Il Lugini, a pag, 95 del suo pregevole studio, incomincia ad illustrare le EPIGRAFI del VICUS NERVESIAE - "ovvero di qualche nuovo oppido sorto sulle rovine nelle vicinanze di Nerse".
Già dal titolo emerge che il valente medico archeologo di Santa Lucia di Fiamignano è convinto che ad un certo punto il topos di Nerse ebbe a ad andare in rovina e solo dopo tempo risorse ma in luoghi adiacenti. A sostegno di tali congetture i tanti ritrovamenti epigrafici. In uno di essi stava scritto IUNONI/SACRUM. Afferma che fu trovata nel 1859 da Gregorio Domizi là dove era stata rinvenuta la celebra lapide osca. Ci informa che ora "trovasi in casa dei Signori Morelli di Nesce". Esiste ancora? Non va appurato?
A Marte vendicatore un'altra simile epigrafe , anch'essa finita "in casa del sig. Andrea Morelli di Nesce, dove serve di gradino nella scala d'ingresso". Ma molto più importante una complessa epigrafe (che il Lugini riporta come XI nel suo testo). "anche questa fu trovata - soggiunge il medico, dal Domizi tra i rottami che componevano il nucleo del pavimento di antica stanza sopra di altro pavimento anteriore". Indubitabile: reperto di Nesce. Ove oggi si trovi non so, ma dovrebbe essere stata studiata anche dal Mommsen e comunque se ne dovrebbe trovare traccia nei volumi del celeberrimo CIL, copia del quale ho potuto consultare presso la Biblioteca Nazionale di Roma.
Indubbia la pertinenza della tavola di cui al catalogo Lugini XLII: "trovavasi sotto Nesce nel luogo detto delle Terme. Il Martelli aveva pure trovato a Nesce la epigrafe ex XLIC ma questa sarebbe finita in casa dei "signori Pace a Colle della Sponga". Gli Antonini-Colligola avrebbero avuta la epigrofe, di grande importanza sotto il profilo della storia delle istituzioni dell'antica Roma. Dopo lo smembramento di quel palazzo chissà l'epigrafe dove è finita. Ma non è sfuggita al Mommsen che ne ha fatto oggetto di studi anche nel suo CIL. Importante pure la successiva lapide, sicuramente di Nerse che il Martelli ebbe a pubblicare in un suo notevole studio dell'epoca. Notizie si trovano ancora nel volume del Lugini come può seguirsi nelle successive tavole da noi anche qui rese note. Spero che a Nesce si faccia una esposizione di gigantografie con cartigli illustrativi, facendo magari questa estate una giornata di studi cui potrebbero dare apporti i professori delle università romane ed anche gli specialisti dell'Ecole francaise. Calogero Taverna
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