Data invio:
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sabato 15 febbraio 2014 11:17:51
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Li Causi, chi era l'on. Girolamo Li Causi. Ci imbattiamo in
codesto grande comunista in queste nostre attuali ricerche sulla
massiccia figura del questore Messana. Se amiamo la verità, necessita una
indagine a trecentosessanta gradi ormai con spirito storico, distaccato, per
quanto possibile avalutativo. Come vedremo Casarrubea si appoggia a Li Causa
per infangare Messana. Ne vedremo a suo tempo le distorsioni persino
calunniatrici.
Camera dei deputati
Legislatura
II, III, IV
II, III, IV
Gruppo
Comunista
Comunista
Collegio
Palermo
Palermo
Incarichi parlamentari
Vicepresidente della Commissione Speciale Per L'esame Del
Disegno Di Legge N.1: "Autorizzazione All'esercizio Provvisorio Del
Bilancio Per L'anno Finanziario 1953-1954" dal 25 giugno 1953 all'11
giugno 1958
Vicepresidente della Giunta Per I Trattati Di Commercio E La Legislazione Doganale dal 6 ottobre 1953 all'11 giugno 1958
Vicepresidente della Camera dei Deputati dal 12 giugno 1958 al 15 maggio 1963
Vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia dal 5 giugno 1963 al 4 giugno 1968
Pagina istituzionale
Vicepresidente della Giunta Per I Trattati Di Commercio E La Legislazione Doganale dal 6 ottobre 1953 all'11 giugno 1958
Vicepresidente della Camera dei Deputati dal 12 giugno 1958 al 15 maggio 1963
Vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia dal 5 giugno 1963 al 4 giugno 1968
Pagina istituzionale
on. Girolamo Li Causi
Bandiera italiana
Assemblea costituente
Assemblea costituente
Collegio
Unico Nazionale
Pagina istituzionale
Unico Nazionale
Pagina istituzionale
« Perché avete fatto uccidere Giuliano? Perché avete turato
questa bocca? La risposta è unica: l'avete turata perché Giuliano avrebbe
potuto ripetere le ragioni per le quali Scelba lo ha fatto uccidere. Ora
aspettiamo che le raccontino gli uomini politici, e verrà il tempo che le
racconteranno. »
(Girolamo Li Causi. Intervento alla Camera dei deputati nella seduta del 26 ottobre 1951[1])
(Girolamo Li Causi. Intervento alla Camera dei deputati nella seduta del 26 ottobre 1951[1])
Girolamo Li Causi (Termini Imerese, 1º gennaio 1896 –
Palermo, 14 aprile 1977) è stato un politico italiano. È stato il primo
segretario del PCI siciliano.
Indice [nascondi]
1 Biografia 1.1 Incarichi istituzionali
1.2 Portella della Ginestra 1.2.1 Documenti
1 Biografia 1.1 Incarichi istituzionali
1.2 Portella della Ginestra 1.2.1 Documenti
2 Note
3 Bibliografia
4 Collegamenti esterni
Biografia[modifica sorgente]
Già dirigente socialista, aderì al Partito Comunista
d'Italia nel 1924. Nel 1926 fu per alcuni mesi direttore de L'Unità. Nel 1928
venne arrestato per la sua attività antifascista e condannato a 21 anni di
carcere.
Liberato nell'estate del 1943, diventò partigiano ed entrò
nel CLNAI. Venne quindi rimandato nella natia Sicilia per organizzare la
presenza del Partito Comunista, di cui divenne il primo segretario regionale.
Il forte impegno politico contro la mafia caratterizzò subito la sua azione e
per questo 16 settembre 1944 fu vittima di un attentato da parte di un gruppo
di mafiosi guidato da Calogero Vizzini. In tale occasione, in cui vennero
ferite 14 persone, Li Causi venne attaccato durante un comizio in cui stava
intervenendo insieme a Gino Cardamone e Michele Pantaleone a Villalba[2].
Incarichi istituzionali[modifica sorgente]
Nel 1946 venne eletto deputato nell'Assemblea Costituente.
Fu eletto per la Prima volta in Parlamento nel 1948 e, attraverso varie
legislature, ricoprì la carica di Deputato e quella di Senatore. Fu
vicepresidente della prima Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno
mafioso.
Portella della Ginestra[modifica sorgente]
« Gli obiettivi immediati delle forze alleate in Sicilia
furono dunque: a) mantenere l'ordine conservando nello stesso tempo buoni
rapporti con la popolazione; b) ripristinare un tessuto sociale affidabile e
conforme agli interessi anglo-americani, come si venivano delineando nel quadro
strategico internazionale; c) stroncare le forze di sinistra prima di un loro
troppo profondo radicamento sociale. »
(Nicola Tranfaglia in "Come nasce la Repubblica", pagine fra 91 e 98)
(Nicola Tranfaglia in "Come nasce la Repubblica", pagine fra 91 e 98)
Li Causi fu probabilmente l’uomo politico più direttamente
impegnato sulla strage di Portella della Ginestra: la denunciò all’opinione
pubblica e ne seguì gli sviluppi, individuandone la principale causa nella
vittoria, alle elezioni regionali, dell’alleanza elettorale di sinistra in un
contesto di scontro tra il separatismo isolano e il movimento contadino che
chiedeva l’applicazione della riforma agraria. Li Causi indirizzò inoltre
durissime accuse anche alle forze di polizia, denunciando i loro legami con
mafiosi e saparatisti, e al ministro Mario Scelba, più volte accusato di essere
direttamente implicato nella vicenda.
