venerdì 13 novembre 2015


Carissimo Agato,

scusami se non ti ho scritto prima: non ho avuto lo scanner disponibile. Ti mando subitola foto dello stemma di Racalmuto. La foto è bruttissima, ma il quadro è deteriorato. Ad ogni modo eccotene alcuni cenni esplicativi:

 

Sopra :corona comitale dato che Racalmuto era contea.

La forma a cuore andrebbe rettificata, apparendomi davvero inaccettabile;

le bande gialle sono le migliaia di abitanti (cinque e mezzo all’epoca; dieci scarse oggi)

sotto il campo rosso, segno di guerra e di conquista.

 

Con cartiglio andrebbe aggiunta la dicitura:

 

terra et castrum Racalmuti

 

 

(ove non leggibile: terra et castrum Racalmuti)

 


 

 

Racalmuto ebbe origini sicane (popolo autoctono del II millennio a.C., sicono-micenee; magna Grecia, e quindi influssi della Roma Repubblicana, forte incidenza della Roma imperiale (penso ai labari di Augusto), greco-bizantina e quindi araba, berbera, saracena, normanna, sveva, aragonese, savoiarda, austriaca, borbonica, dei Savoia, Crispina, giolittiana, fascista, americana, democristiana, socialista-craxiana, berlusconiana: tanti simboli oscuri da inventare, labari e gagliardetti storici, e poi tante bandiere in un tripudio falsamente garrulo, in un incubo sopraffattore, nella voglia di una liberazione sociale irraggiungibile forse con il miraggio di una bandiera rossa lassù tra le brume del castelluccio. Povero emblema racalmutese con la sua stinta corona comitale! Eccoti come vedo il secondo simbolo di Racalmuto.

 

Salatissimi Calogero Taverna

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