La pars
destruens, ovvero la "parte che distrugge", consiste
nell'eliminare le antiche conoscenze errate, le quali non sono altro che
illusioni. Bacone definisce questi errori īdōla (i:.'do:.la), cioè idoli, e ne distingue quattro tipi:
- Idola tribūs
- Idola specūs
- Idola fori
- Idola theatri
Gli idola
tribus sono gli "idoli della tribù", ossia quegli errori, comuni
a tutti gli esseri umani, per cui non si tiene conto della natura così come
essa è ma di come noi la consideriamo; più precisamente, essi consistono nel
sovrapporre percezioni intellettive e percezioni sensoriali, in modo da
proiettare la natura umana nel mondo naturale.
Gli idola
specus, o idoli della spelonca, indicano i pregiudizi tipici del
singolo individuo, che non riesce a uscire dai propri caratteri soggettivi in
modo da comprendere il mondo per quello che esso è. Differentemente dagli idoli
della tribù, questi pregiudizi sono dunque puramente individuali, ma sortiscono
lo stesso effetto: alterare la comprensione della natura.
Gli idola
fori sono gli idoli del foro: il foro, la piazza, è il luogo delle
conversazioni e dei discorsi (tipico è l'esempio dell'agorà greca), e questi errori si
riferiscono ad una forma di comunicazione sbagliata che, attribuendo alle cose
termini scorretti (ad esempio fortuna, destino o motore immobile), arriva a conclusioni fallaci.
Infine gli idola
theatri, cioè idoli del teatro, sono le belle favole antiche, le dottrine
errate dei filosofi precedenti, che sono ormai radicate nell'animo umano.
Di tutti
questi errori, Bacone ritiene più pericolosi gli idoli del foro, in quanto
basati sul presupposto che la ragione sia in grado di dominare le parole,
mentre queste in realtà distorcono le facoltà razionali. È dunque necessario
fare tabula rasa di tutti i pregiudizi e procedere quindi con un metodo
razionale.
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