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Che questo che ogni primavera sbocciava abbarbicandosi ai pali della mia piccola vigna a Bovo fosse un GLADIOLUS ITALICUS non può essere revocato in dubbio.
Lo credevo un'orchidea e mi sbagliavo.
Subito ebbe a correggermi la prof.ssa Calapà di Milazzo che tirando in ballo persino il grande Plinio dichiarò il fiore di Bovo un gladiolo comune.
Ieri pomeriggio incontro il Linneus Racalmutensis, dott. Giovanni Salvo e lo provoco con questo fiore. Affabulatore io, altrettanto lui, il discorso va per le lunghe. Solo che all'improvviso mi zittisce. Un trillo, un uccellino sorvola la Cava di Fulvio e quindi si aggrappa al costone che un vandalismo impunito sta facendo sfigurare. Quello è, un non ricordo che disse, solitario. Quindi estrasse dalla sua borsa un libretto ed annotò con un puntino quel volatile nella zonza N/O del Serrone.
Chiedo che mi faccia una nota per il mio blog. Niente da fare. E' estremamente omertoso per le sue ricerche in fieri. Prima deve completare verifiche di lungo periodo per poi farne pubblicazioni nelle istituzioni altamente scientifiche, tali che possan dargli gloria perenne.
Lo trascino lungo un viottolo e gli mostro un fiore violaceo che nella mia estrema insipienza pensavo fosse un gladiolo. Mi irride: avevo confuso per gladiolus communis o italicus di cui ad una sua pubblicazione a pagg. 20/21 una banale leguminosa il LATHYRUS su cui ho già riferito qui a lungo.
Quindi lo trascino davanti al mio computer; gli mostro la mia falsa orchidea di Bovo e qui prima che parlassi, di fronte a questa foto si pronuncia: GLADIOLO.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Gladiolo dei campi
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Gladiolus italicus
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Gladiolus italicus
Mill. (1768) | |
Nomi comuni
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Gladiolo dei campi, Spaderella
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Specie distribuita ovunque nella Regione
mediterranea, Gladiolus italicus è comunemente detto Gladiolo dei campi. In Italia si può
trovare principalmente al Centro e al Sud. Cresce nei campi coltivati, oliveti
e terreni erbosi, pendii rocciosi, fino a 700 m, dove fiorisce da aprile a
maggio. Una volta molto comune, oggi è sempre più raro trovarlo in grandi
quantità poiché le lavorazioni profonde del terreno e l'utilizzo di diserbanti
ne limitano la diffusione.
Indice
Pianta erbacea perenne, può raggiungere
anche altezze di 70-100 cm. Ha delle foglie strette e lanceolate, con nervature
rilevate e parallelee. Le infiorescenze sono poste a zig zag lungo lo stelo. I
fiori sono grandi, rosa porpora intenso con venature più chiare. Sono riuniti a
spiga terminale di 6-10 fiori alla sommità di un robusto stelo. I frutti sono
delle capsule che contengono semi privi di ali. Il Gladiolus italicus può essere confuso con il Gladiolus communis, che si differisce per avere semi alati e i fiori disposti su di un solo
lato dell’infiorescenza. Periodo di fioritura: aprile - maggio
Etimologia[modifica | modifica
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Il nome Gladiolus deriva dal latino e sta a significare piccola spada ed è abbastanza intuitivo il riferimento alla forma delle foglie: anche il
nome popolare più diffuso è proprio spadacciola. Ancora dal latino italicus indica la zona di maggior distribuzione.
Immagini[modifica | modifica
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