA,
p. 377, cap. 49). Appare evidente il ruolo di questi nuovi
castelli nell’evoluzione dei casali in terre, che resistettero
fino a divenire i villaggi o le cittadine odierne, anche se
non si può generalizzare: i piccoli abitati fortificati di
Bonifato, Brucato, Cristia, Guastanella, Misilindino, Motta
S. Agata, Palazzo Adriano, Patellaro scomparvero tra il XIV
secolo ed il XV secolo.
Problematico spiegare il successo o il fallimento di un
borgo castrale. Il sito alto di Bonifato perse la sua importanza
di terra fortificata mentre cresceva Alcamo e si ridusse
in luogo di rifugio della popolazione di Alcamo finché
quest’ultima non prese lo status di terra, sotto la protezione
di un imponente castello. La terra di Brucato fu vittima della
guerra contro Napoli ma, secondo H. Bresc e J.-M. Pesez
“Brucato n’est pas seulement victime de la guerre, il est la
proie de l’impérialime de Termini, de la politique des
massarie qui absorbent son territoire utile, de la concurrence
d’une nouvelle localité, établie sur les sources, auprès des
moulins, autour des sucreries” (BRESC-PESEZ 1984, p. 711).
Sull’esempio di queste considerazioni per Brucato, si nota
che l’abbandono di alcune terre fu provocato dalla prossimità
di una terra feudale più importante: Motta S. Agata e
Petra d’Amico, situate nell’antica baronia di Cammarata,
uno dei territori cerealicoli più ricchi dell’isola, hanno sicuramente
subito l’attrazione della terra principale. D’altronde,
anche Muxaro – castrum et terram verso la metà
del XIV secolo (LIBRINO 1928, p. 208) ma ridotto a semplici
pagliai nella seconda metà del XIV secolo (PERI 1982, p.
245) – venne aggregato alla baronia di Cammarata (MAURICI
1992, p. 333). La terra di Petterana, ancora citata nel
XIV secolo (MICHELE DA PIAZZA, p. 54; LIBRINO 1928, p.
208) ma anch’essa sicuramente ridotta a semplici pagliai (è
quanto si puo’ dedurre dalla tipologia del sito), subì verosimilmente
l’attrazione della contea di Caccamo.
Vuoti impressionanti si crearono, tra il XIV e il XV
secolo, con la scomparsa di vari abitati anche fortificati. La
terra di Misilindino protetta da una torre nel XIV secolo
(MICHELE DA PIAZZA, p. 229, ch.95 – nel 1354 –) era diventata
un feudum cum fortilicio nel XVI secolo (SILVESTRI 1985,
p. 8), prima della concessione di una licentia populandi nel
1610 e della sua rifondazione come Santa Margherita Belice
(GIUFFRÈ 1979, p. 228). Dalla definizione di terra et castrum
nuncupatum data da G. L. Barberi, nei primi del Cinquecento,
per Palazzo Adriano (SILVESTRI 1985, p. 102), si
deduce che anche questo abitato, forse ripopolato da Federico
II (MAURICI 1995, p. 54) e citato turris Palaciorum cum
habitatione verso la metà del XIV secolo (LIBRINO 1928, p.
209), non resistette a lungo. Misilmeri scomparve nel corso
della seconda metà del XIV secolo per quasi due secoli,
malgrado i tentativi di ripopolamento di Ylaria Talamanca
nel XV secolo (BRESC 1986, p. 680) e quelli di Bonanna
Cattolica all’inizio del XVI secolo (GARUFI 1947, p. 111).
Per questi abitati, nella seconda metà del XIV secolo coincisero
due eventi tragici: guerra e Peste Nera. Stessa realtà
per Melia, Sala di Partinico, Petra d’Amico, Sommatino,
Canicattì e per Comiso, malgrado la presenza di un fondaco
(BRESC 1975b, p. 97). Solo nel caso di Partinico, Sommatino
e Canicattì sarà attuata una rifondazione verso la
fine del XVI secolo (GARUFI 1947, p. 111). Infine, per Cristia
(514 m) e Guastanella (609 m) si può pensare che l’inaccessibilità
del sito sia stata una delle ragioni dell’abbandono
dell’abitato. I fallimenti furono importanti e sottolineano
le difficoltà dei baroni di trattenere la popolazione o di
ripopolare le loro terre. Alla fine del XIV secolo, su 90 castelli
della Sicilia occidentale, 50 erano senza abitato cioè
17 casali abbandonati, 16 abitati in estinzione e 17 castelli
costruiti in feudi vuoti (Tav. 2).
