martedì 12 gennaio 2016

Non c’è nulla da fare: tra le mezze calzette e i cavalli di razza ce ne corre. Anche nell’ambito della storiografia. Io non sono né ricercatore né storico né divulgatore giornalistico né tanto meno letterato. Ma col vizietto antico del fare ispezioni a banche e grandi evasori sulla base delle verifiche documentali, contabili e vecchie carte di archivio e lasciando da parte le dicerie dei soliti untori mi sono messo di buzzo buono per cercare di vederci chiaro nelle vicende del mio grande compaesano l’ispettore Messana. Come al solito, tutti ad appuntarsi su tre incidenti del Nostro, nessuno che andasse a scandagliare gli altri lunghi e prestigiosi squarci della vertiginosa carriere di siffatto singolare servitore dello Stato di Diritto. I tre incidenti possono così intitolarsi: Riesi 1919; Lubiana giugno ’41-maggio’42; ispettorato generale di Sicilia giugno 1945-maggio 1947. Scopro che nel 1919 il Messana non poteva essere l’autore di un eccidio alla Bava Beccaris, che a Lubiana fece bene il suo dovere di servitore dello Stato Italiano e non certo del Maresciallo Tito e la vicenda va vista alla luce di quanto uno storico serio quale il Sala ha inquadrato e come una più avveduta e informata storiografia super partes deve ancora appurare, che in Sicilia il Messana fu abile e positivo con indubitabili meriti e che con i bandito fra’ Diavolo ebbe solo abilità poliziesche quale suo prezioso confidente. Mi imbatto con la Cernigoi: apriti cielo! Scoprivo i suoi altarini e divenivo persinoa 80 anni un “ragazzaccio in vena di fare il bulletto”. Mi sono convinto che anche le mezze calzette in televisioni e nei vari pluriformi blog fanno carriera e finiscono col ritenersi autorità indiscutibili.
Mi scontro, è vero, con uno storico vero e saggio, il professore Giuseppe Casarrubea, e potete vedere voi stessi qui sotto quanta urbanità, serietà, rigore scientifico e serietà professionale lo contraddistingue. Grazie professore. Si dice che la classe non è acqua.

Nessun commento: