Oggi ho sentito due espressioni a mio avviso idiote: questo è un atto di guerra; questo è un attacco alla nostra civiltà cattolica (o cristiana che dir si voglia). Sono due frasi che rivelano invece come tanti falsi pacifisti vorrebbero che questo sia il primo atto di guerra della loro agognata terza guerra mondiale, mentre tantissimi fondamentalisti cattolici vorrebbero che si inizi finalmente a fare pressione militare sul vago evanescente impalpabile fondamentalismo islamico. Questi ultimi dei manichei intolleranti, quegli altri degli affaristi vogliosi di novelli profitti di guerra- E se sento Berlusconi, come ho sentito, mi spiego il suo gridare alla incapacità degli attuali governanti italiani "per i fatti di Parigi". I fatti, meglio i misfatti, di Parigi già ci sono e nessuno li può negare- Vedo degli "assoldati" sparare su pacifici cittadini come se fossimo già in guerra, di quella terza guerra che i "paludati" pacifisti vorrebbero. Non soldati di ventura come una volta ma "ideologizzati" in seno alla cultura cattolica francese. Per Allah si può e si deve morire, tanto ti dà il paradiso, così come per certi cattolici di un tempo ci si poteva e ci si doveva immolare per liberare la Terra Santa. Ma gli assoldati chi li assolda? Chi consente loro di addestrarsi militarmente? Per quali fini? Per faccende religiose? Non ci credo! Per le vie del petrolio, per gli oleodotti? per far tornare potente Putin? per distrarre la guerra da Israele per la faccenda palestinese? per gli intrighi delle feroci aggressioni valutarie del mondo intero? per la resurrezione della biblica industria di guerra americana? Che cosa di meglio di alimentare agevolare permettere l'esplosione religiosa di una fede musulmana fanatica come tutte le fedi, compresa quella cattolica. Armatevi e partite per la vostra guerra di civiltà cattolica. Improvvisate un giubileo che già a Fiumicino un paio di attentati diligentissimamente oscurati ha prodotto, mandate al macero Marino che sia pure in modo burbanzoso e ingenuo voleva fermare addirittura il fondamentalismo francescano di un Papa.