CONCLUSIONE
La ristrutturazione dei territori per la produzione estensiva
dei cereali, le guerre angioine della prima metà del XIV
secolo e la guerra civile misero fine all’abitato intercalare
costituito dai casali dei secoli XI e XII. Su ordine di Federico
III, gli abitanti disseminati nei villaggi dell’interno dell’isola
furono trasferiti nelle terre fortificate (RAIMONDO
MUNTANER-BERNARDO D’ESCLOT, p. 370, cap. 282). Questi
trasferimenti autoritari e lo slancio di fortificazione dei casali
costieri si spiega facilmente con la pressione napoletana
che, dopo numerose sconfitte, si orientò verso una guerra
fatta di razzie, di distruzioni dei villaggi aperti e delle
campagne del litorale.
La storia del popolamento della Sicilia occidentale è
quindi segnata, nella prima metà del XIV secolo, da due
fenomeni:
1) l’“incastellamento” deciso dal potere centrale, ma
diverso dai movimenti di perchement e di encellulement
conosciuti nell’Italia centrale o in Francia. Con questa
espressione, si intende semplicemente lo spostamento degli
abitanti dai piccoli casali verso le terre fortificate.
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2) La “castralizzazione” del casale secondo il sistema
difensivo solidale e “gerarchizzato” del villaggio che, protetto
dalla sua cinta, costituiva la prima linea di difesa, mentre
il castello dominava più in alto.
Nella seconda metà del XIV secolo, invece, si assiste
alla moltiplicazione di piccoli castelli isolati su iniziativa
dell’aristocrazia impegnata nella guerra civile. Molti di
questi nuovi castelli erano situati nel cuore di vaste zone
cerealicole, per il controllo delle attività rurali e per la sicurezza
degli uomini e del raccolto. Occupando gli spazi spopolati
della campagna siciliana, il castello feudale della seconda
metà del XIV secolo fu il trait d’union tra il casale
normanno ed i nuovi insediamenti creati a partire dal XVI
secolo. In molti casi, il nuovo abitato prese il nome del castello
che, in realtà, è quello del vecchio casale scomparso.
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Fig. 1 – Carta degli insediamenti castrali della Sicilia occidentale nel XIV secolo
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I CASTELLI DEL VAL DI MAZARA ED I LORO ABITATI (SECOLI XI-XIV).
LA LORO EVOLUZIONE A PARTIRE DAL XV SECOLO
LOCALITÀ XI-XII XIII XIV XV DOPO XV
Agrigento civitas civitas terra terra abitato
castellum castellum castrum castrum permanente
Agrigento — — torre torre XVIII(Porto
caricatore Empedocle)
Alcamo casale casale terra terra abitato
castrum castrum permanente
Al Khazan hisn/casale — — — —
Baida casale? casale? castrum castello/feudo ?
Barangi — tenimento castrum castello/feudo —
Barrugeri — casale castello castello/feudo —
Batticano — castello? feudo castello/feudo —
Bellumrepar — castrum castrum torre/feudo —
(Berribaida)
Bellumvidere — castrum castrum — —
Bivona casale casale terra/turri terra abitato
castello? permanente
Bonifato casale terra castrum — —
Brucato hisn casale terra feudo — arcem
Brucato — — — torre —
Marina
Burgimillusi — habitacio casale/ torre/feudo XVII
palazzo torre (Menfi)
Burgio castello? casale castrum castrum XVII
feudum
Caccamo oppidum terra terra terra abitato
castellum castrum castrum permanente
Calatabarbaro casale castrum — — —
Calatafimi hisn terra terra terra abitato
rabad castellum castrum castrum permanente
Calatamauro qal’a castrum castrum castrum —
feudum feudum
Calathali castello? abitato — — —
munito
Calathamet hisn castrum feudum feudum —
