spesso comunque noi 'adulti' proiettiamo sul mondo che cambia il nostro fallimento esistenziale. Vi sono i salti quantitativi che diventano salti qualitativi. Il passaggio dal millennio scorso al nuovo è uno di codesti grandi salti, è iniziata una nuova palingenesi che noi - mi dispiace - frattaglie del millennio scorso non comprendiamo, osteggiamo e contestiamo. Siamo sinceri: non abbiamo nulla da insegnare. Non son più le cattedre nè i pulpiti né le cellule ad impartire ...'lezioni di vita'. Per fortuna. Io stravecchio di 83 anni gongolo. Noi con i nostri 25 aprile, con la prossenetica memoria degli olocausti, con il fustigarci per dileggiare, con le giornate della donna, con le nostre superstizioni incolte, con la nostra doppia morale, con il nostro disfattismo, con il nostro volere fermare il mondo perché non consono al frustro nostro intelletto, abbiamo ben poco da educare, insegnare, ammonire. Le nuove generazioni per fortuna manco ci ascoltano piu, annoiate per i nostri mugugni tristi e senza futuro. Calogero Taverna
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