Lei accenna alle carte del SIS (Viminale). Ieri ho consultato la busta n. 41 Ne sono rimasto sconcertato e disorientato. Questo appunto sul Napoli di Favara si trova là. Quel faldone a mio avviso non è stato adeguatamente investigato. Vi ho vista la genesi di quella che sarà la Gladio di Cossiga. Comunque vi trovo quest'altro inquietante appunto. Un informatore occulto della polizia nazionale faceva presente che: " Palermo 5 ottobre 1946 [....] negli ambienti filofascisti palermitani tale voce trova molto credito (e cioè) l'esistenza in Sicilia di battaglioni (sic), ben armati e pronti , appena sarà dato l'ordine, a marciare su Roma per rovesciare il governo e impadronirsi dei poteri". Io non sono né storico né scrittore né altro; solo un vecchio pensionato dell' Ispettorato vigilanza della Banca d'Italia e propenso ancora a fare ispezioni avalutative, senza preconcetti di sorta. Mi sto domandando: ma forse che il buon Li Causi si riferiva a questo quando in piena aula Costituente parla di Messana quale CAPO DEL BANDITISMO POLITICO (ovviamente siciliano). In effetti Messana in quell'Ottobre a Palermo si trovava. Ma Li Causi non poteva non sapere quello che quella busta 41 del SIS contiene contro noi poveri comunisti specie in quel di Bologna, Reggio Emilia e quello che i TITINI facevano infiltrandosi nelle c.d. bande armate ROSSE. Che confusione mentale che ho caro professore. Mi piacerebbe che Lei venisse a Racalmuto al Circolo Unione (o in altro luogo culturale quale la FONDAZIONE SCIASCIA per controbattere anche le mie modeste tesi. E se vi partecipasse la Cernigoi- con la quale ho sbagliato approccio e le chiederò scusa - credo che ne potrebbe venire qualcosa di utile per la obiettiva conoscenza della storia siciliana e non di quei turbolenti anni.
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