Calatialci qal’a? forteresse — — —
Calatrasi castellum castellum fortilicium castrum —
municipium
Calatubo hisn castellum castrum castello —
feudum feudo
Caltanissetta qal’a terra terra terra abitato
oppidum castellum castrum castrum permanente
Caltabellotta hisn terra terra terra abitato
castellum castrum castrum permanente
Caltavuturo hisn terra terra terra abitato
castrum castrum castrum permanente
Camastra — — turri torre/feudo XVII
Cammarata casale terra terra terra abitato
hisn castellum castrum castrum permanente
Canicatti ? casale casale castrum XVI
castrum casale/feudum
Capobianco — — torre? torre/feudo —
Carini terra terra castrum castello abitato
hisn castellum habitatione abitato permanente
Castellammare hisn castrum / caricatore / tonnara XVI
Castelvetrano casale terra terra terra abitato
ruqqah castrum castrum castrum permanente
Castronovo mahallal terra terra terra abitato
castrum castrum castrum castrum permanente
Cefalà casale casale — — —
(chiarastella) castellum castellum
Cefalà — — castrum castrum XVIII
(Diana) feudum feudum
Chabica casale casale turri torre/feudo —
Chiusa ? casale terra terra abitato
castello? permanente
Ciminna ? casale terra locum abitato
castrum castrum permanente
Cinisi abitato — tenimentum terrarum XVII
munito tonnara
Colobria — — castrum ? —
Comicchio casale universitas castrum feudum —
ospedale
Comiso — — castrum fondaco —
habitatione feudum
Corleone hisn terra castra castra abitato
qal’a castellum abitato abitato permanente
Cristia — ? terra fortilicium —
castrum feudum
Delia casale casale casale castrum XVI-XVII
castello? castello? castrum feudum
Entella castrum castellum — — —
abitato (XI) abitato (1246)
Tav. 1
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Erice hisn terra terra terra abitato
abitato castellum castrum castrum permanente
Favara — — castrum terra abitato
habitatione castrum permanente
Favignana castello? castello terra terra XVII
castrum castrum
Gibellina — — casale/terra terra abitato
castello castrum permanente
Gibellini — torre? castrum castello —
Giuliana casale castrum terra terra abitato
castrum castrum permanente
Guastanella fortezza castellum castrum castello —
tenimento pagliai feudo
Hasu abitato/castello? — — — —
Iato qal’a castello — — —
municipium abitato (1246)
Jambruno — — castello/ castello/ —
feudo feudo
Licata hisn terra terra terra abitato
abitato castellum castrum castello permanente
Manfrida/ — — terra terra abitato
Mussomeli castrum castrum permanente
Marsala abitato terra terra terra abitato
fortificato castrum castrum castrum permanente
Mazara madina civitas terra terra abitato
castellum castrum castrum castrum permanente
Melia casale casale casale feudum —
castrum
Milocca casale? pagliai casale feudum —
(Amorella) castellum castrum
Milocca — — — feudum XVIII
(San Martino) torre (Milena)
Mirga hisn/rabad — — — —
Misilcassimo — casale turri castrum/turri —
feudum/castrum feudum
Misilindino manzil casale terra feudum XVII
turri fortilicio (S. Margherita B.)
Misilmeri hisn casale castrum castrum XVI
qars habitacione feudum
Mokarta — casale casale castello/ —
castrum feudo
Monreale castellum castellum civitas civitas abitato
castra castra permanente
Montechiaro — — castrum castrum XVII
caricatore (Palma)
Montelepre ? ? ? torre XVII
Motta — — castrum/ terra motta —
S. Agata sive mocta
Motta chiesa casale casale casale abitato
S. Stefano castrum motta permanente
Muxaro qal’a castellum terra feudum XVI
castrum castrum (S. Angelo M.)
