02/11/2014 11:20
Lillo Taverna
Gentilissimo professore Casarrubea, sto rileggendo per istruirmi e dopo le risultanze delle mie ultime ricerche su Ettore Messana il suo aureo e serio studio su la STORIA SEGRETA DELLA SICILIA: Inceppo in questo piccolo raffronto. Per Tranfaglia: “dobbiamo lamentare la dispersione e l'indisponibilità (non sappiamo ancora se definitiva) di fondi italiani dei ricostituiti servizi segreti, che soltanto negli ultimi anni sono stati, ma in piccola parte, recuperati dall'Archivio centrale dello Stato. Malgrado queste lacune, molte delle quali appaiono destinate a restare tali per lungo tempo ancora, l'utilizzazione degli archivi americani e di quelli italiani, soprattutto per la parte che riguarda carte processuali e di alcune commissioni parlamentari d'inchiesta, hanno permesso agli studiosi di fare passi avanti su problemi di grande rilievo". (pag.5-6).
Mi sembra molto più cauto Lei quando ad esempio afferma: "lo storico lavora su frammenti, parti di verità, ciò che il tempo o le classi dominanti hanno voluto consegnargli. ... non possono essere considerati come studi sulla strage quelli prodotti giornalisticamente, senza il minimo supporto della ricerca scientifica". E per me questo ha valenza ancora più generale. Mi domando ma tutto quello sconfinato fondo del SIS al Viminale non è da tempo alla portata d ogni studioso serio e prudente? E lì non vi è la cronaca diuturna di quanto avvenne circa l'ordine pubblico dal 1945 in poi? E non vengono capovolti giudizi di valore che ricorrono disinvoltamente non solo nella mercantile televisione o in un cinema addirittura finanziato dallo Stato.? In particolare. nessuno credo che dopo i miei modesti rinvenimenti archivistici potrà sostenere che Ettore Messana fu nel 1919, il 10 ottobre, a Riesi "uno stragista di Stato". O non c'era o ebbe ruoli marginalissimi. A Lubiana Messana vi stette impacciato nel primo anno della costituita provincia italiana. Specie con la nomina di Grazioli nel febbraio del 1942 a capo della provincia il ruolo di Messana fu irrilevante, sicuramente sotto il profilo penale e la pretesa titina di farne un "criminale d guerra" evaporò perché totalmente inconsistente nei riesami che ben seri vi furono al SIS del Viminale. Quanto alla accusa di Licausi che ne voleva fare, dopo il flop giudiziario di Montalbano, il CAPO DEL BANDITISMO POLITICO siciliano. l'allontanamento del Messana nel luglio del 1947 costituì per questi un salto qualitativo divenendo collaboratore apprezzato e onorato di De Gasperi, venendo prosciolto da ogni pur pretestuosa ombra nei tanti processi ed inchieste che seguirono la uccisione di Giuliano e Pisciotta. Quante calunnie postume giornalistiche, televisive e cinematografiche! invece. Ma mi dico una consultazione equilibrata di questo importante e corposo archivio del SIS non avrebbe depurato il caso Messana da tantissime superfetazioni calunniatrici?
2 novembre 2014
Lillo Taverna
02/11/2014 18:17
Lillo Taverna
Lillo Taverna
02/11/2014 18:17
Lillo Taverna
Sei riuscito a fotografare qualche documento? Ora che ti sei esposto, dovrai a mio parere, documentare. Qualche storico potrebbe appropriarsi delle tue notizie per scrivere un altro libro. O forse potrebbe avvalorare le tue ricerche e aiutarti a risolvere questo difficile problema.
Il mio giudizio? Sei l' "unico grande storico" dei nostri tempi. Pubblica un libro su questo caso. Il merito sarà tutto tuo.
3 minuti fa
Grazie, ma non voglio elogi. Non so che farmene ad 80 anni. Noi avevamo una controversa aperta su Ettore Messana. Può darsi al limite che tu avessi allora ragione. Io ti ho frastornata. Ma allora credevo di avere ragione, ed ora ancor di più. Scrive il Casarrubea nel libro citato (pag. 19): "Su tale persistenza ha giocato anche l'erronea pretesa che procedendo la storia per accumulazione, non si può mai sovvertire l'ordine delle conoscenze acquisite e che pertanto "i fatti torici sono immodificabili". Questa visione empiristica o lombrosiana è scorretta. [...] Nulla è pertanto modificabile del giudizio o della ricostruzione del passato, fino a quando nuove conoscenze, nuovi documenti non vengano ad aggiungersi al mosaico dei fatti, arricchendolo o modificandolo". Parole forse contraddittorie ma in definitiva accettabili. Solo che mi pare che a stabilire se vi sono "nuove conoscenze, nuovi documenti=, atti a sovvertire giudizi storici stratificati non può essere nessun altro se non lo "storico professionista", quello che avrebbe fatt su un periodo su taluni decorsi storici ricerche scientifiche. Nel caso di specie lo stesso Casarrubea. Non parliamo poi della Cernigoi: per lei nulla cambia, la sua è una verità immutabile. Certo che mi sto documentando, certo che faccio ritrarre fotocopie (domani subito all'EUR a far fare quelle foto), ma carissima non approderò a nulla: non faccio parte della consorteria degli storici patentati e a dirti la verità disdegno di farvi parte.
