Da qui la martellante
stampa specializzata volta a colpire ilMessana CRIMNALE DI GUERRA. Il Li Causi, ovvio, è abile, gioca con le
parole, dice e non dice. Non per nulla è siciliano e l’omertà noi siciliani ce l’abbiamo nel
sangue.
Soffermiamocisu
particolari,sugli scivolamentida verità che se vere si possono esplicare
semplicemente. No. IlLi Causiesordisce con un”lasciamo stare”. Lui lasciò stare. Gli epigoni a iniziare da
Danilo Dolci sino a finire ad una ex goriziana improvvisatasi storica, non
lasciano stare; affermano martellano, propinano, impongono. IlMessana dicono
senza nulla sapere rispetto a quello che invece Li Causi ben conosceva che vi
sarebbe stata certezza: Messana sarebbe stato CRIMINALEDI GUERRA.
Non è senza ragione che
l’avvocato onorevole Li Causi, siccome
sa bene che si tratta soltanto di un elenco buttato giù da“una nazione
vicina”. Non aggiunge che si tratta di Jugoslavia,di nazione addirittura nemica
e vincitrice che è assetata di vendetta.
Ma soprattutto sa che
fine ha fatto presso il SIS di Roma cioè presso il VIMINALE quell’elenco
“nemico”. Tra 50 nominativi di “ricercati” vi era stato incluso così senza
specifica alcuna un “MESSANA”, “questore”.
E c’era poco da ricercare: il Messana stava
appunto a Palermo come terribile capodella polizia di Stato dell’Italia ormai
repubblicana e democratica. E stava lottando contro un pernicioso banditismo,
quello di Giuliano, che veniva foraggiato dagli americani. Quegliamericani che
ora chissà perché lo vorrebbero sine causa CRIMINALE DI GUERRA. Già, varie olte
il Messana aveva relazionato che purtroppo armi moneta ed altro all’EVIS, a
Finocchiaro Aprile, agli Agrari venivano appunti dagli Americani. Abbiamo ben
tre relazioni del Messana al suo Ministero in proposito.
I denigratori del Messana
sembrano non accorgersene, non percepirne l’importanza. Il più onesto, il
Mangiameli, dicodeste schiere di storici
si limita a scrivere che sì il Messana aveva “prodotto continui
rastrellamenti”ma si illudeva che questi rastrellamenti potessero mettere “in
crisi i traffici illegali e alienare a Guliano le simpatie della popolazione
che lo considerava suo protettare”.Per Mangiameli insommail Messana,
responsabile della pubblica sicurezza in Siciia in quel terribilebiennio
1945-1947 era un miope funzionario di polizia incapsulatosi nel “mito della
contrapposizione tra mafia come
strumento tradizionale del mantenimento dell’ordine nelle campagne, e banditi
come ribelli primitivi”. Giudizio di valore dunque superficiale e gratutito che
uno storico non dovrebbe mai permettersi se vuole fare scienze sociali
avalutative. Ma diciamo: opinioni. E democraticamente va riconosciuta a tutti libertà
di opinione. Sempre che non leda l’onorabilità della gente.Cosa invece che non
fa la Cernigoi che abbiamo visto come si spinge in denigrazioni infamanti sena
alcuna cognizione di causa.
Ma restiamo sbalorditi
quando inopinatamente ci imbattiamo in questo passo del professore Casarrubea,
quando a pag. 29 del suo ultimo libro a stampa (STORIA SEGRETA DELLA SICILIA,
dallo sbarco alleatoa Portella della Ginestra, Tascabili Bompiani) si lascia
scappare che “ci sono i rapporti dello stesso ispettore di Pubblica Sicurezza
Ettore Messana, che danno Giulino in
contatto con agenti americani”.
Noi di quei rapporti ne
abbiamo trovati bentre nell’archivio centrale delloStatoe francamente ci meravigliamo
come acuti storici non ne avevano notata la rilevanza e la delicatezzadi quelle
accuse nientemeno che agli americani che a nostro avviso hanno nel giugno del
1947 chiesto la testa dell’autore. Altro che tutta quella congerie di calunnie,
insinuazioni,denigrazioni, diffamazionicontro il Messana.
Il Li Causi è benconsapevole di questo e non per nulla si
lascia andare ad una banalità, quasi ad una battuta di spirito del tutto fuori
posto inquel contesto permettendosi di celiare: “questo può far piacere ad una
parte della Camera, la quale pensa: "Va bene, è un massacratore; però, di
stranieri!". C’era del marcio in Danimarca e Li Causi ben lo conosceva. Anzi
a nostro avviso vi era coinvolto. Ma di questo a suo tempo.
Chiediamo allora subito:
perché mai un CIVILE potesse essere stato un criminale di guerra.
Messana nel giugno del
1941 era stato inviato a Lubiana come normale questore di una sedicente
provincia italiana.
Solo la Cernigoipuò
affermare: «Com’è noto, il 6/4/41 l’Italia fascista invase la Jugoslavia, in perfetto
accordo con l’esercito di Hitler, creando la “Provincia italiana di Lubiana” e
mettendo ai posti di comando dei propri funzionari. Così, a dirigere la
questura di Lubiana fu posto il commissario Ettore Messana, che resse
l’incarico fino a giugno 1942, e successivamente fu a Trieste fino a giugno
1943.»
Cosa
fu Lubiana, la costituzione della provincia di Lubiana, come iniziò e come purtroppodegenerò
è materia che gli storici seri non sanno ancora come inquadrare.
a qui la martellante stampa specializzata a colre i Messana
CRIMNALE DI GUERRA. Il Li Causi, ovvio,
è abile gioca con le parole, ice e non dice. Non per nulla è sivilimo e
l’omeràniìoi siciliano ce l’abbiamo nel sague.
