Il prof. Curcuruto, di ritorno da Buffalo ove ebbe a emigrare qualche decennio fa, sta divulgando una sua pregevole opera di oltre seicento pagine sulle miniere di zolfo nelle terre dei Sicani.
L'argomento sfiora il campo di nostre ricerche microstoriche su Racalmuto.
Noi stiamo stancandoci in ricerche su Racalmuto non tanto per una controstoria locale (certo se si raccontano stupidaggini che le nostre carte dissolvono non ci facciamo pregare nello stroncarle) ma per dare le basi ad una fondata e seria storia di questo paese che si chiama Racalmuto e che appartiene solo ai racalmutesi che peraltro non vogliono neppure inciuciarsi con Grotte non per dileggio della loro cultura Tascia ma per difesa della propria unica e indivisibile realtà spirituale e civile.
Racalmuto e le vicende minerarie solfifere annoverano una pagina molto drammatica: il suicidio del fratello di Leonardo Sciascia.
Ci si dice:
caro amico...la
miniera dove si suicido' il fratello di Leonardo Sciascia...il perito minerario
Giuseppe...nel maggio del 1948...era la miniera Bambinello...Le motivazioni del
suicidio sono delicate... omissis ... il padre non poteva accettare questa
situazione.. se lo portava sempre con salche correzione di evidenti errori é...al
lavoro...Cosi' mi venne raccontato da vecchi minatori...al Circolo zolfatai di
Assoro...da me intervistati gia' diversi anni fa'...i quali ricordavano ancora
quel triste episodio e le sue possibili motivazioni....Ho trovato qualche
lettera negli archivi del Corpo delle Miniere...che fa' riferimento
all'episodio avvenuto nella miniera Bambinello...Comunque...se Lei ha copia del
mio libro... la prego di leggere la pagina 165... intitolata..."Leonardo
Sciascia e la miniera Grottacalda"....dove racconto qualche osservazione
sullo scrittore nisseno-racalmutese...La prego di leggere anche a pagina
268...una pagina intitolata..."Leonardo Sciascia e lo strusci dei
nisseni".....
[l’omissione l’ho
praticata non ritenendo fondata la eclatante notizia che mi veniva fornita … ho
apportato anche qualche correzione e limatura laddove mi sembrava trattasi di
sviste.]
Mi si scrive anche:
caro Lillo...leggo un interessante articolo
sull'Unita' del 1951......sulle lotte dei minatori di Gibellina... EBBENE...
SAPPI CHE LA FAMIGLIA VINCIGUERRA...SI E' FATTA STRADA CON I COMUNISTI...IN
TANTI SETTORI DELL'ECONOMIA SICILIANA... FIGLI NIPOTI...MARITI DELLE FIGLIE
TUTTI DIRETTORI DI MINIERE CON L'ENTE MINERARIO SICILIANO... TUTTI COMUNISTI
ARRAGGIATI...IO HO AVUTO QUALCHE PROBLEMA... CON QUESTI MISERABILI...QUANDO NEL
2OO1 SCRISSI IL LIBRO I SIGNORI DELLO ZOLFO.... COMUNQUE TU
LEGGI...LEGGI....LEGGI ...I SIGNORI DELLE MINIERE... SICILIA DI VOLTAFACCIA.
Mia contestazione
Sapevo e confermo l'ing. Vinciguerra uomo di destra e
nostalgico. Finanziò l'Uomo Qualunque e soprattutto il MSI. Presente con Angelo
Collura ad ogni comizio missino (celebri quelli di Russo Perez, interessanti
quelli dell'on. Marino di Aragona). Il Vinciguera con il suo inseparabile amico
Angelo Collura fece parte della lista parafascista del Cavallo Alato dell'avv.
Carmelo Burruano.
[Notizie confermatemi ieri da Calogero Messina ultranovantenne
ma lucido e brillante come sempre.]
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