7 novembre 2014
Lillo Taverna
07/11/2014 14:35
Lillo Taverna
Gentilissimo professore Casarrubea,
La ringrazio per le belle parole che ha voluto elargirmi. In fin dei conti io Le sono debitore di scuse e di scuse molto gravi. Non La conoscevo, non sono né storico né giornalista. Da ex ispettore bankitalia mi scontro con il mio ex sindaco che riportava giudizi feroci sul Messana desumendole dai Suoi scritti. Quelle accuse mi apparveso pretestuose ed esagitate servendomi solo del mio vizietto ispettivo del sospetto innanzitutto. Quindi potei leggere su un blog locale, Malgrado Tutto, che si rifà a Leonardo Sciascia, una dele Sue pagine più cattive contro il Messana, cui seguiva una flaccida difesa di un sedicente nipote di colui che + ancora noto in paese come il Questore. Apriti cielo: mi scateno sia pure con i miei miserelli strumenti informatici.
Arrivo alla signora Cernigoi: per logica quelle della triestina mi appavero farneticazioni calunniose. E dato il mio caratteraccio non ho mancato a mandargliele a dire. Lei, da stdioso serio e profondo mi pare che mi abbia perdonato; la signora Cernigoi ancora, no. Ma spero prima o poi di farmi perdonare anche da lei. Diciamo che non abbiamo motivo alcuno di accapigliarci più di tanto.
A questo punto ho da rivorgerLe una pressante istanza. Forse sono ripetitivo. Perché non viene a Racalmuto ad animare un dibattito storico sul Messana, sui tempi in cui dovette cimentarsi, sulle evoluzioni delle ricerche storiche-
Appena ne disporrò Le farò avere una relazione anonima che ho trovato tra i faldoni del SIS di PS a Roma. Credo che lì la lezione sul ruolo americano nella lotta al comunismo in Italia tra il 1945 e il 1947 impone risvolti del tutto nuovi e per tanti versi persino sconcertanti e mi pare che al di là del fuorviante caso Messana vanno nella direzione dei Suoi novelli indirizzi interpretativi di quei ribollenti tempi storici.
La ringrazio e la saluto con deferenza profonda. Calogero Taverna
7 novembre 2014
Lillo Taverna
07/11/2014 22:31
Lillo Taverna
Sino a questo pomeriggio ho cercato di indurre la signora Claudia Cernigoi a fare atto di resipiscenza, di colloquiare di controbattere a tutta la documentazione che ho trovato e che polverizza il castello di accuse imbastito dalla giornalista ex goriziana. Nulla da fare: non si cura del fatto che avendo violato la mia privacy io ho il diritto di rettifica, che avendo pubblicato falsità contro il questore Messana rasenta il crimine di calunnia e tutto sommato denigra l'intero corpo della polizia di Stato. Niente. Mi minaccia di stalking, di denunzia alla polizia postale, di rendermi non so come per non farmi esercitare la mia facoltà di replica. S'intende, minaccia minaccia, ma si guarda bene dall'attuare le minacce. Troverebbe pane per i suoi denti. Intanto cambia sigle, mimetizza blog e arriva sino al punto di elidere suoi post altamente offensivi nei miei confronti in facebook. Certo se la deve vedere per ora con Gerbino, figura tosta frequentatore un tempo dei salotti televisivi di Costanzo.
Lillo Taverna
07/11/2014 22:51
Lillo Taverna
Lillo Taverna
07/11/2014 22:52
Lillo Taverna
L'ispettore generale di PS comm. di San Lazzaro e San Maurizio (solo 500 in Italia) e molte altre onorificenze di gran grido Ettore Messana da Racalmuto con Alcide De Gasperi. Altro che stagista di stato a Riesi nel '19, altro che criminale di guerra per Lubiana come l'ignara Cernigoi va calunniando, altro che capo del banditismo politico di Sicilia, in base all'impropria ingiuria di Li Causi. Nulla di tutto questo. Documentato.