Soffermiamocisuarticolari,sugliscivolamanetida verità che se
vere si possono essplicresempicemnente. No. IlLiCausiesordisc con un”lasciamo
stare”. Lui lasciò stare. Gli epigoni a
iniziae da Danilo Dolci sino a finire ad una ex goriziana improvvisatasi
storica, non lasciano stare; affermano mertellano, propinano, impongono. L
messana dicono senza nulla sapere rispetto a quello che invece Li Causi bn
conosceva che v sarebbe stata certezza. Messana sarebbe stato CRIMINALEDI
GUERRA.
Non è senza ragione che l’avvocato onrevoleMessana sa bene
che si tratta soltanto di un 2l2nco dei vriminali di guerra di una nazione
vicina.”. Non aggiunge che si tratta di Juguslavia,dinazinenemca di nazone
vincitrice che è assetata di vendetta.
Ma soprattutto sa che fine ha fatto presso il SIS di Roma
cioè presso il VIMINALE quellelenco “nemico”. Tra 50 nomiinvero di ricercati vi
era stato incluso così senza specifica alcuna un “MESSANA£, “questore”.
Ma c’era poco da ricercare: il Messana stava appunto a
Palermo come terribile capodella polizia di Stato nell’Italia ormai
repubblicana e democratia. E stava lottando contro un pericioso banditismo,
quello di Giuliano, che veniva foraggiato dagli americani. Uegliamerican che
ora chissà perché lo vorrebbero sine causa CRIMINALE DI GUERRA. Già, vare olte
il Messana aveva relazionato he purtroppo armi moneta ed altro all’EVIS, a
Finocchiaro Aprile, agli Agrari venivano appunti dagli Americani. Abbiamo ben
tre relazione del Messana al suo Ministero in proposito.
I denigratori del Messana sembrano non accorgesene, non
percepirne l’importanza. Il più oneto i Mangiameli dicoesteshiere di storici si
liita a scrivere che sì il Messana aveva ptodotto continui rastrellamenti” ma
si illudeba che questi rastrella menti potessero mettere “in crisi i traffici
illegali e alienare a Guliano le simpatie della popolazione che lo cnsiderava
suo protettare”.Per mangieliinsommailMessana, responsabile della pubblica
sicurezza in Siciia in quel terribilebiennio 1945-1947 era un miope funzionario
di polizia incpsulatosi nel “mito della contrapposiione tra mafia e come
strumento tradizionale del mantenimento ell’ordine nelle campagne, e banditi
come ribelli primitivi”. Giudizio di valore dunque siperficiale e gratutito che
uno storico non dovrebbe mai permettersi se vuo, fare scienze socilia
ovverossia essere avalutativo. Ma diciamo opinioni. E democraticamente
onsicediamo a tutti libertà di opinine. Sempre non lede l’onorbilità della
gente.Cosa invece che non fa la Cernigoi che abbiamo isto ome si spinge in
denigrazioni infamanti sena alcuna cogizione di Causa.
Ma restiamo sbalorditi quando inopinatamente ci imabbiamo in
questo passo del prfesoreCasarrube: quando a pag. 29 del suo ultimo libro a
stampa (STORIA SEGRETA DELLA SICILIA, dallo scarcoalleatoa Portella ella
Ginestra, Tascabili Bompiani) si lascia scappare che “ci sono i rapporti dello
stesso ispettore di Pubblica Sicurezza Ettore Messana, che danno Giulino in contatto con agenti mericani”.
Noi di quei rapporti ne abbiamo trovati bentre nell’archicio
centrale delloStatoe francamente ci mravogiam come acuti storici non ne avevo
notta la rilevanza e la delicatezzadi quelle accuse nientemeno che agli
americani che a nostro avvusiehann nel giugno del 1947 ne hanno chiesto la
testa del tuo autore. Ltro che tutta quella confìgrie di calunnie,
insinuazioni,denigrazini, diffamazionicontro il Messana.
I Li Causi
benconsapevole di questo e non per nulla si lascia andare ad una
banaità, quasi ad una battuta dipirito d+ el tutto inopportuna inquel contesto
quando si permette di celiare in questo deprecabile imorismo perdendosi in un
cosiffatto argomentare: questo può far
piacere ad una parte della Camera, la quale pensa: "Va bene, è un
massacratore; però, di stranieri!". C’era del marcio in Danimarca e Li
ausi ben li conosceva. Azi a no stro avviso vi era coinvolto. Ma di questo a
suo tempo-
Chedimo allora subito: perhé mai un CIVILE potesse essere
stato un criminale di guerra.
Messana nel giugno del 1941 era stato inviato a Lubiana come
normale questore di una sedicene normale provincia italiana
Solo a Cernigoipuòffermare:”Com’è noto, il 6/4/41 l’Italia
fascista invase la Jugoslavia, in perfetto accordo con l’esercito di Hitler,
creando la “Provincia italiana di Lubiana” e mettendo ai posti di comando dei
propri funzionari. Così, a dirigere la questura di Lubiana fu posto il
commissario Ettore Messana, che resse l’incarico fino a giugno 1942, e
successivamente fu a Trieste fino a giugno 1943.”
Cosa fu Lubiana, l cotituzione della provincia di Lubiana,
come iniziò e come putroppodegenerò è mteria che gli stotici seri non sanno
ancora come inquadrare.
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