Documenti[modifica sorgente]
Il 10 maggio 1950, durante la sua deposizione istruttoria,
Girolamo Li Causi presentò alcuni significativi documenti. Venne esibita per
prima una lettera mandata da Salvatore Giuliano all'Unità con richiesta di
pubblicazione. Il timbro fa risalire la missiva al 2 ottobre 1948. Fra gli
stralci di interesse investigativo si trova questo: "[...] oggi potrei
mostrare una lettera che un amico intimo del signor Scelba, proprio alla
vigilia delle elezioni, mi mandò e conteneva la promessa [...]".
Il secondo documento presentato, era una missiva autografa
di Giuliano che rispondeva al comizio dello stesso Li Causi tenuto a Portella
della Ginestra i 1º maggio 1949, quando venne scoperta la lapide dedicata alle
vittime. In questo discorso che fece scalpore all'epoca, Li causi chiese
direttamente a Giuliano di far i nomi dei mandanti della strage e nella lettera
esibita Giuliano rispondeva: "I nomi possono farli coloro che tengono la
faccia di bronzo, ma non un uomo [...]".
Li Causi esibì infine una terza lettera autografa di Giuliano,
già pubblicata dall'Unità il 30 aprile 1950, in cui il malvivente minacciava
senza mezzi termini Mario Scelba in riferimento al suo luogotenente Gaspare
Pisciotta, in odore di tradimento.
« Il Giuliano allora si è avvicinato a me chiedendomi dove fosse
mio fratello. Ho risposto che si trovava in paese con un foruncolo. Egli allora
mi ha detto: 'E' venuta la nostra liberazione'. Io ho chiesto: -E qual è?- Ed
egli di rimando mi disse: 'Bisogna fare un'azione contro i comunisti: bisogna
andare a sparare contro di loro, il 1º maggio a Portella della Ginestra. Io ho
risposto dicendo che era un'azione indegna, trattandosi di una festa popolare
alla quale avrebbero preso parte donne e bambini ed aggiunsi: 'Non devi
prendertela contro le donne ed i bambini, devi prendertela contro Li Causi e
gli altri capoccia. »
(Dichiarazione di Gaspare Pisciotta, luogotenente di Salvatore Giuliano)
(Dichiarazione di Gaspare Pisciotta, luogotenente di Salvatore Giuliano)
Tutte queste lettere, unitamente alla deposizione di
Pisciotta in cui lo stesso sostiene la presenza di una corrispondenza tra
Giuliano e il Ministro Mario Scelba (latore un deputato amico), non fornirono,
secondo gli investigatori, riscontri oggettivi al proseguimento delle indagini
in direzione di un intreccio destabilizzante fra Salvatore Giuliano e segmenti
dell'ambiente politico. [1]
Note[modifica sorgente]
1.^ at Leinchieste.com
2.^ dai fatti raccontati da Alfio Caruso nel libro Turiddu il postelegrafonico
1.^ at Leinchieste.com
2.^ dai fatti raccontati da Alfio Caruso nel libro Turiddu il postelegrafonico
Bibliografia[modifica sorgente]
Girolamo Li Causi, "Terra di Frontiera. Una stagione politica in Sicilia 1944-1960", a cura di Davide Romano presentazione di Italo Tripi e della prefazione di Oliviero Diliberto Edizioni La Zisa, 2009.
Francesco Petrotta, Portella della Ginestra. La ricerca della verità, Ediesse 2007, ISBN 978-88-230-1201-1
Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino, Tango Connection, Bompiani
Carlo Ruta, Giuliano e lo Stato. Documenti e testimonianze sul primo intrigo della repubblica, Edi.bi.si., Messina 2002
Girolamo Li Causi, "Terra di Frontiera. Una stagione politica in Sicilia 1944-1960", a cura di Davide Romano presentazione di Italo Tripi e della prefazione di Oliviero Diliberto Edizioni La Zisa, 2009.
Francesco Petrotta, Portella della Ginestra. La ricerca della verità, Ediesse 2007, ISBN 978-88-230-1201-1
Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino, Tango Connection, Bompiani
Carlo Ruta, Giuliano e lo Stato. Documenti e testimonianze sul primo intrigo della repubblica, Edi.bi.si., Messina 2002
Collegamenti esterni[modifica sorgente]
Lo sbarco Alleato ed il riemergere della mafia
Portella della Ginestra Intervento di Girolamo Li Causi all'Assemblea Costituente, seduta del 15 luglio 1947.
Mafia e banditismo Estratto da un documento del 18 settembre 1948, conservato presso l'Archivio Istituto Gramsci Siciliano, fondo "Girolamo Li Causi"
Il Filo Nero a cura di Vincenzo Vasile
Documenti statunitensi e italiani sulla Banda Giuliano, la X Mas e il neofascismo in Sicilia (1944 – 1947) a cura di Giuseppe Casarrubea
Lo sbarco Alleato ed il riemergere della mafia
Portella della Ginestra Intervento di Girolamo Li Causi all'Assemblea Costituente, seduta del 15 luglio 1947.
Mafia e banditismo Estratto da un documento del 18 settembre 1948, conservato presso l'Archivio Istituto Gramsci Siciliano, fondo "Girolamo Li Causi"
Il Filo Nero a cura di Vincenzo Vasile
Documenti statunitensi e italiani sulla Banda Giuliano, la X Mas e il neofascismo in Sicilia (1944 – 1947) a cura di Giuseppe Casarrubea
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