Carissimo Alfredo,
ti scrivo col computer per la nota faccenda della mia
altrimenti impossibile calligrafia. Senza menare il can per l’aia ti dio che
questa tua ultima lettera non mi è tornata gradevole. Certo la vita è tua e tu
ne fai quello che meglio credi e non c’è spazio per mie personali stizze, che
nel caso ci stanno- Resterà sempre inteso che quello che mi scrivi (o che ti
scrivo) deve essere reso pubblico onde evitare sospetti di omertose
conventicole.
Mi sembra singolare che mentre in esordio definisci Malerba “un
bel libro” poi i scrivi che è un libro di “cazzate” che fanno scompisciare
dalle risate penso i compagni di CRIMINALI avventure che il Grassonelli tende a
fare apparire come sollazzevoli ERRORI.
Contro Racalmare, contro Grotte, contro Tano Savatteri,
contro Sardo contro Mondadori contro Gaspare Agnello sto conducendo una dura
battaglia (civile ed etica) che non ti dico. Uso anche il sarcasmo Quel libro
doveva avere una tiratura di almeno 50.000 copie che a 18 euro l’una rappresentava
un business di 900.000 euro. Flop. In libreria a Roma non ne sanno nulla. La
Mondadori non lo distribuisce tanto meno con la targhetta PREMIO RACALMARE. Io
per avere le due copie, una per te e una per me, ho dovuto aspettare che il mio
fornitissimo libraio ne facesse debita ma specifica richiesta- Allora, tanto
rumore per nulla? Possibile. Chissà che ci sta sotto. Pare faccende d’interesse
per il solo Berlusconi. Credo che Grassonelli alla fine ne avrà guai. Dopo
anche certe mie come dici tu “viperine” frecciate non credo che lo faranno più
uscire vestito da Armani per spocchiose interviste televisive.
E così devo dirti che il libro con la tua favola non è
reperibile sul mercato. Il mio libraio non c’è riuscito.
Ti renderai conto che io sono un tipo FUORI DAL COMUNE per
cui o si fa come dico io o io lascio perdere. Non mi accodo a nulla. Ti
abbraccio con immutabile affetto da padre SELETTIVO. Lillo Taverna
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