Carissima Giovanna, leggo in Storia d'Italia- Le regioni -
DALL'UNITA' AD OGGI, LA SICILIA - GIULIO EINAUDI EDITORI Rosario Mangiameli la
regione di guerra 1945/50, pag. 576 /ss.
“I continui rastrellamenti avrebbero dovuto mettere in crisi
secondo l’opinione di Ettore Messana ,
responsabile dell’ispettorato di Pubblica Sicurezza, i traffici illegali e
alienare a Giuliano le simpatie della popolazione che lo considerava suo
protettore:
«E’ convinzione di molti
che se Giuliano non cadrà ben presto nelle mani della giustizia dovrà rimanere
vittima della maffia, stanca ed atterrita dallo sconvolgimento che ha
determinato l’inusitato quanto inaspettato movimento di forze anzidette. In
questi giorni -non è strana coincidenza -
non pochi malfattori, alcuni di essi noti capi banda, sono stati trovati uccisi
senza che sia stata rivelata alcuna traccia degli uccisori. »
Tralascio le considerazioni di Mangiameli decisamente
settarie e prevenute. Penso che i successivi accadimenti abbiano dato ragione
al Messana anziché alle postume insinuazioni del Mangiameli. Quello però che
qui importa è la seguente citazione:
ACS, (per Archivio
centrale di Stato), PCM , 1944- 47, 8-2 /10371 Sicilia ordine pubblico rapporto di Messana del 17 febbraio 1946
Sulle indagini per la cattura di Giuliano vedi le ben documentate pagine di
Spanò- Faccia a faccia con la mafia.
Nella successiva pagina 578 abbiamo questa importantissima nota: n. 25 Il
primo a fare il nome di Giuliano fu l’ispettore Messana che contava su importanti
confidenti nella banda, il principale di questi Fra Diavolo, al secolo Salvatore Ferreri, legato alla mafia del Trapanese, fu ucciso il 27
giugno 1947 nella caserma dei carabinieri di Alcamo, dove si trovava in stato
di fermo. Era questo un episodio della lotta tra polizia e carabinieri per
assicurarsi la cattura di Giuliano, ma con la morte di Ferreri scompariva un
possibile testimone sui mandanti della strage di Portella della Ginestra. Ferreri
infatti per primo aveva parlato della esistenza di una lettera che consegnata
da Pasquale Sciortino a Giuliano, avrebbe influito sulla decisione di compiere la
strage [di Portella delle Ginestre]. Cfr, le deposizioni del generale dei
carabinieri Giacinto Paoloantonio davanti alla Commissione antimafia in Archivio Italiano Testo integrale , pp.
419-23, 467-83. 723- 37.
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