9 novembre 2014
Lillo Taverna
09/11/2014 21:53
Lillo Taverna
La Nuova Alabarda
MA CHE GLI FACCIO, AGLI UOMINI?
Dopo avere attizzato gli appetiti malsani e paranoici del già citato su queste pagine Melchiorre Gerbino, da un paio di mesi son...o oggetto di invio di messaggi che oscillano tra l'intimidatorio e l'offensivo di persona che si firma "Lillo Taverna" (come un uomo adulto possa chiamarsi Lillo mi è peraltro oscuro) e che con questo nome ha una pagina FB. Tale Taverna sembra essersi eretto a difensore sperticato della figura del defunto questore Ettore Messana, sul cui operato all'epoca del fascismo ebbi modo di scrivere un paio di articoli (che ho recentemente inserito anche su questa pagina), citando documenti ufficiali conservati negli archivi di stato di Trieste e Lubiana e facendo riferimento alle ben più approfondite ricerche condotte da Giuseppe Casarrubea. Insomma il sedicente Taverna, che mi apostrofa con l'anacronistico termine di "signorina", non so se per suggerire un mio stato civile peraltro non corrispondente (duole deluderlo, ma sono sposata da 32 anni) o se per sminuirmi, in quanto l'idea che generalmente si ha di una "signorina" non è quello di una ricercatrice storica seria, mi ha inviato una serie di messaggi privati sulla mia pagina FB (condividendoli, se ho capito bene, anche con altre persone, a me sconosciute) millantando con queste persone di "disporre" di un "canale riservato" (veramente la messaggistica è disponibile a tutti sulla mia pagina personale...) nei quali vorrebbe dimostrare che Casarrubea ed io avremmo diffamato la figura di Messana. Per sminuire la credibilità delle mie ricerche scrive (ad un cugino, presumo, del quale non riporto il nome, ma al quale mi ha descritta come "tal Carnigoi (sic) triestina, filoslava e con scarso amore patriottico per questa nostra Italia) che
"la Cernigoi si basa su un fascicolo postumo di gente titina che ha cercato invano di ricattare l'Italia".
Curioso termine "fascicolo postumo" eccetera per definire il carteggio che contiene i documenti originali della questura fascista che operò nella Lubiana occupata diretta dal questore Messana tra il 1941 ed il 1942, ma tant'è. Per dare più forza alla propria teoria che Messana non fu un criminale di guerra (come denunciato dalla Jugoslavia ed il cui modus operandi fu stigmatizzato anche da una relazione della Polizia civile del Governo militare alleato di Trieste, amministrazione angloamericana) ma un eroe, il Taverna afferma:
"Non può credere (Cernigoi, n.d.r.) che l'Italia degasperiana abbia conferito l'alta onorificenza al Messana ignara o peggio correa di quella caterva di accuse infamanti titina contro chi avesse avuto dallo Stato Italiano incarichi in quella tragica storia della costituzione della provincia di Lubiana che lei non può antipatriotticamente ridurre ad un crimine di guerra".
Ciò che io credo è del tutto ininfluente, sta di fatto che l'Italia post-degasperiana (nel 1954, quando era in carica il governo Scelba) conferì una medaglia di bronzo al torturatore e capo di una banda di torturatori ed assassini, il commissario Gaetano Collotti dell'Ispettorato speciale di PS.
Alla fine, dopo avere accusato la sottoscritta e Casarrubea di essere "antitaliani", Taverna conclude nel seguente squisito modo:
"Porto il tasco torto, infilzo la Cernigoi e il suo pigmalione siciliano Casarrubea. Per me sono artefici di una indegna campagna di stampa infondatamente calunniosa contro il Gr. Uff. dottore Ettore Messana".
Cosa sia il "tasco torto" è cosa per me incomprensibile, però mi duole constatare che i toni del "signorino" Lillo Taverna ricordano in modo inquietante quelli del noto Melchiorre Gerbino. Taverna ci "infilza", Gerbino ci molla "calci in culo" (cito).
Bene, i documenti sono pubblici e disponibili, non sono "propaganda titina", checché ne dica Taverna, i verbali della questura italiana di Lubiana sono documenti italiani, se Taverna ritiene che l'occupazione fascista della provincia di Lubiana non sia stato un crimine di guerra è padrone di pensarlo, ma ciò fa supporre che le sue polemiche non siano innescate tanto per amore della verità, quanto per volontà di riabilitare un sistema fascista che è stato condannato dalla storia. E rimando al mittente le accuse di "antitalianità", "antipatriottismo" eccetera che mi lancia Taverna, dato che nessuno più dei fascisti ha offeso ed insultato l'Italia riducendola ad una dittatura imperialista e sanguinaria che ha seminato morte e distruzione in Europa.
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