Caro Lillo, il sole non si può nascondere con il colabrodo.
E, purtroppo, il colabrodo di moltisimi storici e ricercatori ha i buchi in
gran parte otturati. Bisogna avere pazienza e umiltà, perchè con un pò di
fatica si facciano passi avanti. Sono convinto che anche per Lei, questa non è
una storia di campanile, ma un pezzo di verità che ne illumina altre. Buone
vacanze natalizie.
10/12/2014
17.10
Grazie professore!
10/12/2014
17.17
Io me ne frego del campanile. Ma mi fa piacere che un
poveraccio figlio di una sbrindellata famiglia sia potuto arrivare al top della
Polizia di Stato.Ma cerca, dibatti e controbatti, comincio a convincermi che il
Messana era un mediocre che fu sfruttato, ma sempre impari al compito, veniva
destituito, facendosi credere che era un malefico.
10/12/2014
17.22
Cosa fece o non fece il Messana a Riesi si potrà sapere solo
quando (e se) il Viminale farà il versamento del suo fascicolo personale.
(l'ultimo versamento del proprio personale risale al 1973e Messana non c'era).
Ho cercato a Caltanissetta e non ho trovato (o non mi hanno fatto trovare)
NULLA:
10/12/2014
19.54
Indizio significativo!
10/12/2014
20.20
veramente NON è APPARSO INDIZIO DI Alcunché. NEL 1919 A
CALATANISSETA NON C'ERA ANCORA LA QUESTURA. IL PREFETTO PRESIEDEVA AL SETTORE.
NATURALE CHE GLI ARCHIVI SI SIANO SCOMPAGINATI.
17 dicembre 2014
17/12/2014
19.26
17/12/2014
19.27
Ancora oggi restiamo infilzati dalla acuminata penna della
signorina Cernigoi in la Nuova Alabarda del 20 giugno scorso con questo
truculento escatollo:
La Nuova Alabarda
20 giugno
APPUNTI SU ETTORE MESSANA.
"Ho ricevuto negli ultimi tempi alcuni messaggi da tale
Lillo Taverna, che mi "accusa" di "essere l'autrice di foglietti
infamanti il dottore Ettore Messana", del quale Taverna starebbe
ricostruendo una biografia. In effetti ho avuto modo di scrivere alcune note su
questa persona, denunciata come criminale di guerra alle Nazioni unite,
basandomi su documenti ufficiali de...i quali ho indicato anche la collocazione
archivistica. Pertanto ritengo opportuno rinfrescare la memoria su questa
persona."
Nel traballante gergo italico della slava non riusciamo a
capire se "questa persona" su cui ritiene "opportuno rinfrescare
la memoria" siamo noi o il malcapitato incolore Ettore Messana.
Tralascio talune insulsaggini di esordio per un punto che
dovrebbe rinverdire la nostra memoria o fare ingiustizia di quella del Messana;
eccolo:
"Nello specifico viene addebitata a Messana (in
concorso con il commissario di PS Pellegrino e col giudice del Tribunale
militare di Lubiana dottor Macis) la costruzione di false prove che servirono a
condannare diversi imputati (tra i quali Anton Tomsič alla pena capitale,
eseguita in data 21/5/42) per dei reati che non avevano commesso. La
responsabilità di Messana e Pellegrino in questo fatto è confermata da
documenti dell’archivio della questura di Lubiana (oggi conservati presso
l’Archivio di Stato di Lubiana, AS 1796, III, 6, 11), che fanno riferimento ad
una “operazione di polizia politica” condotte dal vicequestore Mario Ferrante e
dal vicecommissario Antonio Pellegrino sotto la direzione personale di Messana,
contro una “cellula sovversiva di Lubiana” della quale facevano parte, oltre al
Tomsič prima citato, anche Michele Marinko (condannato a 30 anni di
reclusione), Vida Bernot (a 25 anni), Giuseppina Maček (a 18 anni) ed altri tre
che furono condannati a pene minori. Messana e gli altri furono anche accusati
di avere creato false prove nel corso di una indagine da loro condotta, in
conseguenza della quale 16 persone innocenti furono fucilate dopo la condanna
comminata dal giudice Macis. Si tratta dell’indagine per l’attentato al ponte
ferroviario di Prešerje del 15/12/41, per la quale indagine, come risulta da
altri documenti della questura di Lubiana dell’epoca, Messana, il suo vice
Ferrante, l’ufficiale dei Carabinieri Raffaele Lombardi ed altri agenti e
militi furono proposti per onorificenze e premi in denaro per la buona riuscita
delle indagini relative: Messana ricevette come riconoscimento per il suo
operato la “commenda dell’Ordine di S. Maurizio e Lazzaro”."
Non abbiamo avuto bisogno di andare lontano, di raggiungere
Lubiana o chissà qualche altro diabolico archivio. Ci è bastato prendere qui a
Roma il 31 sotto casa mia e subito all'ACS italiano. Tra le carte del SIS, come
dire i corpi segreti del Viminale appena uscito dal dopoguerra del 40-45 ecco
un fascicolone di ben 64 cartelle dense dense. Certo, non è l'originale, ma non
c'è da dubitare che sia genuino, autentico. Sta lì non so da quando - si
potrebbe appurare - e vi sta perché effettivamente il Messana nel dopoguerra fu
qui sotto inchiesta ma tutto si ridusse in "ci scusi, baggianate titine".
la prova? Seguiamo il fascicolo.
Il fascicolo parte dalla REGIA QUESTURA DI LUBIANA, n. 05698
Gab° di Prot. e riguarda la DENUNZIA A CARICO DI
1) Tomisic Michele di Antonio;
2) Bernot (in Tomsic) Vida di Giovanni;
3) Macek (in Kardelj) Giuseppin di Francesco;
4) Marinko Michele di N.N.;
5) Slander Maria fu Luigi;
6) Hodoscek Kalman fu Milan;
7) " Giuseppe "
8) Simcic Martino di Giovanni.
Quale 'accusa? " falso ai sensi degli art. 482 - A 75 e
476 C.P.; associazione sovversiva e propaganda sovversiva ai sensi degli art. 4
e 5 del Bando del Duce; ecc.
Che si tratti di quellAnton Tomsic della Cernigoi? Nessun
dubbio.
18 dicembre 2014
18/12/2014
14.04
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