Naro casale terra terra terra abitato
castrum castrum castrum permanente
Palazzo casale casale turris feudum XVI
Adriano habitatione castrum
Palerme urbs/hisn/ urbs urbs urbs abitato
castellum castra castra castra permanente
Partanna — casale castrum terra abitato
habitatione castrum permanente
Partinico hisn — sala castello/ XVI
abitato castrum feudo
Patellaro casale — arcem castell —
hisn abitato loch
Petra hisn pietra petra pietra —
Belichi ruqqah
Petra — casale castrum feudum —
Calatasudemi petra
Petra d’Amico — — castrum castrum —
casale feudum
Petra di casale — mansio/ baglum —
Margana fortellicium
Petra Jancasi — casale castrum feudum XVII (Ioppolo
petra Giancaxio)
Petra — — castrum castello/ —
Jusalbergu feudo
Petra Perciata — — castrum castello/ —
feudo
Petra — — castrum castello/ —
S. Benedicti feudo
Petterana hisn casale terra feudo —
castrum
Platani hisn — — — —
ruqqah
Prizzi hisn terra castrum castrum abitato
casale castellum casale loco permanente
Qal’at at qal’a — — — —
Tariq
LOCALITÀ XI-XII XIII XIV XV DOPO XV
Tav. 1
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Racalmuto casale casale castrum terra abitato
habitatione castrum permanente
Salaparuta — — casale/terra casale abitato
turri/motta castello permanente
Salemi casale terra terra terra abitato
hisn castrum castrum castrum permanente
Sambuca — — terra casale XVII
castrum castello
S. Michele — — fortellicium castello/feudo —
Sciacca abitato terra terra terra abitato
castellum castellum castra castra permanente
Sclafani oppidum casale terra terra abitato
castrum castrum permanente
Siculiana — — castrum casale abitato
castrum permanente
Siculiana — — — caricatore —
Marina torre
Solanto tonnara tonnara caricatore feudum —
castello turris
Sommatino castello? casale casale feudum XVI
castrum castrum
Sutera casale terra terra terra abitato
castellum castrum castrum permanente
Termini civitas terra terra terra abitato
castellum castellum fortellicium castrum permanente
Trapani terra terra terra terra abitato
castrum castrum castra castra permanente
Vicari terra terra terra terra abitato
castellum castellum castrum castrum permanente
Tav. 1
LOCALITÀ XI-XII XIII XIV XV DOPO XV
Tav. 2
ABITATI O CASTELLI CASALI SALVATI ABITATI IN ABITATI FEUDI ABITATI IN VIA
ANTERIORI (DIVENTERANNO TERRE) IN ESTINZIONE ABBANDONATI DI SVILUPPO
Agrigento+ Alcamo
Baida
Barangi
Barrugeri
Bivona
Bonifato
Brucato Brucato
Burgimillusi Burgio? Burgio
Caccamo
Calatafimi
Calatamauro Calatamauro
Calatrasi Calatrasi
Calatubo Calatubo
Caltanissetta
Caltabellotta
Caltavuturo
Camastra
Cammarata
Canicatti
Capobianco Carini
Castellammare Castellammare
Castelvetrano
Castronovo
Cefalà Cefalà
Chabica
Chiusa
Ciminna
Colobria
Comicchio
Comiso
Corleone+ Cristia
Delia? Delia
Erice+ Favara
Favignana Favignana Gibellina
Gibellini? Gibellini
Giuliana
Guastanella Guastanella
Jambruno
Licata+ Manfrida Marsala+ Mazara+ Melia
Questa tavola sinottica e quella successiva sono il risultato dello spoglio della documentazione solamente edita, fatto nel quadro di una tesi di
dottorato in archeologia (E.H.E.S.S. Paris), sotto la direzione di J.-M. Pesez, dal titolo “Les châteaux féodaux de la Sicile occidentale au XIVème
siècle: localisation, fonctions et essai de typologie”.
I CASTELLI ED IL POPOLAMENTO DEL VAL DI MAZARA NEL XIV SECOLO
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ABITATI O CASTELLI CASALI SALVATI ABITATI IN ABITATI FEUDI ABITATI IN VIA
ANTERIORI (DIVENTERANNO TERRE) IN ESTINZIONE ABBANDONATI DI SVILUPPO
Milocca Milocca
Misilcassimo
Misilindino
Misilmeri Misilmeri
Mokarta
Monreale++ Monreale
Montechiaro
Montelepre Motta S.Agata Motta S.Stefano
Muxaro Muxaro
Naro
Pal. Adriano
Palermo+ Partanna
Partinico Partinico
Patellaro Patellaro
P.Belichi P. Belichi
P. Calatasudemi
P. D’Amico
P. di Margana
P. Jusalbergu P. Jancasii
P. Perciata
P. S. Benedicti
Petterana Petterana
Prizzi
Racalmuto
Salaparuta Salemi+ Sambuca
S. Michele
Sciacca+ Sclafani Siculiana
Solanto
Sommatino? Sommatino
Sutera+ Termini+ Trapani+ Vicari
I NUMERI
28 terre }
}
9 casali salvati }..............................28+9+7= 44 castelli con abitato
}
6 abitati in progressione }
16 abitati in estinzione }
}...........................................16+17= 33 abitati persi
17 casali abbandonati }
}.............................17+17= 34 castelli senza abitato
17 feudi }
Alla fine del XIV secolo:
25 terre antiche }
}....................................25+15= 40 terre cum castro
15 terre recenti }
33 abitati abbandonati }
}.....................................33+17= 50 feudis et castris
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