Carmelo Rizzo Chissà perchè, ma da te mi aspettavo un augurio, è strano questo fatto! c'è un filing! tu esalti il tuo essere "eretico" novello "Fra Diego" (?) ed un "improbabile grande" uomo di Dio! Queste tue espressioni indicano un affetto squisito nei miei confronti che ricambio sempre con la stessa intensità! Grande festa del fuoco, della luce, della verità! ciaooooooooo e grazie!!!
Calogero Taverna Dunque, la definizione che do di te è sì appropriata ma è anche elegante, raffinata, singolare. Ammettilo non re l'aspettavi. Quanto a me, io sono eretico in senso molto lato. Mi pare che l'argomento l'abbiamo trattato. Non sono eretico in senso tecnico, essendo assolutamente non credente. Non sono neppure ateo: non mi pongo il problema. So che non esiste nulla al di là della morte e lascio gli assilli teologici e metafisici a chi ci prova gusto. Certo irrido alle cinque vie di San Tommaso. L'obiezione di Kant è sul piano della logica umana invalicabile. Quanto a fra' Diego La Matina o vi sono due fra Diego la Matina o è tutta un'impostura storico-letteraria. Quello che Sciascia inespertamente fa nascere a Racalmuto "figlio di Vincenzo e di Francesca di Gasparo il 15 di marzo del 1622" vive senza infamia e senza lode ben oltre la data in cui Sciascia si reputa legittimato di farlo "abbrusciare" a Sant'Erasmo in Palermo. Senza ombra di dubbio che costui nacque nel 1621 e non 1622, quindi la sua nascita non ebbe niente a che fare né con la peste né con l'ammazzamento (se vi fu) di Girolamo del Carretto. Cantonata sciasciana che inquina l'altra cantonata sciasciana dei controsproloqui avverso quelli astrologici del Matranga, Sciascia come letterato può permettersi questo e ben altro, e più scantona più bravo risulta; ma come storico non tanto. Come microstorico di Racalmuto, abominevole. Chi sul piano della microstoria racalmutese possa far le bucce a me, diciamo che deve ancora nascere (e sicuramente nascerà data la mia immane fatica a estirpare il prato microstorico da tante cazzabubbulle - che tanti ancora amano ripetere - e ben arato per una buona seminagione).
Nessun commento:
Posta un commento